Ancora su Trani e
Shavei Israel, un intervento di rav Bahbout tratto dalla newsletter della
Comunità ebraica di Napoli, Sullam, scritto in occasione della bellissima manifestazione di cultura ebraica "Lech lechà", che si è svolta per una settimana in molte località pugliesi
Lech Lechà: un cammino verso se stessi
La rinascita dell’ebraismo nel Meridione
Scialom
Bahbout, Rabbino capo di Napoli e del Meridione
Foto da
TraniViva
Da sinistra: Francesco Lotoro, rav Bahbout e Pier Luigi Campagnano (Presidente della Comunità ebraica di Napoli)
Quando verrà scritta la vera storia della rinascita dell’ebraismo nel Meridione, dovrà essere fatta giustizia e dato tutto il merito a due persone che, pur tra molte difficoltà e incomprensioni, hanno avuto il coraggio e la costanza nel tener duro e andare fino in fondo nel portare avanti l’idea che era possibile un miracolo: creare una Comunità ebraica nel sud.
Israel Francesco Lotoro e Avraham Nicola Zecchillo (z.l.) sono stati gli artefici principali, di questo miracolo: discendenti entrambi da famiglie di marrani hanno tracciato una via cui altri si sono poi ispirati, molto spesso con il loro aiuto. Sono stati proprio loro a infondere la speranza che fosse possibile restituire la dignità ebraica a tutti coloro cui era stata tolta, ma che avevano mantenuto un legame seppur flebile con l’ebraismo, nonostante le molte generazioni seguite alla conversione.
Dopo il ritorno formale all’ebraismo - un
ebraismo integrale con un’osservanza esemplare anche per molto ebrei che non
erano passati attraverso l’esperienza dell’Inquisizione - Lotoro e Zecchillo
(z.l.) hanno cercato di ricostruire la Comunità ebraica in Puglia. Una volta
ottenuta la restituzione della Sinagoga Scolanova di Trani, hanno dato il loro
sostegno affinché i rabbini italiani si occupassero seriamente degli “ebrei” di
Sannicandro e portassero a termine la richiesta di conversione all’ebraismo,
per unirsi anche idealmente con i parenti che avevano fatto la aliyà negli anni
cinquanta.
Fin dall’inizio Lotoro e Zecchillo avevano
considerato il fenomeno Sannicandro come una grande risorsa per l’ebraismo e
avevano spinti i sannicandresi a frequentare le attività ebraiche di Trani, in
attesa che la loro domanda di conversione all’ebraismo potesse arrivare a buon
fine. Pur con tutte le perplessità che fenomeni collettivi suscitano, il
processo appena iniziato deve essere portato avanti nei tempi e nei modi
dovuti.
Non va dimenticato che Trani è stato punto
di riferimento anche per i calabresi: Roque Pugliese, che poi avrebbe avuto un
ruolo fondamentale nella rinascita ebraica in Calabria, ha partecipato fin
dall’inizio alle attività organizzate da Lotoro e Zecchillo (z.l.) ispirandosi
alla loro coraggiosa iniziativa.
Il problema era quello di girare in lungo e
in largo la Puglia alla ricerca di ebrei dispersi o di persone che sentivano e
avevano chiare testimonianze di essere di origine ebraico.
Fu proprio in uno di questi miei viaggi
che, accompagnato da Lotoro, incontrai gli ebrei a Brindisi e altre persone che
da anni cercavano di vivere in silenzio il proprio ebraismo. Uno dei problemi
che la Comunità di Puglia ha dovuto affrontare fin dalla sua fondazione, è
stato quello della dispersione degli ebrei su un vasto territorio e che
potevano ritrovarsi assieme solo per le feste principali e per alcuni sabati
speciali.
Con lo sviluppo progressivo delle attività
si era reso necessario rendere consapevole della rinascita, oltre che
l’ebraismo italiano, anche quello internazionale e israeliano e in particolare
Shavè Israel. Fu così che nel novembre 2008 (vedi l’articolo apparso proprio su
Moked) fu organizzato il primo week end con la partecipazione: oltre che del
sottoscritto, anche dei rabbini Eliahu Birnbaum e Stefano di Mauro, del
direttore di Shavè Israel, Michael Freund e di un rappresentante della
Calabria. Fu così che Trani ispirò l’azione anche dei calabresi: il medico
Roque Pugliese, che poi avrebbe avuto un ruolo fondamentale nella rinascita
ebraica in Calabria, partecipò fin dall’inizio alle attività organizzate da
Lotoro e Zecchillo z.l., cercando sempre di mantenere un contatto con
l’ebraismo ufficiale.
Lo sviluppo del progetto, che aveva del
miracoloso, rendeva possibile la decisione assunta dall’Unione di fare di Trani
città capofila della Giornata della Cultura per il 2009. La piccola comunità si
assunse una responsabilità enorme, ma con le sue sparute forze riuscì a
garantire la kasheruth e tutta l’organizzazione logistica della giornata.
A parte l’impegno dei due animatori e
fondatori della Comunità, non v’è alcun dubbio che se non ci fosse stato il
hazon (la visione) di Lotoro e Zecchillo, non sarebbe stato neanche
immaginabile il progetto Negba, il festival partito in contemporanea con la
giornata della Cultura 2009 e che trovò l’appoggio della Regione Puglia, fu
possibile proprio in virtù del lavoro fatto per anni sul territorio dagli ebrei
pugliesi.
L’attività svolta da rav Di Mauro in
Sicilia, ma anche in Calabria, ha dato un ulteriore slancio a tutto il progetto
di rinascita dell’ebraismo nel Meridione, un progetto che incontra grande
interesse e gode dell’appoggio delle autorità locali. A seguito di una mia
recente visita a Palermo, ho organizzato una serata di studio per gli ebrei
palermitani. Una quindicina di persone si sono riunite in una casa privata e,
su mia sollecitazione, daranno vita alla creazione di un centro ebraico che, si
spera, verrà messo a disposizione dal Comune di Palermo: sarà un piccolo gesto
“riparatore” dopo l’espulsione del 1492.
Una volta si diceva che l’ebraismo si era
fermato a Napoli (dove qualcuno sosteneva perfino si trattasse di una “comunità
virtuale”). Oggi dopo la rinascita di Trani, l’ebraismo si sta sviluppando nel
sud. Le dichiarazioni otto per mille provenienti dal Meridione e destinate
all’Unione, avrebbero dovuto far sorgere, da tempo, il sospetto che qualcosa
stava bollendo in pentola. Ma non illudiamoci: il lavoro da fare è comunque ancora
enorme e le risorse umane da impiegare per restituire completa dignità
all’ebraismo nel Meridione sono oggi insufficienti. La maggior parte del lavoro
è stato fatto da volontari che sono certo continueranno a svolgere la loro
attività con entusiasmo.
La Comunità di Napoli - che è responsabile
per la circoscrizione del Meridione (Campania, Molise, Puglia, Basilicata,
Calabria e Sicilia pari a circa un terzo del territorio nazionale) - ha un
grande ruolo da svolgere per i prossimi anni: dovrà munirsi delle strutture e
delle risorse umane necessarie per svolgere al meglio il suo compito.
Molto interessante in
proposito anche l’articolo, purtroppo in inglese, del sito di Shavei Israel, lo
stesso da cui è tratta la foto in alto a destra, e che tratteggia la
storia moderna della Trani ebraica delineando soprattutto la figura di Avraham
Zecchillo (z.l.), in occasione della sua morte
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