Riflessione di rav Scialom Bahbout,
Rabbino capo di Napoli e del Meridione,
sulla parashah del prossimo Shabbat
Rabbino capo di Napoli e del Meridione,
sulla parashah del prossimo Shabbat
Immagine dal blog "Corsobiblico"
"Tu
poi avvicina a te Aron tuo fratello insieme ai suoi figli di mezzo ai figli
d'Israele, perché esercitino il sacerdozio in mio nome .... Farai confezionare
per Aron tuo fratello vestimenti sacri, segno di dignità e magnificenza ....
Faranno i vestiti sacri per Aron tuo fratello per consacrarlo perché eserciti
il sacerdozio per me. Farai rivestire Aron tuo fratello e i suoi figli con lui
degli indumenti, li ungerai, li inizierai, li consacrerai ed eserciteranno il
sacerdozio per me ... e saranno su Aron e sui suoi figli quando entreranno
nella tenda della radunanza o quando si avvicineranno all'altare per officiare
nel luogo santo, in modo da non incorrere in colpa e quindi morire...
(Esodo 28: 1-3, 41, 43)
Quando
indossano i propri abiti - portano con sé il sacerdozio; quando non indossano i
propri abiti - non portano con sé il sacerdozio.
(TB Zevachim 17a)
"Perché
la parashà dei vestiti del sacerdozio è stata posta vicino a quella dei
sacrifici? Per insegnarti che come i sacrifici espiano, anche i vestiti
sacerdotali espiano: la tunica espia l'omicidio .... I pantaloni espiano gli
atti incestuosi ... la cintura espia i pensieri (peccaminosi) della mente....
il dorsale espia l'idolatria ... il manto espia la maldicenza ecc.
(TB Arachin 16).
La
Torà dedica uno spazio notevole agli abiti sacerdotali, descrivendoli nei
minimi particolari. Se "l'abito non fa il monaco", che importanza può
avere usare un abito speciale per dare maggiore dignità alla funzione che una
persona ricopre?
Proviamo
a seguire come viene sviluppato il discorso sul vestiario nella Torà.
Dio
crea l'uomo nudo e dopo che Adamo ed Eva disobbediscono, mangiando dell'albero
della conoscenza, dona loro dei vestiti e li caccia dal giardino dell'Eden:
"Il Signore Dio fece all'uomo e a sua moglie tuniche di pelle ('OR) e li
vestì" (Genesi 3: 21). Questo intervento divino sembra contraddire
l'ordine che Dio stesso dà all'uomo: "Prolificate e moltiplicatevi,
riempite la terra e conquistatela": infatti, mentre, da una parte, il
Signore dà all'uomo l'ordine di conquistare la terra e lo incita a modificare
l'ambiente e migliorare le sue condizioni di vita, dall'altra, è lui stesso a
confezionare il primo vestito per la prima coppia: Dio eleva così l'uomo dal
suo status di "animale" tra gli altri animali a essere capace di dare
un significato morale superiore in tutti gli aspetti del suo comportamento.
L'abito confezionato da Dio non è solo un fatto convenzionale, ma rappresenta
quindi molto di più, è un'aggiunta alla creazione, una seconda pelle creata e
donata da Dio all'uomo, per conferirgli una corporeità superiore.
Questo
vale per Adamo che, con i vestiti confezionatigli da Dio, viene elevato e,
mediante tikkun (restauro), diventa un certo senso sacerdote dell'umanità. Ma
che senso hanno i vestiti che Mosè fa cucire per i sacerdoti del popolo
d'Israele?
L'uomo
tende a mascherarsi e a non apparire per quello che è veramente: se questo è
consentito una volta all'anno - sfogandosi a Purim - per il resto dell'anno è
proibito: bisogna avere un habitus esterno che corrisponda veramente a quello
interno. In ebraico luce OR, con la alef, e pelle 'OR, con la 'ain, hanno quasi
lo stesso suono: ognuno ha un habitus interno, una luce interiore che lo
illumina, e un habitus esterno, un comportamento che illumina la persona stessa
e l'ambiente che lo circonda. Ognuno ha un suo proprio abito e i sacerdoti sono
tali solo se indossano i loro veri abiti: non è un caso che in ebraico il
termine beghed, vestito, deriva dalla radice bagad, tradire; così come me'il,
manto, deriva dalla radice ma'al, usare illecitamente beni sacri. La persona è
un bene sacro e solo se i vestiti che porta sono veramente sacerdotali, egli
porta su di sé il sacerdozio.
L'abito
quindi fa il sacerdote, ma solo se c'è un sacerdote al suo interno.
Ognuno,
nel proprio ambito, quindi, può essere sacerdote: basta che la sua pelle
interna illumini quella esterna.
Nessun commento:
Posta un commento