Emeroteca-Biblioteca
Tucci
MOSTRA
Ebraismo e
Shoah
in 500 libri
di quattro secoli
Inaugurata mercoledì 13 febbraio 2013
alle ore 11,30
dall’Arcivescovo di Napoli,
Cardinale Crescenzio Sepe
Interverrà il Rabbino
Capo dell’Italia meridionale
Scialom Bahbout
Scialom Bahbout
Napoli - Piazza Matteotti Palazzo delle Poste - 2° piano
Tesoro Tucci, una mostra sulla shoah con 500 libri rari
Un’esposizione d’eccezione
Il «taglio» del nastro col cardinale Sepe e il rabbino Shalom Bahbout
Sarà la più grande biblioteca ebraica d'Italia, con
testi rari e antichi. La si potrebbe immaginare in uno dei «ghetti» storici
d'Europa, chissà, magari quello di Roma. E invece no. E' stata allestita
nell'Emeroteca Tucci, uno dei più importanti motori culturali di Napoli (forse
per questo lasciata sola dalle istituzioni) che con questa raccolta, unica, dona
un altro prezioso tesoro alla città. Cinquecento libri tra cui il rarissimo
originale della «Historia ilustrada del Pueblo judìo» di Nathan Ausubel o la
«De republica hebraeorum» di Petrus Cunaeus pubblicata nel 1632. La Tucci
diventerà così punto d'incontro tra due grandi religioni. Con la visita del
rabbino capo dell'Italia meridionale Shalom Bahbout alla Diocesi e la
successiva visita del cardinale Sepe alla Sinagoga, i rappresentanti delle due
Chiese hanno iniziato un dialogo interreligioso ed ecumenico che si rafforza
ogni giorno che passa.
L’INCONTRO
- Sepe e Shalom Bahbout si incontreranno nuovamente mercoledì 13 febbraio nella
sede dell'Emeroteca nel Palazzo delle Poste per l'inaugurazione della mostra
«Ebraismo e Shoah in cinquecento libri di quattro secoli». Un contributo
importante della Tucci sia alla cultura che alla memoria dei sei milioni di
ebrei sterminati dalla follìa nazista. I cinquecento libri della mostra sono
solo una selezione della più ampia collezione che l'Emeroteca, aiutata da
Annamaria Cirillo della Libreria Neapolis, ha cominciato ad acquistare in
Italia, Francia e Stati Uniti soltanto da qualche anno. Nell'ambizioso progetto
dei giornalisti che gestiscono l'ente culturale vecchio di 106 anni, con il
presidente Salvatore Maffei, la raccolta potrebbe diventare, nel volgere di
poche stagioni, la più importante biblioteca italiana del settore. Già da fine
febbraio i visitatori potranno consultare alcuni libri antichi posseduti
soltanto da poche biblioteche nel mondo. Eppure la Tucci può contare per andare
avanti solo sul volontariato di un pugno di giornalisti, del presidente
Salvatore Maffei e dell'Ordine della Campania. Una battaglia per la
sopravvivenza difficile tra fondi promessi e mai concessi, o addirittura
deliberati e mai stanziati, di Comune e Regione.
LA COLLEZIONE - L'Emeroteca ogni anno accoglie migliaia di studenti e docenti
provenienti da tutto il mondo in cerca di pubblicazioni rarissime che sanno di
poter trovare soltanto lì. Dei novemilacinquecento titoli, più di duemila non
sono posseduti da alcun'altra biblioteca della Campania e duecento sono unici.
Collezioni di quotidiani, riviste, annuari, almanacchi e strenne italiane,
francesi, inglesi, tedesche, austriache, russe, spagnole, svizzere,
statunitensi, svedesi, neozelandesi e sudamericane. E oltre 35 mila libri dagli
incunaboli ai giorni nostri. Però il Comune, per fare un banale esempio,
preferisce affidare l'immagine di Napoli investendo sull'America's Cup
piuttosto che dare una mano a un grande patrimonio della città. Ma anche questa
è una questione culturale.
SEPE E LA SHOAH - Il cardinale Sepe spiega: «Sono stato felice dell'opportunità
concessami dal presidente Maffei perché la mostra sulla Shoah è un modo per
riaffermare la dignità dell'uomo sulla barbarie. Significa dare testimonianza
alla memoria perché simili orrori siano da monito nel cuore e nell'anima degli
uomini tutti». Ma non solo per questo. «No, anche per testimoniare che
l'Emeroteca Tucci è un patrimonio della città e dei napoletani che lo offrono
al mondo e che non può andare distrutto per il mancato sostegno delle
istituzioni. Io sono pronto, come ho già annunciato all'Ordine dei giornalisti,
di promuovere un'asta in favore della Tucci mettendo a disposizione anche
oggetti miei. Non è possibile che una biblioteca che ogni anno accoglie
migliaia di studenti e ricercatori possa andare perduta. Sarebbe inconcepibile,
un peccato commesso nei confronti di Napoli e della cultura mondiale tutta».
Ultimamente anche la prestigiosa università di Oxford ha chiesto aiuto
all'Emeroteca per il completamente di un libro di un suo docente sulla «Nave di
D'Annunzio» così come un professore di un ateneo di Kyoto è stato ospite della
Tucci per una ricerca sulla famiglia Scarpetta.
LA CRISI -
L' Emeroteca Tucci non è ancora uscita dalla crisi causata nel 2002
dall'abrogazione di fatto della legge regionale 12/96 (tutt'ora vigente e mai
più finanziata). Sopravvive grazie a tre soci sostenitori: l'Ordine dei
giornalisti della Campania, il Banco di Napoli e la Camera di Commercio. Ha
potuto realizzare questa nuova iniziativa grazie a un contributo straordinario
(una tantum) della Giunta regionale, visto che i modesti contributi ex art.11
della legge 7/2003 per gli anni 2010, 2011 e 2012 non sono stati erogati.
LA MOSTRA -
I cinquecento libri selezionati per la mostra di mercoledì sono in sette
lingue: italiana, francese, inglese, tedesca, ebriaca, spagnola e ungherese. In
prevalenza sono i testi che riguardano il progetto di genocidio degli ebrei, le
singole storie dei criminali nazisti che l'idearono e di quelli che l'attuarono
nei campi di sterminio, gli sconcertanti silenzi, i processi. I libri più
antichi, quelli sull'ebraismo, partono, appunto, dal «De republica Haebraeorumn»
scritto da Petrus Cunaeus nel Seicento. Ne viene che l'arco temporale della
mostra è di cinque secoli e non quattro. La spiegazione è da cercare in un
errore del tipografo, scoperto dagli allestitori dopo la stampa e l'invio dei
cartoncini d'invito.
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