A pagina 62 è riferita un'ordinanza per diminuire il carico fiscale dell'Università (Comune) di Strongoli, in seguito all'esodo di 13 famiglie ebree, di cui si danno i capifamiglia, dopo i disordini provocati dalla discesa di Carlo VIII e il primo decreto di espulsione del 1495: "essendono li dicti iudei in anno 1495 expulsi per ordine dela Regia Corte et quelli foro carricati sopra lo navilio de mastro Morisino veneciano ... sub date 'In triremi contra Tarentum ultimo septembris 1495'".
Ma quasi sicuramente Taranto era solo una tappa intermedia del loro peregrinare: vediamo altre notizie, se ci permettono di individuare mete più precise.
Da 31 a 1 sola famiglia: abbiamo l'immagine del disastro che colpì l'ebraismo calabrese alla fine del XV secolo.
A pagina 53, pur non riportandone il testo, cita, dall'Archivio di Stato di Napoli, Sommaria, il documento Licterarum deductionum foculariorum 1, 53r, secondo il quale da Cirò tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo a partire per la Turchia furono ben 36 famiglie, su 362 totali della città.
Vediamo dunque che la meta preferita di questi nuclei ebraici dispersi sembra essere la Turchia, che non è da intendere come l'attuale, ma probabilmente si riferisce a tutto l'Impero Ottomano, dall'attuale Albania a Eretz Yisrael ed oltre...
Ed infatti, il 9 agosto 1510, alla vigilia della nuova e più grave espulsione, la Corte chiede notizie su alcune famiglie di ebrei che avevano lasciato Rossano, per dirigersi, una a Palermo (probabilmente come tappa intermedia di un nuovo spostamento, visto che dalla Sicilia gli ebrei erano stati espulsi ben prima che dalla Calabria) e altre cinque "insono andati ad habitare in La Vilona [cioè a Valona, in Albania]".
Per questo ripubblico la cartina del vecchio post, aggiungendo una decima meta, Valona, alle nove già indicate.
Non sappiamo se qui rimasero insieme ad altri giunti in altri tempi e da altri luoghi, o se, almeno per alcuni, anche Valona non fu che una tappa nel loro continuo viaggiare.
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