Nell’ambito
del Festival del cinema europeo, si svolge a Lecce, dall’8 al 13 aprile, la Settimana del cinema israeliano.
Verranno
proiettati dieci film che riguardano svariati temi dell’attualità politica e
sociale israeliana, mostrando la grande vivacità e l’enorme varietà di questo
paese antichissimo e nuovissimo.
Poesia e crudezza, sogno e realismo caratterizzano
insieme ogni film di questa ricca cinematografia, che affronta temi scabrosi
quali l’immigrazione, l’omosessualità nell’esercito, i rapporti con i
palestinesi e con i paesi confinanti, i problemi economici e sociali, i
kibbutz, la vecchiaia; fino a temi più leggeri come l’obesità e la dieta, manifestando
sempre una libertà davvero unica, spesso venata di ironia ed autoironia, nel
panorama mediorientale.
Particolarmente interessante per noi il film Zefat, San Nicandro. Il viaggio di Eti,
(una coproduzione italo-franco-israeliana) che verrà proiettato giovedì 11 alle
18.00.
Poco prima che Mussolini decidesse di inaugurare una
politica ufficiale di antisemitismo, una comunità di San Nicandro Garganico,
benché non avesse mai avuto alcun precedente contatto con l’ebraismo, si
proclamò “di fede ebraica”, guidata da Donato Manduzio, bracciante
semi-analfabeta, una sorta di “ultimo profeta”, l’uomo cui si deve questa
singolare vicenda di conversione di massa, un caso unico nella storia mondiale
dell’ebraismo moderno. La giovane Eti, laureanda alla scuola di cinema di Tel
Hai, sta lavorando al suo film di laurea dedicato ai suoi nonni che vivono
nella città di Zefat e che emigrarono poco più che bambini con il gruppo
sannicandrese partito per la Palestina, alla nascita di Israele.
Da NoiDonne
Un documentario di Vincenzo Condorelli su due comunità separate dal
Mediterraneo
Alessandra Pennello
Dalla straordinaria vicenda umana
e storica di Donato Manduzio, bracciante di Sannicandro Garganico, invalido con
doti di guaritore e cantastorie popolare che, leggendo la Bibbia e ispirato da
una visione profetica nel 1930, si convertì all’ebraismo e convinse molti suoi
paesani a seguire il "Dio d'Israele" e la legge di Mosé, prende
spunto il bel documentario “Zefat, San Nicandro. Il viaggio di Eti” di Vincenzo
Condorelli. Le vicissitudini di questo gruppo di auto-convertiti, che per lungo
tempo pensarono di essere gli ultimi ebrei rimasti al mondo, che continuarono a
dichiarare la propria fede nonostante l’introduzione delle Leggi razziali nel
1938 e che tra il 1948 e il 1950 emigrarono in Palestina – oggi Israele,
soprattutto nella zona di Biria-Safed, sono narrati attraverso le voci
differenti delle testimonianze dirette dei protagonisti, un’esposizione storica
e l’utilizzo di materiali d’archivio inediti.
Lungometraggio sulla memoria,
sull’identità e sul viaggio, il film ripercorre la storia della comunità
sannicandrese attraverso gli occhi e il cuore di Eti, discendente di quel
gruppo di seguaci di Manduzio che emigrò in Israele. La protagonista, laureanda
all’Istituto di Cinematografia di
Gerusalemme sta preparando il suo
film di laurea, dedicato ai suoi nonni Eliezer e Esther Tritto che emigrarono
poco più che bambini, e parte alla ricerca delle proprie radici; ci trasporta
da Zefat a San Nicandro, attraverso le strade della Galilea, Tel Aviv,
Gerusalemme, Roma, le strade dell’Appennino, il Gargano, San Nicandro, le isole
Tremiti in un viaggio fisico, psicologico e storico.
Gli incontri che farà la
metteranno a confronto con la propria storia e personalità e soprattutto le
permetteranno di condividere un percorso comune di ricerca attraverso lo
scambio reciproco, alimentato dal costante confronto tra le proprie aspettative
e le memorie che emergono. L’incontro con Grazia Gualano, sannicandrese,
ricercatrice di Storia dell'Ebraismo e che ha ereditato e custodisce il diario
originale di Donato Manduzio, aiuterà Eti a ricostruire la sua storia
familiare.
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