Da Strilli.it
Presenze ebraiche in Calabria: un patrimonio da riscoprire
Martedì 26 gennaio alle ore 18.00 le# OfficineMiramare
ospitano il terzo appuntamento dei “Dialoghi sulla città”, tavole di confronto
per conoscere, amare, valorizzare e promuovere il patrimonio e l’identità
culturale di Reggio Calabria Città Metropolitana.
Le #OfficineMiramare, infatti, propongono
un ciclo di incontri - organizzati in collaborazione con l’Università
Mediterranea, l’Università Dante Alighieri, il Conservatorio musicale Cilea, la
Soprintendenza archeologica, la Soprintendenza alle belle arti e paesaggio,
l’Accademia di belle arti, l’Archivio di Stato, la Biblioteca comunale,
l’Archivio, la Biblioteca e il Museo della Diocesi Reggio-Bova, il Museo archeologico
nazionale, il Comune di Reggio Calabria, la Provincia di Reggio Calabria, le
Scuole primarie e gli Istituti scolastici di primo e secondo grado - concepiti
come dialoghi, appunto, a due o più voci tra studiosi, ricercatori,
associazioni, club service.
I “Dialoghi sulla città” si articolano
secondo quattro grandi famiglie: Raccontaci
una storia, Raccontaci un monumento,
Raccontaci un’esperienza, Raccontaci una visione.
Il terzo degli incontri in programma vede
il racconto di una storia, quella della secolare permanenza delle comunità
ebraiche in Calabria fino al XVI secolo e di un patrimonio latente, non
riproducibile, celato ma di grande valore storico e documentale.
A raccontarci una storia sono Pasquale
Faenza, Conservatore di beni culturali e storico dell’arte, con il contributo “La
giudecca ritrovata: il quartiere degli ebrei a Bova” e Chiara Corazziere, PhD
in Progettazione e pianificazione della Città Mediterranea, con il contributo “L’identità
culturale per interpretare e ri-progettare i luoghi”.
Alla vigilia del Giorno della Memoria,
infatti, i due relatori intendono approfondire quel legame tra la cultura
europea e il popolo ebraico che è stato per troppo tempo ricondotto
esclusivamente agli orrori della Shoah, secondo una diffusa ed errata opinione
comune che vede questo quale unico ed esclusivo rapporto che il continente ha
avuto con gli ebrei.
Proprio allo scopo di guidare una
tendenza positiva verso la scoperta del patrimonio ebraico, e nella convinzione
che una maggiore informazione e un impegno più deciso nella ricerca di dati e
testimonianze sia l’unico mezzo per la tutela della cultura ebraica, che
proprio sul valore della memoria fonda la sua stessa essenza, i due studiosi e
ricercatori proporranno gli esiti di una ricerca e selezione di tracce, valenze
materiali e immateriali e forme ricorrenti del patrimonio insediativo ebraico
nello spazio urbano contemporaneo e un approfondimento sull’individuazione
della giudecca di Bova quale risultato di una lunga ricerca d’archivio che ha
aggiunto al racconto della Calabria greca un ulteriore tassello di storia
judaica.
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