Palermo accoglie i Benè
Anousim italiani
per lo Shabbaton sponsorizzato da Shavei Israel
per lo Shabbaton sponsorizzato da Shavei Israel
Più di 50 ospiti da tutta
Italia sono scesi a Palermo, la pittoresca capitale siciliana, lo scorso fine
settimana per uno Shabbaton organizzato da UCEI e Shavei Israel.
Mentre
l’UCEI già organizza Shabbaton comunitari del genere, due volte l’anno in
Italia, questa è stata la prima volta che veniva organizzato a Palermo - in
gran parte come riconoscimento per il lavoro che Shavei Israel e il suo
emissario Rav Pinhas Punturello stanno svolgendo nella regione dal 2013.
Lo
scopo di Shavei Israel in Italia meridionale è di rafforzare le comunità locali
Bnei Anousim nelle piccole cittadine di Puglia, Campania, Sicilia e Calabria.
I Benè Anousim del sud
Italia sono i discendenti degli ebrei sefarditi forzati a convertirsi al
cattolicesimo nel 1492 o a fuggire dall’Inquisizione. Ma quando i monarchi
spagnoli invasero la regione un secolo più tardi, una serie di persecuzioni
iniziò, incluse più conversioni forzate ed espulsioni. I Benè Anousim,
tuttavia, rimasero legati alla loro identità, passandola di generazione in
generazione. Shavei Israel è stata fondamentale per la rinascita ebraica
nell’Italia meridionale.
Lo
Shabbaton è iniziato giovedì sera con un seminario speciale sul concetto di
tzedakà presso l’Università di Palermo.
Il seminario comprendeva pannelli, presentazioni
e discussioni con Rav Roberto della Rocca, direttore culturale presso l’UCEI;
Gadi Piperno, che rappresentava anche lui l’UCEI; Rav Umberto Piperno, rabbino
capo di Napoli; Leonardo Samonà, capo del dipartimento umanistico presso
l’Università di Palermo; e Rav Punturello. L’incontro è stato moderato da
Luciana Pepi - una dei membri più attivi della comunità ebraica palermitana.
Il
venerdì sera vi sono state preghiere, una cena di Shabbat e un pannello dove i
membri della comunità hanno parlato delle loro storie personali.
“E’
stato molto commovente”, ha detto Rav Punturello. “Quasi tutti hanno
sottolineato come, senza l’aiuto di Shavei Israel, la comunità che abbiamo
costruito qui, non sarebbe mai diventata reale”.
La Havdalà di sabato sera
I partecipanti allo Shabbaton hanno anche
pregato nell’infauste prigioni dello Steri, già prigione del Tribunale
dell’Inquisizione. Da qualche anno Rav Punturello vi celebra la cerimonia
dell’accensione delle candele di Hannukà.
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