GIORNATA DELLA CULTURA
EBRAICA 2016 A SANTA MARIA DEL CEDRO
Per
la diciassettesima volta la Giornata della Cultura ebraica è stata celebrata
nel magnifico borgo di S. Maria del Cedro, nella cornice verde delle cedriere e
degli uliveti.
Il
Museo del Cedro ha ospitato la mostra di ceramiche ebraiche dell’Associazione
Artemisia Paint e il Convegno dedicato alle Lingue e Dialetti ebraici, secondo
il tema nazionale che ha visto coinvolti ben settantaquattro tra città e borghi
d’Italia.
Apertura
con i saluti del sindaco, l’avv. Ugo Vetere, che ha sottolineato, assieme ad
altri sindaci del comprensorio dei cedri, l’urgenza di valorizzare sul piano
culturale ed economico le risorse principali del territorio, il mare e il
“sacro agrume” ambito dai rabbini che qui annualmente convergono per
selezionare i frutti migliori.
Sulla
stessa linea si è posto poi l’intervento di Angelo Adduci, presidente del
Consorzio del Cedro di Calabria e quelli degli onorevoli Giuseppe Aieta e Marco
D’Acri, che hanno espresso la volontà di potenziare, in quanto amministratori
legati al territorio, le azioni che esaltano i settori strategici per la competitività
del comprensorio e , tra questi, lo stesso scambio di culture e l’accoglienza.
Nel
vivo del Convegno è entrato il Presidente del Consorzio del Cedro, prof. Franco
Galiano, che ha tracciato alcune significative correlazioni storiche e i legami
sentimentali e linguistici tra questi luoghi e la lingua ebraica, con una
ricognizione aurea attraverso i dialetti locali e lo spirito dell’incontro
culturale e della condivisione.
Il
Referente e Consigliere della Comunità Ebraica di Napoli , dott. Roque Pugliese,
ha presentato un commento all’antichissimo canto ebraico Echad mi Yodea nella versione marrana, cioè quella appartenuta agli
Ebrei che, dopo il 1492, furono costretti a lasciare la Spagna, trovando
rifugio nel Mediterraneo e nell’Impero Ottomano, non senza problemi di
ulteriori persecuzioni.
La
puntuale esegesi del canto, raccolto presso la comunità di S. Onofrio, è stata
seguita da una restituzione musicale di Franco Pugliese. Assieme ad altri
musicisti di Palmi, Ivana Pezzoli al flauto dolce, Manuela Foresta al violoncello,
i maestri Vincenzo e Francesco De Stefano. I musicisti hanno offerto
un’esecuzione lontana da pretese filologico-musicali, ma efficace e pregevole
sul piano del sentire ladino dei secoli tra il Cinquecento e il Settecento.
La
prof.ssa Viviana Andreotti ha proseguito sul tema della ricerca musicale,
spiegando l’importanza del passaggio analitico e comparativo tra le varie
tradizioni musicali delle comunità ladine del Nord e del Sud dell’Italia, che,
avendo avuto sorti diverse sul piano delle persecuzioni, presentano un maggiore
o minore numero di produzioni musicali conservate negli archivi.
La
sorte dei marrani calabresi ha fatto sì che questa produzione fosse oggetto dei
fenomeni di trasformazione e cristianizzazione che rende oggi la ricerca
complessa, ma assai coinvolgente.
Sono
state, infine, le parole del Rabbino Capo della comunità di Napoli, Umberto
Piperno, ad armonizzare i contenuti affascinanti e articolati di una cultura e di un sentire profondo e
antichissimo.
Nel
suo intervento, Rav Piperno ha esaminato i paradigmi della lingua ebraica,
attraverso il significato delle lettere di quell’alfabeto, del loro potere
conoscitivo e del loro essere sorgente di consapevolezza , spiritualità,
costruzione del mondo.
Si ringrazia per le foto Luigi Salsini calnews
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