Con questo caldo, viene voglia di gelato. Quanti sanno che il fondatore
dell’Algida (forse la più famosa marca di gelati italiani) era ebreo? e che fu
per alcuni mesi internato a Ferramonti?
Su di lui gli studenti della scuola media di Torano-Lattarico (due
località che, tra l’altro, videro la presenza ebraica nei secoli scorsi) hanno
prodotto un cortometraggio, che ha vinto al festival del cinema giovanile di
Giffoni.
Il corto degli studenti
su Alfred Wiesner emoziona la platea
Roberto Galasso
TORANO - “Per non
dimenticare che la storia ci appartiene perché noi siamo la storia”. E’ stato
questo il filo conduttore che ha guidato gli alunni della scuola secondaria di
I grado dell’IC “Torano-Lattarico” nella realizzazione del corto “Il Limite del
Ghiaccio”. Un lavoro interessante e dal forte impatto emotivo, liberamente
ispirato al periodo d’internamento dell’ingegner Alfred Wiesner, cofondatore
dell’Algida, nel campo di Ferramonti, a Tarsia, la cui sceneggiatura è stata
interamente scritta da Samuel Vita della 2^A di Torano e la colonna sonora di
Samuele Garofalo, per la regia di Francesca Manna.Alfred e Edith Wiesner, appunto, sono i protagonisti di una vicenda
umana che s’intreccia in maniera intensa con i grandi e tragici eventi della
storia mondiale e nazionale e che si snoda, dal 1942 al 1982, dalla Iugoslavia
all’Austria, e in Italia, a Ferramonti, a Trieste, ad Ancona, a Roma. La
coppia, che subì la persecuzione razziale poiché entrambi ebrei di nazionalità
iugoslava, che visse l’esperienza dell’internamento e del carcere, si salvò e
seppe riscattare la propria sofferenza affermandosi nel mondo del lavoro. Il
cortometraggio degli alunni dell’IC “Torano-Lattarico”, realizzato nell’ambito
del progetto POF “Il Sesto Senso della Memoria”, è il lavoro che nel 2016
rilancia gli obiettivi del progetto, nell’ambito del laboratorio sperimentale
“Racconti x Corti” dedicato all’attrice calabrese Caterina Misasi, una delle
“anime” dell’iniziativa che è stata possibile grazie alla collaborazione dei
Comuni nonché sostenuta dal Comune di S. Martino di Finita e del suo sindaco
Armando Tocci col patrocinio economico e culturale. “La principale finalità
educativa - spiega la dirigente scolastica Maria Pia D’Andrea - è quella di
favorire l'apprendimento olistico della Storia, portando "dentro" gli
alunni e chiedendo loro di approfondire e interpretare le fonti documentali
autentiche e le testimonianze (preziosa la collaborazione del professor Mario
Rende, ndc) per tradurle poi in soggetti, sceneggiatura e colonna sonora”. Un
progetto, quindi, che "curva" l'esperienza dell'alternanza
scuola-lavoro al primo ciclo, mediante una formazione svolta "sul
compito" con la metodologia del training on the job, affidando ad attori
professionisti (importante, a tal proposito, il contributo dell’attrice
Caterina Misasi nel tutoring artistico e la partecipazione dell'attore Paolo
Mauro) e a registi emergenti l'imprinting tecnico-artistico della realizzazione
del corto, “per favorire - rileva la preside D’Andrea - l'osmosi tra la scuola
e il mondo delle professioni artistiche nello spirito del "rinnovato
umanesimo" delle Indicazioni Nazionali 2012”. Il corto è stato proiettato
in anteprima a Ferramonti di Tarsia in occasione della settimana dedicata alla
Giornata della Memoria, nonché a Torano, Lattarico e durante l’ultimo consiglio
comunale di Rende.
Il Cortometraggio "Il limite
del Ghiaccio", realizzato dagli alunni dell'I.C. Torano Castello -
Lattarico, nell'ambito del Progetto "Il Sesto Senso della Memoria", è
liberamente ispirato al periodo di prigionia dell'Ing. Alfred Wiesner presso il
Campo Ferramonti di Tarsia. La storia sceneggiata dall'alunno Samuel Vita con
il supporto dei compagni e musicata dall'alunno Samuele Garofalo, con la guida
dei maestri Giovanna Greco e Giuseppe Maiorca, restituisce un frammento della
vicenda storica dei Wiesner, ricostruita e interpretata dagli studenti partendo
della documentazione storica fornita dal prof. Mario Rende. Fondamentali nella
realizzazione del progetto, che propone un approccio "olistico"
all'apprendimento della storia per stimolare la riflessione e la ricerca di
senso, il patrocinio culturale e il sostegno del Comune di San Martino di
Finita e delle aziende locali Conad Trade erregì ed Edil Parise, oltre al
contributo degli attori Cateria Misasi e Paolo Mauro e della regista Francesca
Manna, in sinergia al team dei docenti e degli operatori coinvolti nel progetto
citati nei titoli di coda. l docenti e gli alunni dell'IC Torano Castello -
Lattarico, con la dirigente scolastica Maria Pia D'Andrea, sono le anime di
questa bella iniziativa.
La storia di Alfred ed Edith
Wiesner, intensa e commovente, sarà contraddistinta da alti e bassi. Dalla
prigionia al ricongiungimento, dall'impegno partigiano all'intuizione geniale
che porterà Alfred alla cofondazione dell'ALGIDA, dagli agi della ricchezza
alla morte in assoluta povertà. Sicuramente, una storia che tanto insegna ma
ancora poco conosciuta, che sarebbe bello vedere un giorno rivalutata
pienamente partendo dal lavoro dei ragazzi.
Questo è il secondo cortometraggio
creato dagli studenti dell'I.C., il primo è il "Sesto Senso dellaMemoria", lavoro liberamente ispirato alla
vicenda storica del musicista Kurt Sonnenfeld, Ebreo tedesco internato a
Ferramonti di Tarsia, sceneggiato e diretto da Nicola Rovito e Fabrizio Nucci
dell'Open Fields Productions, intende promuovere la divulgazione delle pagine
di storia della Shoah riferite al territorio calabrese e stimolare un
atteggiamento propositivo e consapevole degli alunni nei confronti del dramma
della persecuzione e dello sterminio del popolo ebraico, educando al rispetto
dei diritti umani nella prospettiva della cittadinanza attiva.
Alcune
notizie biografiche su Alfred Wiesner (Zagabria,
25 dicembre 1908 – Roma, 1981), tratte da
Wikipedia
Di origine ebraica, nato nella Croazia ancora compresa
nell'Impero austro-ungarico, Wiesner si rifugiò in Italia con la moglie Edith
Artman, nel 1941, per sfuggire alle persecuzoni naziste. Dopo alcune peripezie,
il 27 settembre 1941, Alfred venne rinchiuso nel campo di internamento di
Ferramonti di Tarsia e la moglie al “Coroneo” di Trieste. Trasferito nel campo
di Bagni di Lucca (aprile 1942), Wiesner si ricongiunse con la moglie dopo la
caduta del fascismo e, nell'ottobre del 1943, i due coniugi si stabilirono ad
Ancona. Arrestati di nuovo, dai nazisti, furono rinchiusi nel carcere di
Fossombrone ma riuscirono ad evadere.
Con lo pseudonimo di Alfredo Vieni, Alfred Wiesner
prese parte alla guerra partigiana, ricoprendo l'incarico di capo del servizio
informazioni militari del Comando della Divisione Volontari della Libertà delle
Marche. Per la sua attività nella Resistenza gli fu riconosciuto il
"certificato al patriota", dal generale britannico Harold Alexander.
Al termine della sua collaborazione, gli alleati gli regalarono due macchine
per produrre gelati.
Nel 1945, insieme ad Italo Barbiani, ex lavoratore
della Gelateria Fassi, Wiesner decise di avviare una produzione di gelati alla
quale dettero il nome di Algida. Il primo prodotto fu un gelato alla panna
ricoperto di cacao magro sorretto da un bastoncino di legno: il
"cremino". Il 14 settembre 1953 fu depositato, presso la camera di
commercio di Roma, l'atto costitutivo dell'Algida S.p.a. con capitale sociale
di 40 milioni di lire, sottoscritto da Alfred Wiesner, suo suocero Alija Artman,
il socio Italo Barbiani e Giorgio Praeger . Grazie all'innovativo sistema di
produzione industriale dei gelati da introdotto da Wiesner, l'Algida divenne
leader del settore in Italia[3].Successivamente, Wiesner fondò
l’AIFEL-Apparecchiature Industriali Frigorifere e Lattiere, che produceva
apparati speciali, impianti di condizionamento, contenitori per surgelati,
vetrine e banchi. L'iniziativa, però, ebbe meno fortuna della precedente[1]. Così lo ricorda l'ingegnere
dell'AIFEL Paolo De Gaetano: «Wiesner aveva la buona abitudine di arrivare
in azienda nel pomeriggio verso le cinque, talvolta verso le sei, rasato di
fresco e riposato. Il suo whisky preferito ... era il Johnny Walker Red Label.
Signorilmente, non negava a nessuno un panino e uno o più whisky durante le lunghe
riunioni che seguivano. Wiesner aveva delle intuizioni particolari talvolta
perfino geniali che spesso erano troppo avanzate per il mercato italiano, ...
era troppo ottimista sulle capacità delle banche di finanziare le aziende che
volevano investire».
Dopo
l'esperienza dell'AIFEL, Wiesner tentò di introdurre in Italia i primi forni a
microonde, con l'utilizzo dei magnetron impiegati dagli statunitensi nei radar
della seconda guerra mondiale e altri prodotti moderni ma, anche stavolta,
troppo in anticipo sui tempi.
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