Si è tenuta la manifestazione “Judaica swing”
A Cinquefrondi si rilegge la storia dell’ebraismo Due immagini dell’Olocausto
Cinquefrondi - Affrontare il tema della cultura ebraica sotto vari aspetti e in maniera non convenzionale, ponendo l'accento sul legame tra Calabria ed ebrei.
Così si può riassumere “Judaica swing”, manifestazione voluta ed organizzata dall'associazione Megale Hellas svoltasi nei giorni scorsi presso la Mediateca comunale di Cinquefrondi.
Una maniera insolita e coinvolgente per ripercorrere le tappe della cultura ebraica in Italia e nel Mezzogiorno, attraverso la musica, le storie, le immagini.
Dalla storia di Ruth e Nemesio, una ragazza ebrea ed un giovane italiano, innamoratisi a Camisano Vicentino, ma ostacolati e divisi per sempre dalle atrocità delle leggi razziali, sino al primo campo di concentramento italiano sorto a Ferramonti di Tarsia, il legame tra il popolo di Israele e la Penisola è apparso in tutte le sue sfaccettature.
E la Calabria è stata per lungo tempo sede di comunità ebraiche, in una relazione che pone le sue radici persino nel mito.
Basti pensare alla fondazione di Reggio Calabria, che la leggenda vuole essere stata fondata da Aschenez, identificato nella Bibbia col nome di Askenaz, pronipote di Noè.
E a supporto del mito vanno i numerosi siti archeologici che dimostrano la presenza degli ebrei nella nostra regione.
Come ha ricordato nel suo intervento la professoressa Roberta Tonnarelli dell'Università di Bologna, anche la Piana di Gioia Tauro è stata luogo in cui si sono insediate diverse comunità di ebrei.
Melicucco, Tritanti, Polistena, Cittanova sono solo alcuni dei paesi in cui questo popolo fissò per lungo o breve tempo la propria dimora.
Storie di uomini e donne che gestivano banchi di prestito, lavoravano la seta e tinteggiavano i tessuti, specie con l'indaco.
Un popolo che ha dovuto far fronte ai primi problemi con gli Angioini, alla diffidenza della Chiesa, all'accusa di deicidio, ma che ha lasciato inevitabilmente le tracce della propria permanenza in Calabria, come in altre regioni del Sud Italia.
A rendere ancora più suggestivo il viaggio intrapreso nel corso della manifestazione organizzata dall'associazione Megale Hellas, le voci delle “Corale” di Palmi, esibitasi in alcuni brani del repertorio musicale ebraico.
d.g.
Una maniera insolita e coinvolgente per ripercorrere le tappe della cultura ebraica in Italia e nel Mezzogiorno, attraverso la musica, le storie, le immagini.
Dalla storia di Ruth e Nemesio, una ragazza ebrea ed un giovane italiano, innamoratisi a Camisano Vicentino, ma ostacolati e divisi per sempre dalle atrocità delle leggi razziali, sino al primo campo di concentramento italiano sorto a Ferramonti di Tarsia, il legame tra il popolo di Israele e la Penisola è apparso in tutte le sue sfaccettature.
E la Calabria è stata per lungo tempo sede di comunità ebraiche, in una relazione che pone le sue radici persino nel mito.
Basti pensare alla fondazione di Reggio Calabria, che la leggenda vuole essere stata fondata da Aschenez, identificato nella Bibbia col nome di Askenaz, pronipote di Noè.
E a supporto del mito vanno i numerosi siti archeologici che dimostrano la presenza degli ebrei nella nostra regione.
Come ha ricordato nel suo intervento la professoressa Roberta Tonnarelli dell'Università di Bologna, anche la Piana di Gioia Tauro è stata luogo in cui si sono insediate diverse comunità di ebrei.
Melicucco, Tritanti, Polistena, Cittanova sono solo alcuni dei paesi in cui questo popolo fissò per lungo o breve tempo la propria dimora.
Storie di uomini e donne che gestivano banchi di prestito, lavoravano la seta e tinteggiavano i tessuti, specie con l'indaco.
Un popolo che ha dovuto far fronte ai primi problemi con gli Angioini, alla diffidenza della Chiesa, all'accusa di deicidio, ma che ha lasciato inevitabilmente le tracce della propria permanenza in Calabria, come in altre regioni del Sud Italia.
A rendere ancora più suggestivo il viaggio intrapreso nel corso della manifestazione organizzata dall'associazione Megale Hellas, le voci delle “Corale” di Palmi, esibitasi in alcuni brani del repertorio musicale ebraico.
d.g.
Nessun commento:
Posta un commento