Prosegue il percorso di sensibilizzazione e
confronto promosso dalla Cgil Calabria e dallo Spi Regionale della Giornata
della Memoria 2013 con l’iniziativa “Ferramonti e Marzabotto uniti nella memoria”,
che il sindacato regionale ha organizzato per non dimenticare. Martedì 29 gennaio alle ore 9,00, la Cgil
di Cosenza e lo Spi-Cgil Provinciale ospiteranno la manifestazione presso l’ex campo di Concentramento
Ferramonti di Tarsia.
All'iniziativa sarà presente la Segretaria
Generale dello Spi Nazionale Carla Cantone, e vedrà, fra gli altri, la
partecipazione del Sindaco di Marzabotto e del Sindaco di Tarsia, dell’Anpi di
Marzabotto e di Cosenza, delle Leghe Spi dell’Emilia Romagna e della Calabria,
oltre a dirigenti sindacali regionali della Cgil e dello Spi dell’Emilia
Romagna e della Calabria.
Il campo di internamento di Ferramonti, è
stato il principale (in termini di consistenza numerica) tra i numerosi luoghi
di internamento per ebrei, apolidi, stranieri nemici e slavi, aperti dal regime
fascista tra il giugno e il settembre 1940. A Marzabotto fu invece compiuto iI più
terribile massacro dai nazisti nel nostro Paese, uno dei più feroci della loro
storia criminale, ebbe luogo dal 29 settembre al primo ottobre 1944.
Due località simbolo quindi si uniscono in un
gemellaggio per ricordare quel buco nero della nostra storia: una voragine
cieca e incolore. Ferramonti e Marzabotto sono e rimarranno per sempre nella
memoria del nostro Paese come il male assoluto. Il buio di questi luoghi, di
quel tempo, di quell’orrore, conosce un’infinità di sfumature: come se il nero
non fosse assenza di luce e colore, ma una gamma inesauribile di oscurità.
Il giorno della memoria dovrebbe avere una
funzione conoscitiva ed etica soprattutto per le giovani generazioni. E’
necessario che i giovani conoscano i luoghi della sofferenza e del dolore. Non
possono diventare adulti, non possono pensare di essere pronti per il mondo, se
non sanno quanto orrore si cela dentro alla storia dell’uomo. E non saranno mai
uomini se non riconoscono ad ogni altro uomo la dignità che merita.
Noi crediamo che le vittime della ferocia
nazista non chiedano pietà; crediamo invece, che vogliano, che urlino dalle
loro tombe, l'allontanamento di quell'indifferenza che, purtroppo, permette a
troppi giovani, ma non solo, di guardare a quelle orribili vicende con
pericoloso distacco. Per scongiurare il rischio che il sacrificio di tanti
innocenti cada nell' indifferenza e nella dimenticanza, bisogna fare in modo
che non si parli e si ricordi quelle terribili atrocità, soltanto il 27
gennaio.
Occorre tenere quelle vicende ben ferme e
salde nelle menti e nei cuori di ognuno, con iniziative concrete di
informazione nelle scuole, nelle associazioni, con tutti i mezzi di
informazione, perché "il valore della memoria" rimane un elemento
cruciale per la formazione delle nuove generazioni. L’onere più grande è
riuscire a tramandare alle nuove generazioni la conoscenza degli eventi,
diffondere tra i ragazzi l’idea non soltanto di un rito, di una celebrazione,
ma contribuire ad aiutarli a comprendere quello spaccato tremendo di storia di
vita vera vissuta e di tanta sofferenza. Questo è il senso vero e profondo di
questa giornata celebrata per “non dimenticare mai”.
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