Come sappiamo, la Shoah, la cui unicità consistette (tra l’altro)
nel pianificato tentativo di annientamento degli ebrei, vide anche la persecuzione
e l’internamento, fino all’uccisione, di diverse realtà, come oppositori
politici, disabili, omosessuali e altri ancora; ma di un solo popolo, oltre che
di quello ebraico, si tentò lo sterminio, ed è il popolo dei Rom e Sinti.
In ricordo di questo sterminio (Porrajmos, devastazione, o
Samudaripen, Tutti morti) mi piace condividere un bel docufilm (l’unico, forse,
o comunque uno dei pochissimi, specie in italiano) che narra la vicenda di un
Rom, e della sua famiglia, dagli anni del primo dopoguerra alla fine della
seconda guerra mondiale.
“Tzigari, una
storia rom” di Paolo Santoni
Nella cultura rom e sinti non esiste una memoria scritta. Poco si sa dei circa 500.000 “zingari” che furono uccisi in Europa tra il 1940 e il 1945 e delle migliaia di Rom e Sinti italiani che furono internati negli 80 campi di concentramento istituiti dal regime fascista.
La
testimonianza di “Tzigari” è una voce autentica che giunge diretta dall’interno
del popolo rom. Costruito intorno alla sua storia, il documentario offre una
prospettiva inedita ed esclusiva della Seconda Guerra Mondiale, gettando una
luce nuova su alcune pagine oscure e rimosse della nostra Storia.
Per saperne di
più…
Potete
trovare in rete (e scaricare liberamente) un libro molto interessante:
Luca Bravi,
Matteo Bassoli
Il Porrajmos in Italia.
La persecuzione di rom e sinti
durante il fascismo
Ed. I libri di Emil, 2013
Potete
scaricarlo presso il sito dell'editore:
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