In occasione del convegno è stato anche registrato un video che propongo alla vostra attenzione.
I miei complimenti e un affettuoso ringraziamento all'Associazione culturale Ars musica di Oppido Mamertina, che tanto si dà da fare per "cose ebraiche" e non solo!
Seminara,
convegno sulle radici culturali Calabresi
Martedì, 14 Aprile 2015
Lo
scorso sabato (11 aprile), alle ore 10.30, presso la Sala Consiliare del
Comune di Seminara, si è tenuto un convegno dal titolo "Sincretismi
culturali in Calabria - Convegno sulle radici culturali calabresi". Il
convegno è stato organizzato dall'Associazione ARS Musica di Oppido Mamertina,
con Presidente la Signora Francesca Mammone, in collaborazione col comune di
Seminara.
I
relatori sono stati il professor Emmanuele Saccà, il dottor Gianluca Nastri, la
dottoressa Jessica Gangemi, che parlando in generale sulla storia culturale
della Calabria si sono concentrati sulla presenza del popolo ebraico in
Calabria e sopratutto a Seminara.
In
Particolar modo il dottor Nastri ha parlato delle famiglie di ebrei presenti
nella cittadina e del saluto che si scambiavano, "Shalom".
Sempre
nel convegno si è fatto un breve cenno alla Sinagoga che c'era stata nel 1300 a
Oppido Mamertina ed è stato anche suonato lo strumento che per antonomasia
distingue il popolo ebraico, lo shofar.
Spazio
è stato riservato anche alla storia della Tarantella che nasce nel 14° secolo
come cura dal morso della Tarantola. Un piccolo intermezzo musicale (con
l'esecuzione di brani ebraici) è stato fatto dalla flautista, la Maestra di
musica Maria Stella Nastri. Al tavolo dei relatori c'è stato anche il sindaco
che ha portato il suo contributo parlando della storia di Seminara.
Il
convegno si è tenuto di fronte alle classi 2a e 3a media
di Seminara.
L'Associazione
Ars Musica ringrazia di cuore il sindaco dott. Giovanni Piccolo per la
collaborazione alla realizzazione dell'evento.
Dall'ottimo sito Italia Judaica alcune notizie sulla storia ebraica di Seminara
In provincia di Reggio Calabria. Situata
nell’entroterra di Palmi, sul versante settentrionale dell’Aspromonte, fu quasi
distrutta dal terremoto del 1783 e venne riedificata più a monte. Dalla fine
del XV secolo fu dominio della famiglia Spinelli[1].
Nel 1443 era numerata con i suoi casali per 722 fuochi e nel 1494 per 611.
Nel 1270 Carlo I d’Angiò ordinò che i
cristiani e i giudei di Seminara e di Nicotera risarcissero un danno di 136
once d’oro subìto a Monteleone dal suo milite Pietro di Monteleone, già ebreo
con il nome di Giacomo Francigena, nel corso della guerra con Corradino di
Svevia[2].
Nel 1276 i giudei di Seminara
contribuirono alla tassazione generale con 1 oncia, 1 tarì e 12 grani, mentre i
cristiani lo fecero con 100 once, 7 tarì e 16 grani. I primi parteciparono
nello stesso anno anche alla tassa per la distribuzione della nuova moneta
coniata dalla zecca di Brindisi e nel 1277 il loro apporto alla tassazione
generale scese a 1 tarì e 16 grani, mentre quello dei cristiani rimase
invariato[3].
Tra gli ebrei di Seminara nel periodo
angioino sono noti Israel Sacerdote, che nel 1422 si trasferì con la famiglia a
Termini, in Sicilia, e il medico Giuda Raffato, al quale nel 1424 Ludovico III
d’Angiò concesse la facoltà, previo esame, di esercitare l’arte medica nel
ducato di Calabria[4].
Nel 1484 - sotto gli Aragonesi – la
Camera della Sommaria ordinò al tesoriere provinciale di esigere i contributi
fiscali di alcuni fuochi che si erano allontanati da Seminara nei loro nuovi
domicili. Fra di essi c’erano quello di Salamon iudeus, che si era trasferito a
Reggio, e quello di Sabato iudio, la cui nuova residenza la locale Università
fu incaricata di scoprire, soddisfacendo nel frattempo ai suoi oneri.
Ebrei siciliani affluirono a Seminara in
seguito all’espulsione del 1492 e nel 1493 la Camera della Sommaria ordinò alle
autorità di esentare gli ebrei dal pagamento di alcuni dazi che esse avevano
imposto per soddisfare ai pagamenti fiscali, dal momento che gli israeliti di
quella terra pagavano ogni anno separatamente dai cristiani i contributi che
dovevano alla Regia Corte. Poiché l’Università non obbedì, l’ordine fu
reiterato, su ricorso degli ebrei, in data 10 aprile 1494. Una decina di giorni
dopo, invece, la Sommaria intervenne nei confronti della giudecca, che aveva
promesso di dare a mastro Ieremia Coyno, giudeo di Sicilia abitante a Seminara,
la somma di 10 ducati per il disbrigo in Napoli di alcune faccende riguardanti
la comunità, ma che si era rifiutata poi di onorare la promessa. La Camera
ordinò al locale capitano di convocare le parti, ascoltarne le ragioni e giudicare
secondo giustizia[5].
La discesa in Italia di Carlo VIII nel
1494 alla conquista di Napoli mise in allarme anche il gruppo ebraico di
Seminara, e, nel timore di essere saccheggiato dai francesi, Bernardo Russu
inviò in Sicilia alcuni effetti personali ed altre robe, di cui reclamò la
restituzione dopo la conversione[6].
Da Wikipedia
Agli inizi del Viceregno spagnolo, la
comunità locale era composta di 23 fuochi, che nel 1508 non pagarono le tasse
ordinarie perché fruirono della franchigia fiscale concessa alla città. Essi
furono, però, assoggettati al pagamento di 9 ducati quale quota del donativo di
450 ducati imposto dal Viceré ai giudei di Calabria, somma che il percettore
non riuscì a riscuotere a causa della loro povertà (è da ricordare, infatti,
che proprio nei pressi di Seminara nel 1495 e nel 1503 furono combattute due
importanti battaglie tra francesi e spagnoli, vinte ambedue dai secondi). Il
percettore del 1509, comunque, riuscì a riscuotere i 9 ducati del donativo[7].
Nel 1511 i neofiti e gli ebrei residenti
a Seminara emigrarono in forza dell’editto di espulsione generale emanato da
Ferdinando il Cattolico, nuovo sovrano del Regno, e le autorità locali ne
chiesero la cancellazione dai ruoli fiscali[8].
Bibliografia
AA.VV. (a cura di), I registri della Cancelleria Angioina,
Napoli 1950-2010.
Colafemmina, C., Per la storia degli ebrei in Calabria. Saggi
e documenti, Soveria Mannelli 1996.
Dito, O., La storia calabrese e la dimora degli ebrei
in Calabria dal secolo V alla seconda metà del secolo XVI, Rocca S.
Casciano 1916.
Scandaliato, A., Nuovi documenti sugli ebrei di Termini
Imerese nel XV secolo, in “Sefer Yuhasin” 14-15 (1998-1999).
Valente, G., Dizionario dei luoghi della Calabria,
Chiaravalle C. 1973.
Zeldes, N., “The Former Jews of
this Kingdom”. Sicilian Converts after the Expulsion, 1492-1516, Leiden
2003.
Note
[1] Valente, G., Dizionario dei luoghi della Calabria,
II, pp. 1006-1009.
[2] I Registri della Cancelleria Angioina, VI, Napoli 1970, p. 5 n.
175; Dito, O., La storia calabrese e la dimora degli ebrei in Calabria dal
secolo V alla seconda metà del secolo XVI, p. 160.
[3] I Registri della Cancelleria Angioina, XLVI, a cura di M.
Cubellis, Napoli 2002, pp. 207, 231, 310.
[4] Scandaliato, A., Nuovi documenti sugli ebrei di Termini
Imerese nel XV secolo, p. 26, doc. 2; I
Registri della Cancelleria Angioina, XXXIV, Napoli, a cura di I. Orefice,
p. 33, n. 170.
[5] Colafemmina, C., Per la storia degli ebrei in Calabria. Saggi
e documenti, pp. 109-110, doc. 15; pp. 126-127, doc. 34; p. 135, doc. 47;
ASNa, Sommaria, Partium 40, f. 184v.
[6] Zeldes, N., “The Former Jews of this Kingdom”. Sicilian
Converts after the Expulsion, 1492-1516, pp. 29-30.
[7] ASNa, Sommaria, Tesorieri e percettori, 4064.
[8] Colafemmina, C., Per la storia degli ebrei in Calabria
cit., p. 157, doc. 74 (12 giugno 1512).
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