A pochi giorni dal 27 gennaio, celebrazione del Giorno della memoria, una bella storia che unisce la Calabria e i perseguitati per i più vari motiv dal nazismo, e anche da quel fascismo che molti di loro (sia ebrei che gay) sostenevano o avevano sostenuto.
Voglio segnalare la parte
del sito Olokaustos
Il triangolo rosa: la persecuzione di omosessuali e transessuali
Il triangolo rosa: la persecuzione di omosessuali e transessuali
Dall'agenzia stampa AdnKronos
"Ho
impiegato anni a scoprire la storia di Paolo Furgiuele, originario di Cosenza,
nativo di Castrovillari, fascista, omosessuale, impiegato al dazio - racconta
Campanella in una nota - che ospitò a casa un ebreo, lo nascose per un anno
facendolo sfuggire all'internamento nel lager di Ferramonti: credo sia giusto
farne un libro e anche una pièce teatrale".
Da
Strilli.it
Gay e fascista, nascose un ebreo
sfuggito da un campo d’internamento
In Calabria; la
storia in un libro per il 75° delle leggi razziali
Il giornalista Mario Campanella,
immagine da Scirocco News
immagine da Scirocco News
La storia di un fascista omosessuale che ospitò un ebreo
sfuggito al campo d’internamento di Ferramonti sarà raccontata in un libro ed
in un'opera teatrale scritti dal giornalista calabrese Mario Campanella.
Il libro avrà come titolo “La razza umana”, e sarà pubblicato
quest'anno in coincidenza con il 75° anniversario dell'introduzione delle leggi
razziali.
“Sette anni fa - racconta Campanella - un amico che vive
nei pressi dell'area di Tarsia, dove sorse il campo d'internamento, mi parlò di
questa storia che gli era stata raccontata dal nonno, rientrato dalla guerra in
Russia. Insieme a lui ho cercato documenti ma non ne ho trovati, sia perché
alcune carte dell'epoca andarono distrutte, sia perché il dazio venne trasformato
successivamente, e tante indicazioni e notizie sottratte all'Archivio di Stato.
Solo alcuni mesi fa ho avuto notizie certe dell'esistenza di quest'uomo, figlio
unico, ricco di famiglia, militante convinto del PNF ed omosessuale”.
Immagine
dal sito Pressenza
“È una storia bellissima - prosegue il giornalista - perché profondamente
italiana e piena di belle contraddizioni: il fascista che ospita l'ebreo, ma
anche l'omosessuale che è costretto a vivere nel silenzio la sua condizione,
quasi da non praticante. L'ebreo era un ragazzo di madre italiana, greco, che
si rifugiò in Calabria nel 1943: fu ospitato il tempo utile per scampare a
Ferramonti. Il ragazzo tornò a Tarsia tre anni dopo la guerra, con una giovane
moglie e un figlio di pochi mesi per ringraziare l'uomo che lo aveva aiutato.
Non sono riuscito a trovare la tomba del protagonista di questa storia che,
dalle notizie raccolte era nato intorno ai primi del 900”.
“Un altro aspetto interessante - conclude - è che il protagonista
di questa storia amava il ballo, praticato insieme ad un famoso cameriere degli
Anni Quaranta nello storico caffé Renzelli di Cosenza, anche lui omosessuale. Ho
parlato con Maria Rosaria Alessandra Bianco di Maros, agenzia teatrale che raggruppa
diversi artisti meridionali teatrali, e contiamo anche di farne una
rappresentazione teatrale”.
Nessun commento:
Posta un commento