Non ho trovato niente di particolare che non fosse già nel mio precedente post, se non la notizia che nel 1504 la Judeca era tassata per 60 ducati, una cifra notevole, che ne conferma la consistenza, nonostante il gran numero di convertiti; viene riportato anche un documento del 1511 con cui l'Universitas Neophitorum, comunità dei convertiti, scacciati anch'essi, fa donazione (possiamo immaginare quanto spontanea) al signore di Montalto, duca Ferrante, figlio naturale del re, di "beni loro mobili e stabili, oro argento, ed animali, e debiti venduti ed esatti"; in un altro documento dello stesso anno, il vicerè fa dono allo stesso signore "di certe case et altre robbe" lasciate in città dagli stessi neofiti.
Che triste destino quello dei neofiti: forzati dapprima alla conversione, vengono forzosamente accomunati alla sorte del popolo da cui erano stati costretti a separarsi, immagino che l'unica consolazione sia stata quella di poter ritornare alla fede dei Padri, consolazione che mancò ai pochi che si fossero convertiti con sincera convinzione.
Un'altra notazione che potrebbe essere interessante (è una mia osservazione, nel testo non viene fatto nessun riferimento ad ebrei) si trova nella Platea (elenco delle proprietà) del convento di San Domenico di Montalto del 1579, tra i cui possedimenti se ne trova uno "A Rebecca" (possedimento di una ebrea scacciata decenni prima?) e una "Alla Meschia" (moschea, meschita, moscheta, musceta e altri simili erano nomi che venivano dati indifferentemente ai "templi degli infedeli", musulmani o ebrei che fossero), forse nei pressi di una sinagoga o terreno già appartenente ad una sinagoga o alla comunità ebraica.
Che triste destino quello dei neofiti: forzati dapprima alla conversione, vengono forzosamente accomunati alla sorte del popolo da cui erano stati costretti a separarsi, immagino che l'unica consolazione sia stata quella di poter ritornare alla fede dei Padri, consolazione che mancò ai pochi che si fossero convertiti con sincera convinzione.
Un'altra notazione che potrebbe essere interessante (è una mia osservazione, nel testo non viene fatto nessun riferimento ad ebrei) si trova nella Platea (elenco delle proprietà) del convento di San Domenico di Montalto del 1579, tra i cui possedimenti se ne trova uno "A Rebecca" (possedimento di una ebrea scacciata decenni prima?) e una "Alla Meschia" (moschea, meschita, moscheta, musceta e altri simili erano nomi che venivano dati indifferentemente ai "templi degli infedeli", musulmani o ebrei che fossero), forse nei pressi di una sinagoga o terreno già appartenente ad una sinagoga o alla comunità ebraica.
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