Solo per questi ultimi lo
sterminio ha acquisito un suo proprio nome: per gli ebrei è la Shoah (Catastrofe,
dal termine biblico per “tempesta devastante”), per loro si parla di
Porrajmos (Devastazione) o Samudaripen (Tutti morti).
L’interessante
intervista a Santino Spinelli accenna a Ferramonti come
luogo in cui furono detenuti anche i Rom. Devo approfondire l’argomento.
Isernia Giornata della memoria 2019 "
Il Nuovo Porrajmos devastazione di umanità"
L'incontro divulgativo è
programmato per il giorno 24-01-2019 dalle ore 10:30 alle ore 12,30 presso l'Aula
Magna del Liceo Cuoco di Isernia
Dal sito Alto Molise
Quest'anno l’Associazione culturale, Rom
In Progress, che opera nel territorio nazionale e molisano, con lo scopo
sociale di combattere gli stereotipi e i pregiudizi che spesso gravano sulle
comunità Rom e Sinti, portando esempi positivi d'integrazione sociale, promuove
in occasione della Giornata della memoria, ricorrenza internazionale celebrata
il 27 gennaio di ogni anno, un ciclo di eventi di carattere pubblico
finalizzati a mantenere vivo, nella memoria collettiva il ricordo dell’eccidio
e delle deportazioni nei campi di concentramento che hanno coinvolto le
popolazioni Rom e Sinti durante il secondo conflitto mondiale.
La manifestazione che prende il nome di
“Il Nuovo Porrajmos, devastazione di umanità” intende agire sulla presa di
coscienza collettiva da parte della popolazione isernina attraverso:
un incontro divulgativo indirizzato agli
alunni delle scuole del Molise, con la partecipazione di esperti della memoria
storica,
Una mostra fotografica sul Porrajomos
curata e realizzata da Seo Cizmich
Un filmato sul Porrajomos
L'incontro divulgativo è programmato per
il giorno 24-01-2019 dalle ore 10,30 alle ore 12,30 presso l'Aula Magna del Liceo
Cuoco di Isernia, sono previsti i seguenti interventi :
Concetta Sarachella (Presidente Associazione Rom In Progress)
Giorgio Bezzecchi (Presidente Coop. Romano Drom)
Seo Cizmich (Recupero della Memoria Storica Romani)
Graziano Halilovic (Presidente Associazione Roma Onlus)
Clotilde Franco (Preside del CPIA)
Giuseppe Sarachello (Associazione Rom In Progress)
Gli interventi saranno moderati da Sara
Ferri.
Olocausto di rom e sinti: in Italia il primo
monumento in ricordo del Samudaripen
di Pino Nicotri - Da BlitzQuotidiano
Foto da Twitter.Porrajmos
Roma - “È un sogno che diventa finalmente realtà! Con questo monumento viene ricordato ufficialmente per la prima volta
il genocidio di rom e sinti perpetrato dai nazisti durante la seconda guerra
mondiale. Un genocidio dimenticato, del quale si ignora perfino il nome,
Samudaripen, che significa Tutti Morti, o anche Porrajmos, che significa
Devastazione, e che rende monca la Giornata della Memoria”.
A parlare, chiaramente soddisfatto, è il
musicologo, musicista, direttore d’orchestra e docente universitario Santino
Spinelli, in arte Alexian, il rom famoso anche perché il 2 giugno 2012 ha
cantato davanti a 800 mila persone e in mondovisione il Murdevele (Padre Nostro
in lingua romanì) per Papa Benedetto XVI a Bresso, provincia di Milano, in
occasione della Giornata Mondiale della Famiglia e il 10 maggio 2014 ha
eseguito in diretta su Rai 1 tre sue composizioni per Papa Francesco sul
sagrato di San Pietro davanti a 300 mila persone.
Il monumento in marmo di cui parla Alexian
sollevando il telone che ancora lo copre, viene inaugurato venerdì 5 ottobre
nel Parco delle Memorie di Lanciano, in Abruzzo, e rappresenta una dolente
donna “zingara” - termine dal sapore di fatto spregiativo ormai da abolire - con
in braccio un bambino e con a fianco la ruota da carro simbolo del suo popolo.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ha potuto partecipare
all’inaugurazione a causa di impegni già presi e non rinviabili, ma ha voluto
inviare i propri auguri di successo dell’iniziativa.
Voluto caparbiamente dal musicista e
docente, che per questo ad aprile ha formato un apposito comitato che ha avuto
molte adesioni, compresa l’associazione delle comunità ebraiche italiane, il
monumento è opera di Tonino Santeusanio, allievo di Pietro Cascella, ed è alto
quattro metri compreso il basamento: in omaggio ai partigiani della Brigata
della Maiella, che agivano nella regione, è stato scolpito nel marmo che si
chiama anch’esso della Maiella. Ed è stato realizzato in Abruzzo perché con il
Molise ha ospitato vari campi di concentramento e internamento di rom e senti,
come quelli di Agnone, Vinchiaturo, Casacalenda, Boiano e Tossiccia.
Spinelli, che ha avuto 26 familiari
deportati, compreso il padre che aveva 5 anni, specifica che campi simili
esistevano anche in Sardegna, alle Isole Tremiti e in Emilia Romagna, a
Bolzano, a Ferramonti di Tarsia (Cosenza), a Colfiorito (Perugia), a
Castel Tesino (Trento), a Novi Ligure (Alessandria), a Gonars e Visco (Udine).
Dopo il 1942 la mia gente iniziò ad essere deportata in Germania e Polonia nei
campi di sterminio con convogli che partivano da Bolzano e da Venezia. I
deportati erano contraddistinti da un triangolo di stoffa cucito sul petto
della divisa di prigionieri”. Secondo la Chiesa, nelle camere a gas ci sono
finiti in 400-600 mila, ma secondo il poliedrico intellettuale ebreo Salomone
“Moni” Ovadia si tratta almeno del doppio.
L’idea di una tale monumento ha cominciato
a prendere forma concreta quando il musicista rom è stato chiamato dalla
cancelliera tedesca Angela Merkel a partecipare alla solenne inaugurazione del
24 ottobre 2012 a Berlino del Memoriale del Samudaripen, realizzato proprio
dietro al palazzo del Parlamento incendiato da Hitler nel 1933, al centro della
città, vicino al Memoriale della Shoà degli ebrei. Alexian è l’ autore della
poesia intitolata Auschwitz scolpita su una parete del Memoriale e che verrà
duplicata nel monumento di Lanciano.
Instancabile e votato alla causa di una
Memoria non monca, Spinelli l’11 aprile a Mersin in Turchia ha inaugurato
l’Eurasian Network of Romanì Scholars, il primo network al mondo formato da
intellettuali e professori universitari rom, e con questo network verrà creata
la Carta sul Samudaripen. Le basi di tale Carta vengono poste oggi
all’Università di Pescara con un apposito convegno internazionale intitolato “Samudaripen il genocidio dimenticato di Rom e Sinti” e la Carta consisterà di
fatto nella raccolta organica, scientifica e definitiva dell’intera sua storia.
E Santino Spinelli annuncia:
E Santino Spinelli annuncia:
“Con in mano la Carta sul Samudaripen
chiederò di essere ricevuto dal presidente della Repubblica, Mattarella,
l’unico tra le autorità istituzionali di rilievo che ha avuto il coraggio e la
civiltà di citare con una apposita dichiarazione il nostro genocidio. Lui ha
usato la parola Porrajmos”.
Quando lo ha fatto?
“Lo scorso 8 aprile, in occasione della
Giornata Internazionale dei Rom, Sinti e Camminanti, che sono una diramazione
siciliana. L’8 aprile ricorre l’anniversario del primo Congresso Mondiale del
Popolo Rom, tenuto a Londra nel 1971. In quell’occasione nacque la Romani
Union, prima associazione mondiale dei rom, riconosciuta dall’ONU nel 1979”.
Cosa dirà a Mattarella al Quirinale?
“Gli chiederò di emendare la Giornata
della Memoria, che ricorre il 27 gennaio, dalla grave dimenticanza del
genocidio patito dal mio popolo. La Giornata è stata istituita in base alla
risoluzione 60/7 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 1º novembre
2005. La data del 27 febbraio è stata scelta dall’Onu perché è il giorno in cui
i russi liberarono i campi di concentramento nazisti ponendo così fine ai
genocidi, compreso il nostro. Chiederò al presidente della Repubblica di
completare intanto in Italia il documento che ha istituito la Giornata
aggiungendo alla Shoà il Samudaripen-Porrajmos. Insomma, una Memoria più
completa, non mutilata”.
Santino Spinelli, dal sito Estetica-mente
“Come non si può dire che tutti gli
italiani sono mafiosi o camorristi, affiliati della mala pugliese o calabrese,
così non si può dire che tutti i rom e sinti sono ladri. Era “zingaro”, per
l’esattezza un romanichal, il grande Charlie Chaplin, mentre il famoso
chitarrista belga Django Reinhardt era un manouche. Rita Haiworth era una cali
spagnola, nipote del grande danzatore Antonio Cansino. Il famoso attore Yul
Brynner era rom da parte di madre, Elvis Presley era di origine sinta. Sono
innumerevoli le personalità appartenenti alla popolazione romanì, anche un
presidente della Repubblica del Brasile e il Premio Nobel per la Medicina del
1920, il danese Schack August Steenberg Krogh. Sono dei nostri anche il
calciatore Ibrahimovic e la stilista Concetta Sarachelli, promessa del made in
Italy nota come Sara Cetty.
Quanti siete in Italia?
“Circa 170 mila persone. Di questi, 70
mila sono sfruttati e tenuti nei campi nomadi, dei quali ho chiesto la
chiusura, che arricchiscono chi li gestisce e chi li ha voluti. Più di metà
della nostra comunità è composta da cittadini italiani che vivono in normalissime
case e sono di antico insediamento. Il loro arrivo risale al 1400. Da non si sa
quanto tempo la nostra comunità della Calabria il 26 settembre festeggia con
una processione, musica, danze e canti i santi medici Cosma e Damiano del
santuario di Riace ritenendoli i propri santi protettori. Ci sono rom attori,
assicuratori, calciatori, operai, dipendenti comunali, vigili urbani,
ragionieri di banca, infermieri, operatori circensi, giostrai, registi,
insegnanti, albergatori, ristoratori, commercianti, e tanto altro”.
L’iniziativa di Lanciano è opera di un
folto gruppo di privati. Sarebbe però opportuno che lo Stato italiano colmasse
la lacuna di ben 70 anni di silenzio e ignoranza realizzando di propria
iniziativa un Memoriale come quello realizzato in Germania nel centro di
Berlino.
Nessun commento:
Posta un commento