Calabria judaica - Sud ebraico

Calabria judaica ~ Sud ebraico
Storia, cultura e attualità ebraiche in Calabria
con uno sguardo al futuro e a tutto il Meridione

Secondo una leggenda, che attesta l'antica frequentazione orientale della nostra regione, Reggio fu fondata da Aschenez, pronipote di Noé.
La sinagoga del IV secolo, ricca di mosaici, di Bova Marina, è la più antica in Occidente dopo quella di Ostia Antica; a Reggio fu stampata la prima opera in ebraico con indicazione di data, il commento di Rashì alla Torah; Chayim Vital haQalavrezì, il calabrese, fu grande studioso di kabbalah, noto anche con l'acronimo Rachu.
Nel Medioevo moltissimi furono gli ebrei che si stabilirono in Calabria, aumentando fino alla cacciata all'inizio del XVI secolo; tornarono per pochi anni, richiamati dagli abitanti oppressi dai banchieri cristiani, ma furono definitivamente cacciati nel 1541, evento che non fu estraneo alla decadenza economica della Calabria, in particolare nel settore legato alla lavorazione della seta.
Dopo l’espulsione definitiva, gli ebrei (ufficialmente) sparirono, e tornarono temporaneamente nella triste circostanza dell’internamento a Ferramonti; oggi non vi sono che isolate presenze, ma d'estate la Riviera dei Cedri si riempie di rabbini che vengono a raccogliere i frutti per la celebrazione di Sukkot (la festa delle Capanne).
Questo blog è dedito in primo luogo allo studio della storia e della cultura ebraica in Calabria; a
ttraverso questo studio vuole concorrere, nei suoi limiti, alla rinascita dell'ebraismo calabrese; solidale con l'unica democrazia del Medio Oriente si propone come ponte di conoscenza e amicizia tra la nostra terra e Israele.

IN PRIMO PIANO: eventi e appuntamenti

27 gennaio 2019: Giorno della memoria

c

c

martedì 23 dicembre 2008

Accensione della Chanukkia

Alessandro Cannatà, Giuseppe Scopelliti,
Riccardo Pacifici, Antonio Sorrenti

Si è svolta domenica l'accensione del primo lume dei candelabri di Chanukkah.
Come avevo preannunciato, la Chanukkiah del Tempio Maggiore di Roma è stata accesa con l'olio portato dalla Calabria (quella interna al Tempio, all'esterno i Vigili del fuoco hanno fatto usare, per motivi di sicurezza, il kerosene).
Prima della celebrazione in sinagoga, c'è stato un incontro in Comunità del sindaco di Reggio, Giuseppe Scopelliti, del rappresentante della Provincia di Reggio, Alessandro Cannatà, già sindaco di Cittanova, di Antonio Sorrenti, infaticabile organizzatore, con Riccardo Pacifici, Presidente della Comunità ebraica romana, Emanuele Di Porto, Segretario della Comunità, e con il Rabbino Capo, Rav Riccardo Di Segni, che si è aggiunto in un secondo tempo, essendo rimasto bloccato dal traffico natalizio!
Gli esponenti della Comunità sono stati invitati a venire in Calabria, e tutti speriamo che questo accada al più presto; inoltre ci è stato assicurato che si lavorerà per esaminare la possibilità di far rinascere in Calabria, come è successo a Trani, una comunità ebraica, se sarà possibile, e questa è davvero una notizia bellissima!
Dopo alcuni brevi discorsi e lo scambio reciproco di doni (un bellissimo libro sui Bronzi di Riace è stato offerto insieme ad un antico libro che, stampato a Livorno, proveniente da una biblioteca di Parma, è passato dalla biblioteca di Haifa prima di approdare a Cittanova ed ora a Roma; la Comunità ha regalato un bellissimo libro sulla Sinagoga di Roma a tutti i presenti e un libro con itinerari ebraici nel Lazio al Sindaco e al Consigliere), siamo scesi in sinagoga dove è iniziata la celebrazione di Chanukkah.
E' stato veramente molto commovente, specialmente quando è arrivato Rav Elio Toaff, a cui, con molta umiltà, Rav Di Segni ha ceduto l'onore di accendere la prima luce.
I canti che hanno accompagnato la celebrazione mi hanno molto ricordato certi canti di chiesa delle nostre parti...
Dopo, siamo andati all'esterno, dove è stata accesa la Chanukkià del giardino, accompagnata dal suono dell'Orchestra Ozen.
Poi, le autorità sono state a Piazza Barberini, dove è stata accesa un'altra Chanukkià, come ormai si fa da molti anni da parte della comunità Chabad, e anche qui è stato portato il nostro olio.
Infine, la sera, alcuni di noi sono stati a cena ospiti della Comunità, e si è proseguito l'approfondimento di rapporti e delle iniziative.

Oggi, alle 18,30 verrà accesa la terza luce della Chanukkià che si trova al Portico d'Ottavia davanti alla scuola ebraica, con la partecipazione dell'assessore all'agricoltura della Regione Calabria, Mario Pirillo, ed in questa occasione verranno offerti olio e clementine di Calabria ai ragazzi ebrei e non ebrei che saranno presenti; inoltre, altro olio ed altre clementine verranno offerte alla Comunità per essere dati ai membri più poveri.

Non è che l'inizio di un rapporto che speriamo continui nel tempo, con gioia ed entusiasmo reciproci.



venerdì 19 dicembre 2008

Chanukkah

Da Morasha
Il 25 di Kislèv cade la festa di Chanukkà (Inaugurazione) che dura otto giorni. Si chiama anche Chàg Haneròth (festa dei lumi), Chàg Haurìm (festa delle luci) e Chàg Hamakkabìm (festa dei Maccabei). Era l'anno 165 a. E.V. Quando Giuda, figlio del sacerdote Mattatià e soprannominato Maccabeo, dalle iniziali delle parole della frase: "Mi Kamòkha Baelìm Adon-i?" (Chi è pari a Te, o Signore?) entrò nel Tempio di Gerusalemme, a capo dei suoi valorosi seguaci, sapeva bene quale fosse il suo primo compito: riconsacrare il Santuario al Signore e abbattere gli idoli, fatti installare dal re Antioco IV Epifane di Siria, sotto il cui governo era caduta Èretz Israèl. Antioco, infatti, voleva che gli ebrei abolissero completamente l'osservanza della Torà e seguissero la religione e la cultura greca, secondo le quali egli stesso era cresciuto. Molti ebrei morirono piuttosto che tradire la loro fede e ne è esempio, tra gli altri, il sacrificio di Anna e dei suoi sette figli. Ma col passare del tempo, gli animi erano giunti all'esasperazione e quando il vecchio Mattatià, appoggiato dai suoi figli, diede il segno della rivolta, molti non indugiarono a seguirlo.
Le forze di Israele, sotto il comando di Giuda, riuscirono finalmente ad affrontare e sopraffare il nemico, entrando a Gerusalemme. Il Talmùd racconta che quando gli Asmonei riconsacrarono il Tempio, trovarono una piccola ampolla di olio puro, col sigillo del Sommo Sacerdote. L'olio poteva bastare per un solo giorno, ma avvenne un grande miracolo: Nes gadòl hayà pò e l'olio bruciò per otto giorni, diffondendo una bellissima luce e dando così la possibilità ai Sacerdoti di prepararne dell'altro nuovo. Allora fu proclamato che il 25 Kislèv si festeggiasse l'avvenimento, per tutti i tempi. Ancora oggi accendiamo i lumi per otto sere, in ricordo non solo del miracolo dell'olio, ma soprattutto del miracolo che pochi ebrei, con l'aiuto del Signore, riuscirono a sconfiggere l'esercito potente dei siriani.
Accensione della lampada: La prima sera si accende un solo lume, a partire dal lato destro della lampada; ogni sera, per otto sere, si aggiunge un lume in più, accendendo da sinistra a destra. I lumi devono rimanere accesi per almeno mezz'ora.
Di Shabbàth si accendono prima la lampada di Chanukkà e poi quella di Shabbàth; nelle altre sere si accende dopo il tramonto.
È usanza sistemare la lampada davanti ad una finestra o vicino alla porta di entrata, a sinistra, perché a destra c'è la mezuzà.

La lampada di Chanukkà è formata da otto lumi che devono essere tutti in fila, più uno, a sé stante, che è chiamato shammàsh (servitore); questo ci serve non solo per accendere tutti gli altri, ma anche per darci una luce in più di cui possiamo usufruire. Infatti, nell’accendere la lampada, noi recitiamo "Haneròth hallàlu" in cui si dice che: "Questi lumi sono sacri e non ci è permesso di servircene ma solo di guardarli, al fine di rendere omaggio al Signore per i miracoli e i prodigi e le vittorie da Lui operate".

Prima di accendere i lumi si recitano queste berakhòth:
1) ...leadlìk ner shel Chanukkà.
2) ...she'asà nissìm laavoténu (che ha fatto miracoli ai nostri padri, cioè la salvezza di pochi ebrei contro un esercito tanto grande).
3) ...shehecheiànu (solo la I» sera)
Si canta quindi "Haneròth Hallàlu" e "Maoz Tzur" (roccia della mia salvezza).
I bimbi giocano con le trottole ( sevivòn), come usavano fare, a quel tempo, i bimbi ebrei; essi studiavano la Torà di nascosto e, all'arrivo delle guardie del re, facevano finta di stare giocando con le trottole. Di Chanukkà si usa scambiarsi doni, regalare soldi ai bimbi, e mangiare tante buone frittelle.
Tefillà e Torà
Si legge l'Hallèl al completo (Salmi di lode 113 e 118) e si aggiungono parti sia nell'Amidà (18») che nella Birkhàth Hamazòn (2»)
All'uscita di Shabbàth, si legge prima l'havdalà poi l'accensione dei lumi di Chanukkà.



Da Chabad.org
Chanukkà inizia il 21 Dicembre 2008 e termina il 29 Dicembre.
Scarica Pensieri di Torà di Chanukkà!
1. Ogni sera di Chanukkà accendiamo la Menorà per ricordare i miracoli che Hashem ha fatto per noi a quei tempi in questi stessi giorni.
2. C'è chi usa accendere la Menorà sul davanzale della finestra, cosi anche la gente in strada la può vedere.
Altri mettono la Menorà accanto allo stipite sinistro della porta, di fronte alla Mezuzà, per essere così circondati da Mitzvot.
3. Per accendere la Menorà si possono usare candele di cera. È meglio però usare olio d'oliva con stoppini di cotone, poiché il miracolo nel Bet Hamikdash è avvenuto con l'olio d'oliva.
4. Si accende lo Shamash (la candela servitore) e tenendolo in mano si recitano le seguenti benedizioni:
I. Baruch Attà Ado-nai Eloheinu Meleh ha'olam asher kidshanu b'mitzvotav vetzivanu 1'hadlik ner Chanukkà.
I. Benedetto sii Tu, o Signore nostro D-o, Re dell'universo, che ci ha santificato con i Suoi comandamenti e ci ha comandato di accendere i lumi di Chanukkà.
II. Baruch Attà Ado-nai Elo-heinu Meleh ha'olam sheasà nissim laavoteinu bayamim haheim bizman hazè.
II. Benedetto sii tu o Signore nostro D-o, Re dell'universo, che compì miracoli per i nostri padri nei tempi passati, durante questa stagione.
La seguente benedizione viene pronunciata solo la prima sera (o la prima volta che si accendono i lumi di Chanukkà):
III. Baruch Attà Ado-nai Elo-heinu Meleh ha'olam sheheheyanu v'kimanu v'highiyanu lizman hazè.
III. Benedetto sii Tu, o Signore nostro D-o, Re dell'universo, che ci ha tenuto in vita, e ci ha preservato e ci ha permesso di raggiungere questa stagione.
5. La prima sera si accende la prima candela. Poi, ogni sera si aggiunge una candela procedendo da sinistra verso destra.
6. È importante che tutta la famiglia sia presente all'accensione per sentire le Brachot (Benedizioni). Anche i bambini possono accendere la propria Menorà.
7. Siccome è proibito accendere una fiamma di Shabbat, venerdi 7 dicembre bisognerà accendere la chanukià prima dell’accensione delle candele di Shabbat; è bene aggiungere più olio ai lumi di Chanukà in modo che essi durino fino a mezz’ora dopo il crepuscolo. Durante Shabbat è proibito maneggiare o preparare la chanukià. Di sabato sera si accendono i lumi di Chanukà al termine dello Shabbat, dopo che è stata recitata la havdalà, (preghiera conclusiva del sabato).
8. Soldi di Chanukà I bambini ricevono i soldi in premio per aver studiato la Torà. Al tempo dei Maccabei, i bambini studiavano la Torà in segreto, anche se era proibito.
9. Si gioca col Sevivon per ricordare la furbizia dei bambini, che facevano finta di giocare al Sevivon, se i soldati siriani arrivavano mentre studiavano la Torà.
10. È usanza mangiare cibi fritti nell’olio che ricordano il miracolo dell’olio.
11. Nella preghiera dell’Amidà e nel Birkat Hamazon (la Benedizione dopo il pasto) si aggiunge il brano “Al Hanissim” nel quale ringraziamo Hashem per il grande miracolo di Chanukkà.
12. Chanukkà è un tempo speciale per dare tanta Tzedaka (carità). Questo nostro atto dimostra la nostra gratitudine verso Hashem per tutto ciò che ci ha fatto. I soldini che riceviamo per Chanukkà rendono questa Mitzvà più facile da compiere.

Chanukkà calabra a Roma

Domenica al tramonto comincia il 25 di Kislev, e quindi la grande Festa delle Luci: Chanukkà.

In attesa di poterla degnamente festeggiare in Calabria, la Provincia di Reggio e altre istituzioni calabresi (purtroppo al momento non sono in possesso di tutte le informazioni), su impulso dell'infaticabile amico Antonio Sorrenti, offriranno alla Comunità ebraica romana l'olio per la Chanukkia del Tempio Maggiore.

Tutti gli amici sono invitati domenica 21 dicembre alle 16,15 per partecipare a questo evento che vede ancora una volta la Calabria unita agli ebrei romani per festeggiare la ricostruzione del Tempio di Gerusalemme e la benevola presenza dell'Eterno tra di noi.

Chanukkà a Trani

Comunità Ebraica di Napoli - Sezione di Trani
segretariato via dell’Industria 93 – 70051 Barletta
tel/fax 0883950639 cell 3402381725



Al tramonto di domenica 21 dicembre presso la Sinagoga Scolanova di Trani
verrà accesa la prima luce della festa di Channukkà.
Il presidente dell'Unione Comunità Ebraiche Italiane Avv. RENZO GATTEGNA
e la Comunità madre di Napoli
saranno a Trani a condividere con la comunità ebraica pugliese
la "Festa delle Luci".

Domenica 21 dicembre è per Trani ebraica un giorno fondamentale nella crescita dell'Ebraismo in Puglia.
Il presidente dell'Unione Comunità Ebraiche Italiane Avv. Renzo Gattegna sarà a Trani domenica 21 dicembre in occasione dell'accensione della prima luce della festa di Channukkà (ore 17,00 presso la Sinagoga Scolanova).
Assieme al Presidente dell'UCEI saranno a Trani il consigliere dell'UCEI Fabrizio Gallichi, il presidente della Comunità di Napoli Pierluigi Campagnano, il Ministro di Culto della Comunità di Napoli Pierpaolo Punturello e diverse delegazioni ebraiche da Napoli, Roma e altre città del Mezzogiorno.
La festa di Chanukkà cade il 25 del mese ebraico di Kislev e ricorda la vittoria dei Maccabei sugli ellenisti al tempo di Antioco Epifane.
Come scrive Pierpaolo Punturello, "Chanukkà è la celebrazione di un grande canto per la nostra identità ebraica che "vive" (e non "sopravvive"), nonostante tutti i tentativi di aggressione culturale, di eliminazione fisica e di oblio".
A simbolo di questa vittoria, i Maestri comandarono l’accensione dei lumi ponendo così l’accento non tanto sulla vittoria dei Macca­bei quanto piuttosto sull’atto con cui essi riconsacrarono il Tempio di Gerusalemme do­po che era stato profanato con l’in­troduzione dell’idolatria: l’accensione della lampada che ardeva perennemente nel Santuario pose fine alla pro­fanazione.
I Maccabei, dopo aver scon­fitto il nemico greco cercarono e non trova­rono che una sola ampolla d’olio ri­masta pura perché ancora chiusa con il si­gillo del Sommo Sacerdote.
Questa ampolla sarebbe bastata per illuminare il Tem­pio un solo giorno ma accadde un miracolo e così l'olio dell'ampolla bastò per otto giorni, il tempo sufficiente per procurarsi nuovo olio purissimo.
La presenza del Presidente dell'UCEI e di numerose autorità ebraiche a Trani nell'accensione della prima luce di Channukkà è non soltanto simbolo dell'identità ebraica ritrovata nella riconsacrazione dell'antico Tempio ma altresì un segno anche istituzionale della vicinanza delle Istituzioni ebraiche alla piccola comunità ebraica pugliese.
Ciò rende la prosssima Channukkà densa di significati alla luce di un anno ebraico 5769 che si preannuncia ricco di vita culturale ebraica nel Mezzogiorno e in particolare a Trani, prossima città capofila della Giornata Europea della Cultura Ebraica (6 settembre 2009).
Nel pomeriggio si terrà presso la Sinagoga Scolanova il Consiglio della Comunità di Napoli, il primo che si tiene nella Sezione tranese.
Al tramonto, l'accensione della prima luce di Channukkà alla grande Channukkià (il candelabro a 8 braccia) della Sinagoga Scolanova.
La festa sarà anche allietata dai canti tipici della Festa delle Luci e dai dolci che saranno preparati per l'occasione.

Siete tutti invitati, Felice Channukkà a tutti!

Riflessione su Chanukkà di Pierpaolo Pinchas Punturello, ministro di culto della Comunità ebraica di Napoli
Nel Diario di Anna Frank, Chanukkà è l’unica festività che Anna racconta descrivendo le difficoltà del nascondiglio e la scarsità di candele che “… non abbiamo tenute accese che per dieci minuti; ma è andato tutto egualmente bene perché ciò che più importava, i canti rituali sono continuati a lungo…” (Diario di Anna Frank lunedì 7 dicembre 1942)
Non potremo mai sapere quanto fosse profonda la consapevolezza ebraica della giovane Anna che in poche righe scolpiva l’essenza di Chanukkà: i canti rituali che continuano a lungo.
Se leggiamo superficialmente le pagine della Storia siamo portati a pensare che la persecuzione ellenista non fosse poi in fondo così tremenda.
Cosa chiesero i Greci agli Ebrei ? "Solo" la loro assimilazione che è cosa ben diversa dal progetto di distruzione dei giorni bui di Anna Frank ma non è certo meno pericolosa.
Il motto ellenista infatti era: “ Assimilatevi a noi e sarete salvi”; i numeri dettero ragione ai Greci e tanti Ebrei imboccarono la strada della assimilazione ma l’intervento armato dei pochi Maccabei ha fatto in modo che noi fossimo qui a ricordare una vittoria militare che fu soprattutto una vittoria spirituale: la vittoria di chi non volle cancellare se stesso per sopravvivere in una vita altrui.
Troppo ovvio e doloroso sarebbe il paragone con i nostri giorni nei quali viviamo vite altrui senza neanche avere come alibi la minaccia ellenista ma allo stesso tempo torniamo a fare domande ebraiche che non pensavamo avremmo più fatto nessuno, tantomeno a noi stessi.
In ognuno di noi sembra esserci un maccabeo in attesa, un ebreo che non riusciamo a zittire e chiede e pretende risposte alle sue domande.
Volendo possiamo anche ignorare il grido silenzioso dell’identità ebraica ma semplicemente rimandiamo il problema alla generazione che verrà dopo di noi, che forse avrà ancora più domande e certamente meno strumenti per affrontarle.
Chanukkà porta con se l’idea che ogni ebreo o figlio di ebreo o nipote di ebreo arriverà un giorno ad affermare con le parole di Hannah Arendt: “… Ho sempre considerato la mia ebraicità come uno di quei fatti indiscutibili della mia vita, che non ho mai desiderato cambiare o ripudiare…”.
Quando cominceremo a vivere semplicemente da ebrei, solo allora avremmo davvero sconfitto tutti i tentativi di annientamento del nostro popolo.