In questo primo post presenterò brevemente la vita di Chaim Vital Calabrese, grande studioso di qabbalah, così chiamato perché dalla nostra terra proveniva il padre.A lui e alla sua famiglia dedicherò vari post, in quanto egli è stato uno dei grandi dell’ebraismo, e uomini di grande fede e di grande cultura sono stati sia il padre che i suoi discendenti.Le notizie e le foto sono tratte da alcuni siti che vi invito ad esplorare: FamousRabbis, Ascent, Sephardic.fiu.
Purtroppo sono in inglese, ma conto di tradurli, anche se non so quando: ogni aiuto sarebbe ben gradito.
Purtroppo sono in inglese, ma conto di tradurli, anche se non so quando: ogni aiuto sarebbe ben gradito.
Manoscritto autografo
Hayyim Vital Calabrese nacque a Safed (famosa città nel nord di Israele, importantissimo centro di studi) il primo giorno di Heshvan del 5304 (11 ottobre 1542), dal celebre scriba Yosef Vital. Studiò nelle yeshivot (accademie) di Safed, e quindi studiò la Qabbalah con uno dei più famosi kabbalisti, Rav Moses Cordovero.
Vital stesso ci informa che già prima della sua nascita era stata predetta la sua elevatezza spirituale, e nella sua gioventù anche dei messaggeri celesti avevano preannunciato come fosse destinato alla grandezza. Nel 1570 gli fu detto che un maestro venuto dall’Egitto gli avrebbe trasmesso una grande saggezza: nello stesso anno giunse dall’Egitto a Safed Rav Isaac Luria, il più grande cabbalista dell’epoca e uno dei più grandi in assoluto, il quale, morto nell’estate Cordovero, cominciò a radunare un circolo di discepoli.
Inizialmente Rav Vital non lo seguì, ritenendosi più esperto di lui negli studi kabbalistici, ma dopo nove mesi lo riconobbe come suo Maestro, e Luria ne riconobbe il potenziale messianico. Morto dopo poco Luria, egli ne divenne l’erede spirituale e guida del gruppo dei discepoli.
Nel 1575, che era stato previsto come anno dell’avvento messianico, Vital scelse in particolare dodici di questi discepoli per preparare quest’avvento; passato l’anno senza l’attesa redenzione, la data fu reinterpretata come l’inizio dell’attesa del Messia, e cominciò ad interpretare gli insegnamenti di Luria in seno al piccolo gruppo, impartendo insegnamenti che non dovevano essere divulgati all’esterno.
Nel 1577 il gruppo si dissolse, con il viaggio di Vital a Gerusalemme, dove divenne capo di una yeshivà, dove, oltre che erede di Luria, si ritenne successore di Rav Yosef Karo, grandissima autorità della halakhà (interpretazione delle norme religiose), rinunciando all’insegnamento di dottrine mistiche.
Tornato a Safed, vi rimase dal 1586 al 1592, e di nuovo tornò come rabbino a Gerusalemme, e dal 1597 fu a Damasco, dapprima come rabbino della comunità siciliana, per radunare poi un altro gruppo di discepoli.
Fu questo un periodo segnato da povertà, malattie e forte scoraggiamento. A Damasco morì il primo di iyyar del 5380 (4 maggio 1629) all’età di 77 anni; sepolto qui, in seguito la sua tomba fu portata a Kiriat Malachi, in Israele, dove si trova tuttora ed è venerata e meta di pellegrinaggi.
Scrisse varie opere, che sono tuttora lette dagli studiosi, tra cui Sefer Hezyonot (Libro delle visioni), la prima opera autobiografica di un kabbalista, Sefer gilgulim (Libro delle reincarnazioni).
La tomba di Chaim Vital Calabrese
2 commenti:
E per quanto riguarda quei fili di pura lana al 100% di colore blu che avvolgono la bara per sette giri, essi son chiamati Kedusha-Kever, riservati solo agli tzadikim. Complimenti vivissimi.
I tuoi commenti sono sempre puntuali.
Se ce ne spiegassi la simbologia...
:)
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