Vi giunse anche un drappello della Brigata ebraica, al seguito delle forze armate britanniche.
L'evento viene ricordato da una mostra de un convegno voluti dal comune di Tarsia ed organizzati con la collaborazione del Centro di cultura ebraica della Comunità di Roma.
Al convegno parteciperanno, tra gli altri, Leone Elio Paserman, Presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma, e Miriam Rebhun, della Comunità ebraica di Napoli.
La mostra, inaugurata il 14 settembre, sarà aperta fino al 3 ottobre.
Da DirittoDiCronaca.it
Tarsia,
a Ferramonti la mostra sulla Brigata ebraica
Lunedì 14 settembre - Emanuele Armentano
TARSIA
La storia e la memoria di Ferramonti, ex campo d’internamento nel comune di
Tarsia, tornano a rivivere con un importante appuntamento che si terrà domani
presso le sale del nuovo Museo di Ferramonti. Su iniziativa del Comune di
Tarsia, infatti, si aprirà in questo luogo di memoria la mostra “La Brigata
ebraica in Italia, 1943-1945, attraverso il Mediterraneo per la libertà” a cura
di Bice Migliau del Centro di Cultura Ebraica della Comunità Ebraica di Roma.
«La Brigata Ebraica - fanno sapere gli organizzatori - era un piccolo gruppo di
soldati provenienti dalla Palestina che si unirono alle forze Anglo-Americane
nella Liberazione dell’Italia.
Questo gruppo di soldati costituì il primo nucleo della formazione dell’esercito del costituendo Stato di Israele. Per la Brigata Ebraica l’entrata e la presenza nel campo di Ferramonti, ben descritta nel diario del cappuccino Callisto Lopinot, rappresentò storicamente il primo atto formale nella seconda guerra mondiale. Anche da questo punto di vista, quindi, la Storia del Campo di Ferramonti di Tarsia aggiunge un’altra peculiarità e primato storico e ancora di più unisce Ferramonti a Israele».
Dopo l’inaugurazione della mostra, che si terrà alle 9, ci sarà un convegno che vedrà gli interventi di Leone Paserman, presidente del Museo della Shoah di Roma e figura di spicco del mondo ebraico italiano, di Roque Pugliese, rappresentante e referente della Comunità Ebraica di Napoli per la Calabria, del consigliere Regionale Franco Sergio.
A dare il benvenuto agli ospiti ci sarà il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, che ha fortemente voluto che la Mostra sulla Brigata Ebraica fosse a Ferramonti di Tarsia in una data simbolo per il Campo. Infatti, la sua liberazione è avvenuta il 14 settembre 1943 e per questa occasione, in collaborazione con Poste Italiane, si terrà la cerimonia di annullo filatelico per commemorare il 72° anniversario della liberazione. «La data del 14 settembre - dicono gli organizzatori - rappresenta una data simbolo anche per tutte le Comunità ebraiche visto che quest’anno il 14 settembre coincide con il Rosh haShana, il Capodanno ebraico». Il Sindaco e tutta la cittadinanza di Tarsia hanno voluto porgere “i migliori auguri a tutte le Comunità Ebraiche d’Italia”, invitando tutti gli interessati a visitare questa mostra, che precede di una settimana esatta il Convegno sulla Brigata Ebraica.
Questo gruppo di soldati costituì il primo nucleo della formazione dell’esercito del costituendo Stato di Israele. Per la Brigata Ebraica l’entrata e la presenza nel campo di Ferramonti, ben descritta nel diario del cappuccino Callisto Lopinot, rappresentò storicamente il primo atto formale nella seconda guerra mondiale. Anche da questo punto di vista, quindi, la Storia del Campo di Ferramonti di Tarsia aggiunge un’altra peculiarità e primato storico e ancora di più unisce Ferramonti a Israele».
Dopo l’inaugurazione della mostra, che si terrà alle 9, ci sarà un convegno che vedrà gli interventi di Leone Paserman, presidente del Museo della Shoah di Roma e figura di spicco del mondo ebraico italiano, di Roque Pugliese, rappresentante e referente della Comunità Ebraica di Napoli per la Calabria, del consigliere Regionale Franco Sergio.
A dare il benvenuto agli ospiti ci sarà il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, che ha fortemente voluto che la Mostra sulla Brigata Ebraica fosse a Ferramonti di Tarsia in una data simbolo per il Campo. Infatti, la sua liberazione è avvenuta il 14 settembre 1943 e per questa occasione, in collaborazione con Poste Italiane, si terrà la cerimonia di annullo filatelico per commemorare il 72° anniversario della liberazione. «La data del 14 settembre - dicono gli organizzatori - rappresenta una data simbolo anche per tutte le Comunità ebraiche visto che quest’anno il 14 settembre coincide con il Rosh haShana, il Capodanno ebraico». Il Sindaco e tutta la cittadinanza di Tarsia hanno voluto porgere “i migliori auguri a tutte le Comunità Ebraiche d’Italia”, invitando tutti gli interessati a visitare questa mostra, che precede di una settimana esatta il Convegno sulla Brigata Ebraica.
A
Ferramonti Inaugurata la mostra "La Brigata ebraica in Italia"
Martedì 15 settembre 2015 - Emanuele Armentano
TARSIA
- È stata inaugurata ieri mattina,
presso il museo di Ferramonti di Tarsia, la mostra “La Brigata ebraica in
Italia, 1943-1945, attraverso il Mediterraneo per la libertà” a cura di Bice
Migliau del Centro di Cultura Ebraica della Comunità Ebraica di Roma. Una
giornata importante che si è celebrata il giorno del capodanno ebraico (cosa
che ha fatto rimandare il convegno in programma al prossimo 21 settembre) e che
è stato spunto di riflessione per questioni calde inerenti il comune di Tarsia.
Infatti, sotto i riflettori ancora una volta la realizzazione del Cimitero internazionale dei Migranti, fiore all’occhiello di una battaglia promossa da diverso tempo dal leader del Movimento “Diritti Civili” Franco Corbelli, il quale ha proposto (e ottenuto) di realizzare questo luogo nel comune di Tarsia. Ed è stato il sindaco Roberto Ameruso, ieri mattina, a precisare come l’amministrazione stia lavorando “in silenzio” per questo progetto utile a “ospitare i corpi di chi, disperato, scappa dalla guerra e trova la morte in mare”. Ameruso, quindi, invita ad “evitare le strumentalizzazioni sulle tragedie nel Mediterraneo”, ricordando in un parallelismo come Tarsia si sia dimostrata “sensibile nel passato e come lo è tutt’ora”. Lo stesso sindaco, inoltre, ricorda le difficoltà già presenti per un ampliamento del cimitero cittadino e ribadisce che il nuovo cimitero dovrebbe essere realizzato su una collinetta di fronte al camposanto. Ovviamente bisognerà capire quanto grande sarà la nuova struttura, quanti posti potrà contenere e se la Regione finanzierà l’opera. Inoltre, a quanto pare, dovranno essere fatti degli espropri di terreni, il tutto per una operazione decisamente più complessa di quella che può sembrare. Dal canto suo Corbelli, dopo l’ultima tragedia davanti le coste della Grecia, ha chiesto che i corpi dei profughi caduti in mare «vengano portati in Calabria per essere seppelliti tutti insieme nel cimitero internazionale dei migranti di Tarsia, per conservarne – dice - per sempre un ricordo e un riferimento e per fare di questi piccoli, sfortunati profughi, insieme a tutti gli altri bambini che hanno perso la vita nelle tragedie del mare, ad iniziare dal piccolo siriano Aylan Kurdi (a cui sarà intitolato il cimitero dei migranti), il simbolo dell’orrore delle stragi del Mediterraneo».
Tornando all’evento di ieri, per commemorare il 72° anniversario della liberazione (14 settembre 1943), in collaborazione con Poste Italiane, si è tenuta la cerimonia di annullo filatelico.
Infatti, sotto i riflettori ancora una volta la realizzazione del Cimitero internazionale dei Migranti, fiore all’occhiello di una battaglia promossa da diverso tempo dal leader del Movimento “Diritti Civili” Franco Corbelli, il quale ha proposto (e ottenuto) di realizzare questo luogo nel comune di Tarsia. Ed è stato il sindaco Roberto Ameruso, ieri mattina, a precisare come l’amministrazione stia lavorando “in silenzio” per questo progetto utile a “ospitare i corpi di chi, disperato, scappa dalla guerra e trova la morte in mare”. Ameruso, quindi, invita ad “evitare le strumentalizzazioni sulle tragedie nel Mediterraneo”, ricordando in un parallelismo come Tarsia si sia dimostrata “sensibile nel passato e come lo è tutt’ora”. Lo stesso sindaco, inoltre, ricorda le difficoltà già presenti per un ampliamento del cimitero cittadino e ribadisce che il nuovo cimitero dovrebbe essere realizzato su una collinetta di fronte al camposanto. Ovviamente bisognerà capire quanto grande sarà la nuova struttura, quanti posti potrà contenere e se la Regione finanzierà l’opera. Inoltre, a quanto pare, dovranno essere fatti degli espropri di terreni, il tutto per una operazione decisamente più complessa di quella che può sembrare. Dal canto suo Corbelli, dopo l’ultima tragedia davanti le coste della Grecia, ha chiesto che i corpi dei profughi caduti in mare «vengano portati in Calabria per essere seppelliti tutti insieme nel cimitero internazionale dei migranti di Tarsia, per conservarne – dice - per sempre un ricordo e un riferimento e per fare di questi piccoli, sfortunati profughi, insieme a tutti gli altri bambini che hanno perso la vita nelle tragedie del mare, ad iniziare dal piccolo siriano Aylan Kurdi (a cui sarà intitolato il cimitero dei migranti), il simbolo dell’orrore delle stragi del Mediterraneo».
Tornando all’evento di ieri, per commemorare il 72° anniversario della liberazione (14 settembre 1943), in collaborazione con Poste Italiane, si è tenuta la cerimonia di annullo filatelico.
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