Dal sito Nta Calabria
Reggio Calabria:
il CIS propone
“Cinema e Shoah”
il CIS propone
“Cinema e Shoah”
Il grande dittatore
da Wikipedia
da Wikipedia
Vogliamo vivere
da iVid.it
da iVid.it
Mercoledì
30 gennaio 2013, alle ore 18.00 presso il salone della Chiesa di San Giorgio al
Corso, Reggio Calabria, il Centro internazionale
scrittori della Calabria, per il ciclo “Cinema e …”, in occasione
della “Giornata della memoria”, presenta: “Cinema e Shoah: L’ironia contro
l’orrore”.
L’Olocausto
è stato rappresentato nel cinema ricorrendo ai linguaggi e alle modalità più
varie. Nonostante la difficoltà ad affrontare il tema del genocidio,
“indicibile” e “non rappresentabile” nella sua follia e nel suo orrore, il
cinema è riuscito a superare questo tabù ed ha saputo comunque raccontare le
drammatiche vicende della persecuzione e dello sterminio degli ebrei,
lasciandone indelebile traccia nella memoria collettiva.
La vita è bella
da Zapster
da Zapster
Molto
più intaccabile è apparso invece il tabù della presenza di humour in
opere di finzione sulla Shoah, tanto che molti studiosi, intellettuali e
soprattutto i sopravvissuti ai campi di sterminio si sono posti una inquietante
domanda: Si può rappresentare con ironia una tragedia come la Shoah?
Il professore Nicola Petrolino, esperto e critico di cinema, cercherà di
rispondere a questo difficile quesito, proponendo una lettura critica di brani
di quattro film che, in questo senso, sono tra i più significativi e
sicuramente tra i più celebri nella storia del cinema: Il grande
dittatore (1940) di Charlie Chaplin, Vogliamo vivere (1942)
di Ernst Lubitsch, La vita è bella (1997) di Roberto Benigni, Un
treno per vivere (1998) [più conosciuto come Train de vie] di Radu Mihăileanu.
Train de vie
da Achab50 OverBlog
da Achab50 OverBlog
Film
che fanno amaramente sorridere ma che fanno anche riflettere su una delle più
grandi tragedie della storia, perché, come ha scritto il critico letterario
Terence Des Pres: «Nel regno dell’arte, una risposta comica è più elastica,
più efficacemente in rivolta contro il terrore e le fonti di terrore di una
risposta che sia solenne o tragica. Il modo mimetico è quello caratteristico di
un grande serietà, in quanto l’arte tragica accetta che ciò che è avvenuto
passi. Il modo antimimetico è caratteristico della commedia perché l’arte
comica resiste al fatto che ciò che si è verificato passi».
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