Il
20 dicembre si è tenuto a Napoli un convegno sull’alimentazione kasher, a cui
ha partecipato il Rabbino Capo di Napoli e del Meridione, Rav Scialom Bahbout.
Ecco alcune notizie in proposito, dal sito IlPopolareNews.
Per il nostro Meridione, nella cui economia l'agricoltura occupa un posto così importante e nella cui cultura l'enogastronomia ha tanta rilevanza, l'incontro con l'ebraismo e la kashrut potrebbe presentare grandi prospettive di occupazione e sviluppo.
Per il nostro Meridione, nella cui economia l'agricoltura occupa un posto così importante e nella cui cultura l'enogastronomia ha tanta rilevanza, l'incontro con l'ebraismo e la kashrut potrebbe presentare grandi prospettive di occupazione e sviluppo.
Da IlPopolareNews
del
del
L’Associazione
Culturale Napoli il giorno 20/12/12 alle ore 11,00 presso l’Anti organizza il
convegno “Kosher: opportunità per le imprese”, per la divulgazione nel
mezzogiorno dell’alimentazione kosher. Al convegno parteciperanno il Rabbino
Capo del Mezzogiorno, il Presidente Ebit Confindustria della Campania ed
esponenti delle imprese e delle aziende alimentari nazionali. Il Presidente
dell’Associazione Napoli, Marco Mansueto, sottolinea che: “La diffusione
dell’alimentazione kosher, può essere l’occasione per le imprese meridionali di
sviluppo industriale e occupazione”.
Kosher, nuova frontiera
del made in Campania
Da IlPopolareNews del
Mozzarella, limoncello, pasta di Gragnano
kosher. Il made in Campania si prepara ad invadere le tavole di milioni di
ebrei nel mondo. Kosher sono gli alimenti selezionati per la dieta ebraica, che
devono rispondere a rigorosi requisiti di qualità e controlli su tutta la fase
della lavorazione. Sono kosher solo le carni scelte di particolari animali.
Anche i criteri di macellazione devono essere assoluto dell’animale. Oggi, il
kosher è un mercato in continua crescita. A Parigi, New York e Roma rappresenta
la nuova frontiera del gusto. Sempre più aziende chiedono la certificazione
kosher per i propri prodotti, che altrimenti sarebbero completamente esclusi
dal mercato ebraico. In Campania, il kosher è approdato da poco, ma già
comincia a fare proseliti nei settori più dinamici dell’imprenditoria e del
turismo. Le opportunità di sviluppo sono elevate, in particolar modo in due
direzioni: export dei prodotti locali d’eccellenza e ospitalità. Gli alberghi
kosher, infatti, sono rarissimi nel Mezzogiorno, nonostante la richiesta dei
tour operator sia alta. Il 20 dicembre, l’Associazione “Napoli” di Marco
Mansueto, in collaborazione con l’associazione Italo-Israeliana per il
Mediterraneo, ha chiamato a discuterne imprenditori, banchieri e studiosi in un
incontro tenutosi presso l’Antisala dei Baroni del Maschio Angioino. A
confrontarsi sul tema, il presidente della Banca di Credito Cooperativo di
Napoli, Amedeo Manzo, il presidente dell’ente bilaterale per l’industria del
Turismo di Confindustria, Cesare Foà, il vicepresidente del Turismo dell’Unione
Industriali, Vincenzo Borrelli, ed il rabbino capo di Napoli e del Mezzogiorno,
Shalom Bahbout. «Lo stile kosher – sottolinea il presidente Manzo –, basato
sulla legalità, la trasparenza e l’identificazione del prodotto, sposa in pieno
i principi della Bcc. In questi anni di crisi, l’internazionalizzazione,
l’esportazione, la ricerca di prodotti e di sistema sono requisiti fondamentali
per le piccole e medie imprese che vogliono competere sul mercato e
sopravvivere. Compito delle banche è accompagnare finanziariamente queste
iniziative verso mercati oggi ancora poco sviluppati, come l’Africa, il Medio
Oriente o le Americhe che sono ad un click dal nostro mondo. Questo ruolo si
addice ancora di più ad una banca di credito cooperativo, come la nostra, che
risponde anche ad altri criteri, che non siano solo quelli della mera
massimizzazione del profitto.A breve, la Bcc di Napoli introdurrà due nuovi
livelli di ranking delle imprese, non basati su preistorici logaritmi o su dati
esclusivamente quantitativi, ma che tengano conto anche della capacità
progettuale, della vocazione alla solidarietà e del rispetto della legalità
(dipendenti inquadrati, contributi e permessi in regola) da parte delle
imprese. Il kosher – prosegue Manzo – è in linea con questi indirizzi. Per
questi motivi, intendiamo, se ci saranno i presupposti, avviare una campagna di
accompagnamento con finanziamenti ad hoc a tassi agevolati per tutte le piccole
e medie imprese che vogliono certificarsi e rispondono a questi criteri e
requisiti». In Campania, la società pioniere nella certificazione è la Kosher
Italy, che nel Belpaese ha già rilasciato il bollino kosher a molti grandi
marchi, tra i quali Nutella, Ferrarelle, Riso Scotti, Amaro Ramazzotti, Algida
ed Heineken.
«La certificazione kosher per i prodotti campani – spiega Marco
Mansueto – non solo rappresenta una grande opportunità di
internazionalizzazione per le aziende locali, ma offre al consumatore, anche
non ebreo, un’ulteriore garanzia di qualità, grazie ai controlli rigorosi che
vengono effettuati periodicamente». E la richiesta dei prodotti campani sulle
tavole ebree è altissima. «In particolare – afferma il rabbino di Napoli Shalom
Bahbout – c’è grande interesse per i formaggi ed i vini, la mozzarella, la
pasta di Gragnano ed il limoncello. Gli ebrei ortodossi acquistano e consumano
solo prodotti certificati kosher, che assicurano la massima trasparenza sui
processi di produzione fin dall’origine e sono nel mondo sinonimo di qualità ed
affidabilità. Lo stile kosher, inoltre, è riconosciuto anche nel mondo
musulmano». Per Cesare Foà, «la diffusione del kosher tra le strutture
alberghiere darà vita ad una nuova forma di turismo. L’Hotel Tiberio di Capri
si è proposto come apripista nel settore, adottando lo stile kosher dal
dicembre 2012. Anche Msc, ad esempio, ha cominciato ad organizzare crociere
kosher ed i risultati sono positivi. A breve avvieremo i corsi di formazione
kosher per le imprese». Concorda Enzo Borrelli: «Le potenzialità del kosher
sono emerse durante il G7 e la Coppa America, quando la domanda è stata molto
alta e per soddisfarla, in assenza di strutture campane, siamo stati costretti
a reclutare il catering da Roma. Per stare al passo, con la Regione
promuoveremo un sistema di finanza agevolata per le imprese che adottano il
kosher».
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