In
questo tempo di coronavirus, mi è venuto da pensare alla storia di
persecuzione degli ebrei visti come “untori”, propagatori di
peste, la cui leggenda è antica e diffusa.
Ho
cercato di vedere se questa accusa ha colpito gli ebrei anche in
Calabria, nel corso della sua storia.
Ho
trovato soltanto tre episodi di questa accusa, ma credo che, potendo
aver accesso ad altri testi ed archivi non disponibili su internet,
potrebbero essercene altri.
Nel
libro di Anna
Foa, Ebrei
in Europa: Dalla Peste Nera all'emancipazione XIV-XIX secolo,
troviamo che la leggenda degli ebrei untori nasce nel 1348 in
Francia, nel Delfinato, diffondendosi poi in Savoia, dove il conte
Amedeo VII d'Aosta promosse un'inchiesta, a seguito della quale
dodici ebrei furono sottoposti a tortura, e “a
Châtel, sul lago di Ginevra, il
mercante di seta ebreo Agimet ammise
di aver sparso polveri velenose su incarico di un rabbino di
Chambéry, in pozzi e cisterne di Venezia, Calabria,
Puglia e Tolosa, nel corso dei suoi viaggi d'affari”.
Sappiamo bene quanto valessero queste confessioni estorte tramite UN PO' di
tortura...
Riporto
qui il testo di questa “confessione”, in italiano tradotto da
Google (e leggermente da me rivisto), dal testo in inglese Jewish
History Sourcebook: The Black Death and the Jews 1348-1349 CE, che
potete leggere nel sito della Fordham University, per verificare la correttezza della traduzione.
Le
annotazioni tra parentesi tonde sono le mie; quelle tra parentesi
quadre si trovano invece nel testo in inglese.
(Immagine tratta dal sito di Shavei Israel Italia)
L'anno
di nostro Signore 1348.
Venerdì
10 ottobre, a Châtel (attualmente in Francia, Savoia settentrionale), nel castello dello stesso, si è svolta
l'inchiesta giudiziaria fatta per ordine della corte dell'illustre
Principe nostro signore, Amedeo, Conte di Savoia, e i suoi sudditi
contro gli ebrei di entrambi i sessi che erano lì imprigionati,
ognuno separatamente
[Gli ebrei venivano talvolta imprigionati separatamente per prevenire
il suicidio (o
piuttosto per impedire che si sostenessero l'un l'altro?)]
. Ciò
avvenne dopo che le voci pubbliche erano diventate correnti e un
forte clamore era sorto a causa del veleno messo da loro nei pozzi,
nelle sorgenti e in altre cose che i cristiani usano, chiedendo che
morissero, che fossero giudicati colpevoli e, quindi, che dovrebbero
essere puniti. Di seguito la loro confessione fatta alla presenza di
molte persone degne di fiducia.
L'ebreo
Agimet, che viveva a Ginevra e fu arrestato a Châtel, fu lì un po'
(!)
torturato e poi liberato. E dopo molto tempo, dopo essere stato
nuovamente sottoposto un po' (!!!)
a tortura, ha confessato alla presenza di moltissime persone degne di
fiducia, che vengono successivamente menzionate. Tanto per cominciare
è chiaro che nella Quaresima appena passata, Pultus Clesis de Ranz
aveva mandato proprio questo ebreo a Venezia per comprare sete e
altre cose per lui. Quando questo venne a conoscenza del rabbino
Peyret, un ebreo di Chambéry che era un maestro della loro legge,
mandò a chiamare questo Agimet, per il quale aveva cercato, e quando
venne davanti a lui gli disse: "Siamo stati informati che andrai
a Venezia a comprare seta e altri articoli. Qui ti do un pacco di
mezza campata (una
campata era una misura di un metro e mezzo o due e mezzo circa, a
seconda dei sistemi in uso nelle varie località)
di dimensioni che contiene della pozione e del veleno preparati in
una sottile borsa di cuoio cucita. Distribuiscilo tra i pozzi, le
cisterne, e le fonti intorno a Venezia e agli altri luoghi in cui
vai, per avvelenare le persone che usano l'acqua dei suddetti pozzi
che saranno stati avvelenati da te, vale a dire, i pozzi in cui il
veleno sarà stato posto.".
Agimet
prese questo pacco pieno di veleno e lo portò con sé a Venezia, e
quando arrivò lì ne gettò e ne sparse una parte nel pozzo o nella
cisterna di acqua fresca che era lì vicino al Fondaco dei Tedeschi,
per avvelenare la gente che usava l'acqua di quella cisterna. E dice
che questa è l'unica cisterna di acqua dolce in città. Dice anche
che il citato rabbino Peyret ha promesso di dargli tutto ciò che
voleva per i suoi problemi in questo settore. Di propria iniziativa
Agimet ha confessato inoltre che, dopo che ciò era stato fatto, se
ne andò subito per non essere catturato dai cittadini o da altri, e
che andò
personalmente in Calabria e in Puglia e gettò il veleno sopra citato
in molti pozzi.
Confessa anche di aver messo un po' di questo stesso veleno nel pozzo
delle strade della città di Ballet (?).
Confessa inoltre di aver messo parte di questo veleno nella fontana pubblica della città di Tolosa e nei pozzi che si trovano vicino al mare [Mediterraneo]. Alla domanda se nel momento in cui ha disperso il veleno e avvelenato i pozzi sopra menzionat tutte le persone fossero morte, ha detto che non lo sapeva in quanto aveva lasciato in fretta tutti i luoghi sopra citati. Alla domanda se qualcuno degli ebrei di quei luoghi fosse colpevole della questione suddetta, ha risposto che non lo sapeva. E ora, con tutto ciò che è contenuto nei cinque libri di Mosè e nella pergamena degli ebrei, dichiarò che ciò era vero e che non mentiva saggiamente, qualunque cosa potesse accadergli [Questo ebreo non sembra sapere che i libri di Mosè e il rotolo degli ebrei siano identici!].
Confessa inoltre di aver messo parte di questo veleno nella fontana pubblica della città di Tolosa e nei pozzi che si trovano vicino al mare [Mediterraneo]. Alla domanda se nel momento in cui ha disperso il veleno e avvelenato i pozzi sopra menzionat tutte le persone fossero morte, ha detto che non lo sapeva in quanto aveva lasciato in fretta tutti i luoghi sopra citati. Alla domanda se qualcuno degli ebrei di quei luoghi fosse colpevole della questione suddetta, ha risposto che non lo sapeva. E ora, con tutto ciò che è contenuto nei cinque libri di Mosè e nella pergamena degli ebrei, dichiarò che ciò era vero e che non mentiva saggiamente, qualunque cosa potesse accadergli [Questo ebreo non sembra sapere che i libri di Mosè e il rotolo degli ebrei siano identici!].
(Immagine tratta dal sito Conoscere la storia)
Tre
mesi dopo, a Basilea, a 250 km da Chatel, avrà inizio una
serie di pogrom che colpirà in particolare gli ebrei dei paesi della
Germania e dei Paesi Bassi.
Il
9 gennaio l’intera comunità ebraica venne rinchiusa in una casa di
legno, posta su un’isola del Reno, e bruciata viva; lo stesso
accadrà in numerose altre località.
Questo accadde nonostante l'opposizione delle autorità religiose e, per lo meno in un primo momento, di quelle civili.
Verrà poi emesso un decreto che proibì a qualunque ebreo di stabilirsi
in città per i due secoli seguenti.
La seconda informazione la troviamo in Paolo
Preto,
Epidemia, paura e
politica nell'Italia moderna, dove si riferisce che nel
1422 a Montalto Uffugo (CS) e nelle due sue attuali frazioni di
Vaccarizzo e Parantoro gli ebrei vengono accusati dal popolo di aver
avvelenato le acque delle fontane di Montalto e dei paesi vicini
spargendo delle malefiche polveri.
Mi
lascia un po' perplesso la terza breve citazione di un episodio di peste di
cui vengono accusati gli ebrei, dal sito Fame di Sud:
“una
cronaca bovese, redatta del 1774 dall’erudito Domenico Alagna,
ricorda che gli ebrei furono scacciati solo nel 1577, con
l’accusa di aver diffuso la peste”.
La
mia perplessità nasce dal fatto che gli ebrei erano stati cacciati
dalla Calabria, come da tutto il Meridione, una prima volta nel 1511 e poi
definitivamente, dopo un breve e sporadico ritorno, nel 1541. In
particolare, nella Calabria Ultra (la Calabria meridionale) già dopo
il 1511 non si hanno testimonianze di presenze ebraiche, salvo
qualcuna singola che si era attardata nel lasciarla per motivi vari
(ragioni di salute o convertiti che chiedevano di poter restare).
Purtroppo
non si tratta di una leggenda che appartiene solo al passato. Nel
corso della mia ricerca ho trovato su internet addirittura un intero
blog teso ad avvalorare tutti i pregiudizi plurisecolari sugli ebrei,
ed in particolare la loro fama di “untori” .
E
anche sul coronavirus non è difficile cogliere tesi antisemite. Per
esempio, lo Stato di Israele viene accusato di averlo inventato per
poter poi vendere il vaccino; oppure gli Stati Uniti (ovviamente al
soldo dei Rothschild e dei Rockfeller, trascurando che questi ultimi
invece ebrei non sono) lo avrebbero creato per indebolire la Cina.
È
triste dirlo: niente di nuovo sotto il sole.
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