Mercoledì 26 gennaio 2011, h. 17.30, presso l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, piazza dell’Enciclopedia Italiana, 4 - Roma
Una panoramica del campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia,
dal sezione del sito dell'Istituto tecnico - settore tecnologico e Liceo scientifico delle scienze applicate G.B. Pentasuglia di Matera dedicata a Ferramonti
Sarà presentato il volume La Memoria e la Storia. Auschwitz, 27 gennaio 1945: temi, riflessioni, contesti, a cura di Paolo Coen e Galileo Violini con una presentazione di Luciano Violante, editore Rubbettino, Soveria Mannelli 2010.
All’incontro saranno presenti Luciano Violante, Marisa Dalai, Francesco Ferretti, Antonella Salomoni ed i curatori.
Il saluto dell’Università verrà portato dal Prof. Giovanni Latorre, Rettore dell’Università della Calabria.
Il volume contiene le relazioni presentate nel convegno internazionale di studi La Memoria e la Storia. Auschwitz, 27 gennaio 1945: temi, riflessioni, contesti, svoltosi ad Arcavacata di Rende, in provincia di Cosenza, il 27 gennaio del 2007, in occasione della prima Giornata della Memoria dell’Università della Calabria. I convegnisti - la maggior parte dei quali studiosi di fama internazionale - affrontarono allora il tema da punti di osservazione diversi, con il risultato di offrire risposte concrete a molti degli interrogativi che ancor oggi gravitano intorno alla Shoah: basta infatti scorrere l’indice - qui accluso - per vedere come accanto alla storia il libro annoveri la filosofia, la psicologia, il diritto, la museologia e la letteratura.
La Memoria e la Storia costituisce il primo risultato editoriale di una serie che, sempre
collegata alle Giornate delle Memoria dell’Università della Calabria, interpreta l’esperienza
della Shoah in termini estensivi, ossia di più generale apertura nei confronti dell’Altro. Lo
sterminio degli Ebrei d’Europa - inteso come un evento unico e irripetibile nella storia
dell’Uomo e come tale mai genericamente assimilabile ad altri genocidi - è dunque
impiegato al fine razionalizzare anche altri episodi di annientamento o di discriminazione,
in linea del resto vuoi con il dettato della Legge della Memoria del 2000, vuoi con quanto
attuato in istituti educativi d’eccellenza in materia di Olocausto, quali per esempio Yad
Vashem a Gerusalemme o il Simon Wiesenthal Center a Los Angeles.
In tal modo il volume sottolinea il ruolo dell’Università della Calabria nel settore della
formazione, ruolo tanto più significativo considerato l’attuale momento storico. La Calabria
- ma il discorso potrebbe facilmente estendersi a buona parte dell’Italia meridionale - dopo
avere tradizionalmente vissuto sulla pelle il dramma dell’emigrazione, negli ultimi anni si
trova difatti alle prese con fenomeni di segno opposto, vale a dire - come insegna il caso di
Rosarno - con problemi di razzismo e d’integrare positivamente nei circuiti sociali e
lavorativi un massiccio numero di persone provenienti dall’estero e in particolare
dall’Africa. Problemi che sono naturalmente acuiti dalle difficoltà nel controllo del territorio
e dalla crisi economica generalizzata. Non certo a caso, dunque, si è scelto di aprire La
Memoria e la Storia con le parole pronunciate da Luciano Violante al principio dei
convegno del 2007: “Ovunque esiste un principio di discriminazione avviene una frattura
dell’umanità, perché si rompe il senso unitario che ci fa appartenere ad una comunità”.
La Memoria e la Storia costituisce il primo risultato editoriale di una serie che, sempre
collegata alle Giornate delle Memoria dell’Università della Calabria, interpreta l’esperienza
della Shoah in termini estensivi, ossia di più generale apertura nei confronti dell’Altro. Lo
sterminio degli Ebrei d’Europa - inteso come un evento unico e irripetibile nella storia
dell’Uomo e come tale mai genericamente assimilabile ad altri genocidi - è dunque
impiegato al fine razionalizzare anche altri episodi di annientamento o di discriminazione,
in linea del resto vuoi con il dettato della Legge della Memoria del 2000, vuoi con quanto
attuato in istituti educativi d’eccellenza in materia di Olocausto, quali per esempio Yad
Vashem a Gerusalemme o il Simon Wiesenthal Center a Los Angeles.
In tal modo il volume sottolinea il ruolo dell’Università della Calabria nel settore della
formazione, ruolo tanto più significativo considerato l’attuale momento storico. La Calabria
- ma il discorso potrebbe facilmente estendersi a buona parte dell’Italia meridionale - dopo
avere tradizionalmente vissuto sulla pelle il dramma dell’emigrazione, negli ultimi anni si
trova difatti alle prese con fenomeni di segno opposto, vale a dire - come insegna il caso di
Rosarno - con problemi di razzismo e d’integrare positivamente nei circuiti sociali e
lavorativi un massiccio numero di persone provenienti dall’estero e in particolare
dall’Africa. Problemi che sono naturalmente acuiti dalle difficoltà nel controllo del territorio
e dalla crisi economica generalizzata. Non certo a caso, dunque, si è scelto di aprire La
Memoria e la Storia con le parole pronunciate da Luciano Violante al principio dei
convegno del 2007: “Ovunque esiste un principio di discriminazione avviene una frattura
dell’umanità, perché si rompe il senso unitario che ci fa appartenere ad una comunità”.
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