Amy Coleman torna in Calabria
Due
impegni artistici vedono coinvolta la grande interprete sia in una piéce
teatrale,
che
si terrà a Reggio Calabria al Teatro Cilea il 20 gennaio,
che
in un concerto con una band, tutta calabrese,
al
teatro dell'Acquario di Cosenza il 23 gennaio
Cosenza. Torna in Calabria Amy
Coleman per due impegni artistici che la vedono coinvolta sia per una piéce
teatrale, che si terrà a Reggio Calabria al Teatro Cilea il 20 gennaio, che per
un concerto con una band, tutta calabrese, al teatro dell'Acquario di Cosenza
il 23 gennaio. Quella del Teatro dell'Acquario è una buona occasione per
ascoltare dal vivo dell'ottimo rhythm and blues dalla voce di un'artista
dall'incredibile forza espressiva. A fianco della grande interprete una mega
band composta da Angelo Mirabelli al basso, Domenico Sangiovanni alla batteria,
Giuseppe Romagno guitars, Paolo Chiaia piano e tastiere, ed una sezione di
fiati che vede schierati Giuseppe Oliveto con i Takabum. La Coleman ha lavorato
in importanti produzioni teatrali da New York a Los Angeles, e ha al proprio
attivo importanti ruoli in show di Broadway, come Maria Maddalena in Jesus
Christ Superstar, di Andrew Lloyd Webber e vari ruoli da protagonista (The
Little Shop of Horror, The last Session etc...). Pareri entusiasti per il
percorso professionale di Amy e i colori della sua possente voce che va dallo
"smoky blues" sino al "piercing high soprano, arrivano da
testate come il "Village Voice" o dal "New York Times", che
definiscono l'artista come una delle più intriganti esponenti del blues di
tutti i tempi.
Il
suo impegno sociale l'ha portata a essere in prima linea per sostenere varie
raccolte fondi a favore di paesi in via di sviluppo. Ama la Calabria a cui è
profondamente legata da tempo. Un rapporto solido che si rinvogorisce
attraverso progetti importanti. Fra i più recenti, " Mio cognato
Mastrovaknich": piéce teatrale di Ciro Lenti, ambientata nel campo
d'internamento di Ferramonti, al fianco di Paolo Mauro e Marco Silani, con la
regia di Adriana Toman, produzione realizzata in occasione delle giornate della
memoria, in ricordo dell'olocausto del mondo ebraico. Un tema, quello della
discriminazione che sta particolarmente a cuore ad Amy Coleman, che nel 2009 a
New York ha fondato il "Nuovo Yiddish Repertory Theater" assieme a
David Mandelbaum; compagnia teatrale nata da un'idea di David Mandelbaum,
figlio di polacchi sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti.
Un
progetto notevole che in questi anni ha prodotto innumerevoli messe in scena di
testi, sia di nuova creazione e portatori di un pensiero provocatorio, che
testi tradotti in lingua yiddish tratti dal teatro classico e contemporaneo,
riscuotendo un notevole interesse nel mare magnum delle produzioni di
spettacoli di ogni genere, proprio della grande mela. Così fin dalla sua
nascita, New Yiddish Rep. ha raccolto uno straordinario consenso da parte della
critica newyorkese per la sua caratteristica di rottura attraverso le
produzioni di versioni in yiddish di Samuel Beckett , come "Aspettando
Godot" e di Arthur Miller "Morte di un commesso viaggiatore" etc
.
Produzioni
del New Yiddish Rep sono state esportate in Italia, Israele, Irlanda e Svezia.
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