Ancora un commento di rav Scialom Bahbout, Rabbino capo di Napoli e del Meridione, sulla parashah del prossimo Shabbat
Itrò, sacerdote di
Midian, suocero di Mosè, ebbe notizia di ciò che il Signore aveva operato per
Mosè e per Israele suo popolo, per aver fatto uscire Israele dall'Egitto.
(Allora) Itrò, suocero di Mosè, prese Zipporà moglie di Mosè dopo che egli l'aveva rimandata via; e (portò pure) i suoi due figli, l'uno chiamato Ghershom ... e l'altro Eli'ezer....
(Allora) Itrò, suocero di Mosè, prese Zipporà moglie di Mosè dopo che egli l'aveva rimandata via; e (portò pure) i suoi due figli, l'uno chiamato Ghershom ... e l'altro Eli'ezer....
(Esodo 18: 1-4).
1) “Itrò ebbe notizia”:
quale notizia aveva sentito che lo aveva indotto ad andare da Israele e a convertirsi?
Rabbi Jehoshua dice: gli era arrivata notizia della guerra di 'Amalek, perché poco prima è scritto: "Giosuè sconfisse Amalek e la sua gente a fil di spada" (17: 13).
Rabbi Elazar hamodaì dice: "Aveva sentito il dono della Torà e quindi era venuto, perché quando è stata data la Torà al popolo d'Israele, la Sua voce andava da un capo all'altro del mondo.
Rabbi Eliezer ben Jaakov dice: la divisione delle acque del mar Rosso. Com'è detto: Accadde quando i re dell'Emorreo.... che il Signore aveva seccato le acque del Giordano
Rabbi Jehoshua dice: gli era arrivata notizia della guerra di 'Amalek, perché poco prima è scritto: "Giosuè sconfisse Amalek e la sua gente a fil di spada" (17: 13).
Rabbi Elazar hamodaì dice: "Aveva sentito il dono della Torà e quindi era venuto, perché quando è stata data la Torà al popolo d'Israele, la Sua voce andava da un capo all'altro del mondo.
Rabbi Eliezer ben Jaakov dice: la divisione delle acque del mar Rosso. Com'è detto: Accadde quando i re dell'Emorreo.... che il Signore aveva seccato le acque del Giordano
(TB Zevahim 116a).
2) Mosè disse: “È il
momento giusto perché io chieda ciò di cui ho bisogno. Se le figlie (di
Zelofhad) ereditano, è giusto che i miei figli ereditino la mia dignità”.
Il Santo, benedetto sia, gli disse: “Ii tuoi figli non si sono occupati di Torà, Giosuè ti ha servito e ti ha dato molto onore ... poiché lui ti ha servito con tutte le sue energie, egli è degno di servire Israele”.
Il Santo, benedetto sia, gli disse: “Ii tuoi figli non si sono occupati di Torà, Giosuè ti ha servito e ti ha dato molto onore ... poiché lui ti ha servito con tutte le sue energie, egli è degno di servire Israele”.
(Bemidbar rabbà 21, 14)
Immagine da IStockPhoto
Uno
dei misteri della Torà è la "scomparsa" dei figli di Mosè: era
naturale aspettarsi che Ghersòm ed Eli'ezer assumessero un qualche ruolo
pubblico e politico nella vita sociale e politica del popolo d'Israele, come
accadrà per molti altri figli di leaders.
Nonostante
la Torà non ci lasci nessuna traccia sulla vita, le opere e le capacità dei
figli di Mosè, è probabile che essi non occuparono nessuna posizione di
leadership perché non erano adatti a svolgere alcun compito. Il secondo midràsh
cerca di coprire questo vuoto, commentando il momento in cui Mosè dovette affrontare
il problema della sua successione (Numeri 27: 17-18): egli prese così spunto
dalla decisione del Signore di concedere i diritti di eredità alle cinque
figlie di Zelofchàd, e cercò di candidare i propri figli alla sua successione.
La risposta divina a questa proposta fu che i suoi figli non avevano studiato
la Torà e non lo avevano servito con la stessa devozione e lo stesso impegno
mostrato da Giosuè.
Ma
cosa successe ai figli di Mosè? Perché furono esclusi dalla vita politica e
sociale di Israele?
Questa
domanda rinvia a due quesiti su due punti che sembrano irrilevanti:
1°.
In quale momento Itrò decise di unirsi al popolo ebraico? I Maestri ne
discutono nel primo dei midràshim citati e in seguito anche i commentatori si
porranno la stessa domanda. Le opinioni di rabbi Eliezer e rabbi Jehoshua,
riprese da Rashi, presuppongono che l'ordine degli eventi sia secondo quanto
narrato nella Torà: passaggio del mar Rosso, guerra contro Amalek, visita di
Itrò, promulgazione del Decalogo. Rabbi Elazar hamodaì, basandosi sul principio
che la Torà non segue sempre l'ordine cronologico degli eventi (en mukdàm
umuchàr batorà), esprime invece l'ipotesi che la promulgazione del Decalogo
precedette la visita di Itrò, ipotesi questa accettata in seguito dall'Ibn Ezrà.
2°.
In quale momento Mosè rimandò a casa Zipporà? Il testo, piuttosto scarno
sull'argomento, dice infatti "dopo che egli l'aveva rimandata via".
Mosè scese in Egitto con la moglie Zipporà e con i figli: superato l'episodio
traumatico che accadde "bamalòn" (Esodo 4: 24 – 25) e che costrinse Zipporà a intervenire circoncidendo il
figlio, egli continuò la sua strada per andare incontro ad Aronne. Come e
perché Mosè prese la decisione di rinviare moglie e figli a casa?
Troviamo
nel midràsh due ipotesi:
Secondo
la Mekhiltà Mosè prese questa decisone per seguire un consiglio di
Aronne che gli era andato incontro prima che lui entrasse in Egitto. Infatti,
quando questi vide i figli e la moglie del fratello, raccontò a Mosè tutte le
angherie cui venivano sottoposti gli ebrei e gli chiese perché mai portarli con
sé in Egitto, dove sarebbero stati sottoposti allo stesso triste trattamento
riservato a tutti i figli d'Israele. Perché non risparmiare alla sua famiglia
tutte queste sofferenze?
Secondo
Shemoth rabbà, fu Itrò che, con la sua sensibilità di amministratore e
organizzatore, suggerì a Mosè di rimandare i figli e la moglie a Midian:
infatti in Egitto avrebbero inutilmente sofferto e gli sarebbero stati di
impaccio, e in fondo se dovevano in seguito ripassare per il deserto, tanto
valeva che vi rimanessero, in attesa di unirsi al popolo nel momento più
opportuno.
Aronne
aveva sperimentato sulla propria pelle la dura schiavitù egiziana, e furono
probabilmente le sue parole che fecero presa su Mosè: in fondo ogni buon
genitore si preoccupa di evitare esperienze dolorose e inutili prove e
sofferenze ai propri figli. Anche Mosè pensò presumibilmente la stessa cosa,
commettendo un errore fatale che impedì ai figli di sperimentare in prima
persona i grandi momenti fondanti della vita d'Israele: fu risparmiata loro la
schiavitù, ma non presero parte all'uscita dall'Egitto, al passaggio miracoloso
attraverso le acque del mar Rosso, alla vittoria contro Amalek - dovuta non
solo sul miracolo ma anche sulle inaspettate capacità di Giosuè e degli uomini
da lui scelti. Infine, secondo rabbi Elazar hamodaì, i figli di Mosè non
ascoltarono in prima persona la promulgazione del Decalogo, evento fondamentale
della storia d'Israele e dell'umanità.
Tagliati
fuori dalla storia d'Israele nel suo incipit, Ghershòm ed Eliezer, finirono poi
per esserne esclusi anche nel momento delle grandi scelte nel deserto e in
terra d'Israele, e rimasero quindi definitivamente fuori dalla storia ebraica.
Anche
Mosè, come molti fra noi, aveva allevato due "bamboccioni"...