Le iniziative dell'Anassilaos per
la Giornata della Memoria
Da CalabriaPost
Reggio
Calabria 25/01/2017 - “Il Giorno della Memoria 2017” sarà al centro di due
incontri promossi dall’Associazione Culturale Anassilaos e di una mostra
filatelica. Il primo, organizzato congiuntamente con la Biblioteca Civica
“Pietro De Nava”, si terrà venerdì 27 gennaio con inizio alle ore 17,00 presso
la Sala Spanò Bolani della stessa Biblioteca e avrà per tema “Donne e bambini
nella Shoah” (relatore il Prof. Antonino Romeo introdotto dalla Dr.ssa Rosella
Crinò, Responsabile Donna di Anassilaos).
Un dramma a parte nella Shoah e nelle vicende belliche e della
Resistenza è costituito infatti dalle donne e, soprattutto dai bambini, uccisi
negli eccidi delle loro comunità strappati dalle braccia dei genitori,
sottoposti a crudeli ricerche pseudo-scientifiche. Prima della conferenza sarà
inaugurata la Mostra filatelica “La Shoah nei francobolli” realizzata dal
Circolo Filatelico dell’Associazione Anassilaos che si potrà visitare fino al
12 febbraio. Per l’occasione è stata realizzata una speciale cartolina commemorativa
– su disegno dell’artista Alessandro Allegra - che sarà donata ai presenti. La
Shoah - scrive in una nota esplicativa della Mostra il Presidente di Anassilaos
Stefano Iorfida - ha costituito il punto di arrivo, terribile per il numero
delle vittime e le immense sofferenze inferte ai corpi e alle anime di tanti
milioni di individui, di tutta una serie di persecuzioni che hanno
contraddistinto la vita del “popolo eletto” nel corso dei millenni sia nella
terra d’origine che, successivamente, nei paesi della “diaspora”.
La mostra si apre dunque con una serie di valori bollati emessi da
numerosi paesi europei per ricordare momenti e fasi della Shoah e si allarga
anche ad eventi ad essa, in parte, collegati, quali soprattutto la Seconda
Guerra Mondiale che ha fornito l’opportunità e l’occasione per la “soluzione
finale” e la Resistenza al nazismo e al fascismo in molti paesi occupati.
Shoah, 2^ Guerra Mondiale e Resistenza sono infatti eventi strettamente
collegati poiché l’ annessione e l’ occupazione, in un breve volgere di anni,
di gran parte dell’Europa (l’ Austria nel 1938, la Boemia e Moravia nel 1939,
la Polonia nel 1939 e poi, successivamente, in rapida sequenza, nel 1940 la
Danimarca, la Norvegia, i Paesi Bassi, il Lussemburgo, il Belgio e la Francia e
nel 1941 la Jugoslavia, la Grecia e l’Unione Sovietica occupata fin quasi ai
sobborghi di Mosca e Leningrado) nonché gli strettissimi legami politici e
militari con l’Ungheria, la Bulgaria e la Romania e gli stati fantocci di
Croazia e Slovacchia - territori dove era presente una numerosa comunità
ebraica - ha offerto al Terzo Reich “l’opportunità” di avviare su scala europea
la soluzione finale che venne estesa anche all’Italia - che da parte sua nel
1938 aveva adottato le odiose leggi razziali – allorquando. dopo l’8 settembre
1943, le truppe tedesche occuparono più della metà del territorio nazionale (da
Roma in su) e favorirono la nascita della Repubblica Sociale di Salò.
Il Processo di Norimberga (1946) che ha condannato gli esponenti più in
vista del Terzo Reich ancora viventi e i processi che si sono celebrati nei
diversi paesi europei che hanno subito la violenza nazifascista hanno, soltanto
in parte, reso giustizia alle vittime. In parte perché a Norimberga tra gli
stessi vincitori sedevano alcuni carnefici della prima ora (vedi le Fosse di
Katyn dove furono frettolosamente sepolti i militari polacchi uccisi dai
Sovietici) e poi perché la divisione del mondo in due blocchi politici e
militari contrapposti indusse a chiudere – vedi gli incompiuti processi di
denazificazione e defascistizzazione – rapidamente non pochi capitoli della
guerra appena conclusasi.
Resta comunque in noi – prosegue Iorfida – a settanta anni e più da
quegli eventi un grande senso di sbigottimento perché nonostante gli atti
generosi di singoli e comunità (il salvataggio degli Ebrei danesi e bulgari),
la gran parte dei cittadini della pur civile Europa ha fatto finta di non
vedere e una restante parte, all’Est come all’Ovest, ha collaborato attivamente
con i nazisti a cercare, scovare e rastrellare gli Ebrei per affidarli ai
carnefici. In occasione di una prossima mostra filatelica- prosegue Iorfida -
sarà affrontato il tema della presenza ebraica nell’Europa di ieri e di oggi a
dimostrazione che la vita, la cultura, la religione, la lingua e le tradizioni
di un popolo sono sempre più forti di qualsiasi tentativo, per quanto
scientificamente pianificato, di distruzione.
Il
secondo incontro, organizzato congiuntamente con l’Associazione Amici del
Museo, si terrà sabato 28 gennaio alle ore 17,30 presso la Sala San Giorgio al
Corso e avrà per tema "La comunità ebraica di Reggio: una splendida realtà
finita il 15 luglio 1511” (relatore il Prof. Franco Arillotta introdotto dal
Prof. Pino Papasergio del Comitato Indirizzo di Anassilaos).
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