Di
recente ho pubblicato la notizia dell’incarico a rav Pierpaolo Pin'chas Punturello come
emissario (shaliach) di Shavei Israel per il Meridione d’Italia.
Vediamo
di conoscere più da vicino l’azione di questa organizzazione (che opera in
Italia già dal 2008), con un articolo di rav Scialom Bahbout, Rabbino capo della
Comunità di Napoli e del Meridione, grazie al quale Shavei Israel è giunta ad occuparsi anche del Sud Italia.
Torah oggi - Trani, sognare e
suonare una scala
Rav
Scialom Bahbout
Da Moked.it
Tornare
a pregare Trani è sempre un’esperienza unica per l’atmosfera ebraica così
intensa che si respira nella sinagoga Scolanova, riaperta dopo cinque secoli.
L’ultimo week end (shabbath Vajetzè) mi sono così ritrovato assieme ad altre
persone provenienti da Roma, dalla Puglia, dalla Calabria, dalla Sicilia e da
Gerusalemme, per dare vitalità ebraica in quelle che, secondo molti, sono solo
ossa secche. Avevo invitato a Trani Michael Freund e rav Eliyahu Birnbaum del
Beth din di Gerusalemme, rispettivamente presidente e rabbino della fondazione
Shavei Israel, il medico e rav Stefano Di Mauro, siciliano che ha studiato a
Gerusalemme e ha diretto una sinagoga ortodossa a Miami in Florida, prima di
trasferirsi a Siracusa. C’erano ovviamente i pugliesi più attivi e qualche
calabrese, desideroso di immergersi in questa nuova realtà.
L’organizzazione
Shavei Israel lavora per rafforzare il collegamento fra i discendenti degli
ebrei e il popolo ebraico e ha realizzato progetti importanti quali il recupero
dei marrani del Portogallo e il ritorno dei Benè Menashè, un gruppo di indiani
la cui origine viene fatta risalire alle 10 tribù scomparse (circa 1.600 si
sono già trasferiti in Israele e altri 6.000 si stanno preparando in India).
“Sono
entusiasta di vedere la rinascita della vita ebraica che si svolge nel sud
Italia - mi ha detto Michael Freund - e mi auguro che lavoreremo in partnership
con i leader della comunità ebraica italiana per aiutare le piccole comunità
ebraiche del sud Italia a continuare a crescere e a svilupparsi”.
In
uno shabbath, costellato da preghiere, canti, pasti festivi accompagnati da
canti sabbatici, non poteva mancare un tour a piedi per visitare i siti ebraici
di Trani e il locale museo ebraico recentemente inaugurato. Così come non
poteva mancare lo studio della parashà settimanale che apre con il sogno che fa
Ja’akòv - Israèl quando lascia la terra d’Israele per andare dallo zio Labano
in Mesopotamia: ci sono angeli che salgono e che scendono, e ci sono comunità
che salgono e che scendono nell’arena della storia ebraica.
Ogni
ebreo è Israèl e può essere una scala per salire più in alto. Ma per poter
salire la scala bisogna non solo sognare, ma risuonare come una scala che
arriva fino al cielo. Il problema dell’ebreo moderno (e di quello italiano in
particolare) è quello di sognare poco e di risuonare ancora meno. Solo se l’eco
delle mitzvòth risuonerà dentro ogni ebreo, sarà davvero possibile che ognuno
diventi una scala che arriva sino al cielo e sulla quale molti altri potranno
salire.
Un momento d'incontro nella sinagoga (Scolanova) di Trani, da TraniWeb
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