Da Strilli.it Lunedì 7 Settembre 2015
Foto di Gianfranco Fragomeni
Un ponte per celebrare la
vicinanza tra Reggio e la comunità ebraica. In occasione della giornata europea
della cultura ebraica è il Sindaco Falcomatà ad accogliere a Palazzo San
Giorgio la Chanukkiah, un candelabro a otto bracci, simbolo laico di libertà
individuale e culturale, donato dall’Unione delle comunità ebraiche italiane.
Nel Salone dei lampadari del Municipio cittadino questa mattina insieme al
Sindaco c’erano il delegato Ucei per la giornata della Cultura europea della
Comunità ebraica Roque Pugliese, il presidente dell’Associazione Prospettive mediterranee
Enrico Molinaro e l’editore Franco Arcidiaco.
Il tema della giornata di
quest’anno è ”Ponti e attraversaMenti”, un modo per riaffermare il dialogo tra
le comunità, non solo religiose, ma anche nel mondo politico e sociale in
Italia e nel mondo. ”Siamo fortemente convinti che la cultura sia lo strumento
più virtuoso per superare le divisioni - ha commentato Roque Pugliese - e
pensiamo sia il modo migliore per risolvere i conflitti, dalla politica alla
religione”.
Reggio è da sempre un luogo
fortemente legato alla comunità ebraica italiana. Prima del ‘500 era sede di
una fiorente attività commerciale costruita attorno alla presenza degli ebrei
in città. A ricordarlo è l’editore Franco Arcidiaco che ha ricostruito dal
punto di vista storico le vicende della comunità ebraica reggina, cacciata
intorno ai primi del 500. ”Il dono del candelabro - ha spiegato Pugliese - mira
a ricostruire questo rapporto, quasi a titolo risarcitorio verso i discendenti
degli ebrei cacciati da Reggio”.
“È un onore per noi ricevere
questo omaggio - ha commentato il sindaco Falcomatà - è un simbolo di
accoglienza e di fratellanza. L’opera della nostra amministrazione tra l’altro
è orientata al recupero della memoria storica della città. E l’antico quartiere
ebraico ne è una parte importante. Io appartengo ad una generazione che ha
vissuto il crollo dei muri e delle divisioni in Europa. È questa la cultura che
vogliamo alimentare. Quella del dialogo e dalla condivisione. Non possiamo
assistere oggi alla creazione di nuovi muri, che sono il trionfo della
divisione e dell’egoismo. Contro il germe del razzismo noi continuiamo ad
essere vicini a chi sostiene il dialogo tra le comunità”.
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