Ebrei che si ritrovano dopo secoli
di
Filomena Tosi
Ricevo questa “spigolatura” sul recente viaggio in Calabria di Rav Scialom Bahbout, Rabbino capo di
Napoli e del Meridione, di cui ho scritto di recente.
Commovente e significativo: ogni giorno ormai emergono
nuove evidenze e nuove presenze dell’ebraismo in Calabria, dai secoli passati
ad oggi.
( il quartiere ebraico di Cosenza,
il Cafarone)
Le giornate
calabresi di Rav Scialom Bahbout sono state dense e piene di soddisfazioni e
conferme (ove ve ne fosse bisogno) del forte legame che unisce Calabria ed ebraismo.
Dall'incontro in
piazza XV marzo a Cosenza con il signor Convertito [nome di fantasia, ma che rende bene l’idea della vicenda dei suoi
antenati] ad una storia familiare affascinante come quella raccontata dal signor
Diego Sarti [altro nome rigorosamente di
fantasia].
Durante il
fascismo la famiglia Sarti calabrese ebbe notevoli difficoltà con il Regime a
causa del cognome chiaramente ebraico [il
nome qui indicato è di fantasia, ricordo] e spesso fu necessario presentare
i documenti che attestavano la "purezza della razza"; malgrado ciò il
signor Sarti ricorda con affetto il nonno paterno, militante fascista
"duro e puro", dirigente alle Poste, che però aiutava i dissidenti
politici suoi sottoposti, grazie alle informazioni che riceveva da un complice
alla Questura, nascondendoli e depistando i miliziani.
Qualche tempo fa
il Sig.Sarti conobbe per lavoro un ebreo con il suo stesso nome e cognome; come
spesso accade in questi casi, esauriti gli argomenti professionali, la
conversazione iniziò a vertere sulle storie familiari e più si parlava maggiori
erano le coincidenze: nomi, soprattutto femminili, che ricorrevano nelle
rispettive famiglie, storie e luoghi... i due rami della famiglia, il cattolico
e l'ebraico, si erano ritrovati dopo svariati secoli!
Nessun commento:
Posta un commento