Si tratta del bellissimo volume The Jews in Calabria, edito a Leida (Olanda) da Brill, ultimo volume (per ora) della celebre e pregiata collana Documentary History of the Jews in Italy.
L'opera sarà presentata il 17 ottobre a Trani, nel corso del Convegno internazionale di studi in memoria di Cesare Colafemmina.
Si tratta di un voluminoso libro (700 pagine!) che raccoglie tutta le fonti epigrafiche e documentarie della storia ebraica nella nostra terra: sicuramente una summa degli studi sulla materia, che credo per parecchio tempo resterà insuperata e insuperabile.
L'augurio è che possa servire a studiosi e appassionati a proseguire le ricerche e prendere spunto da questo lavoro per approfondire singole tematiche.
Ancora un grazie di cuore, Professore!
The Jews in Calabria: l’ultimo dono di Cesare Colafemmina
da CN24
12 settembre 2012
Pietro De Leo sulla morte del prof.
Cesare Colafemmina che ha insegnato Lingua e letteratura ebraica all'Unical
Si è spento questa mattina per male
incurabile l’amico e collega Cesare Colafemmina che ha lasciato un ultimo
pregevolissimo dono ai Calabresi e a tutte le comunità ebraiche, di cui egli
era stimatissimo frequentatore e studioso.
È, infatti, appena uscito per i tipi della prestigiosa editrice Brill di Leida il volume The Jews in Calabria, nel quale egli traccia un documentato profilo delle comunità ebraiche in Calabria a partire dalla fine del IV secolo, epoca a cui risale la prima prova archeologica della loro presenza, sino al 1540 quando fu decretata da Carlo V la loro espulsione. Analizzando le fonti documentarie che risalgono al XI secolo con la conquista normanna del Mezzogiorno d’Italia, per proseguire in età sveva e angioina, il Colafemmina sottolinea come con l’avvento nel 1438 degli Aragonesi le comunità ebraiche crebbero e fiorìrono, rinforzate dai continui e notevoli rapporti con la penisola iberica e la Sicilia. Fu allora che la popolazione ebraica della Calabria raggiunse la sua massima espansione nella maggior parte delle città e dei villaggi.
I documenti raccolti in questo volume descrivono gli aspetti politici, economici, e sociali della vita ebraica in Calabria in primo luogo tra il 1438 e il 1540 e sono corredati da puntali note e riferimenti, che forniscono indubbiamente un utile strumento per ulteriori ricerche, alle quali Cesare Colafemmina aveva stimolato sempre i suoi allievi di Lingua e letteratura ebraica nell’Università della Calabria.
Nato a Teglio Veneto nel 1933, ha trascorso gran parte della sua vita in Puglia. Dopo aver studiato presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, dove conseguì la licenza in scienze bibliche e si laureò in Filosofia presso l'Università degli studi “Aldo Moro”di Bari. Qui dal 1975 al 2003 fu ricercatore presso l'Istituto di Studi Classici e Cristiani .
Nel 1985 fondò la rivista Sefer Yuhasin e diresse la collana Judaica della Messaggi edizioni. Tra le sue numerose pubblicazioni la traduzione e l'edizione critica della cronaca ebraica di Ahimaaz ben Paltiel . Agli inizi di quest’anno ha ricevuto il premio "Arca di Noè" per cultura e sapere inscindibilmente uniti all'amore per la verità e per l'uomo, ambiti ai quali ha dedicato tutta la vita.
Un ricordo sublime che quanti hanno avuto modo di conoscere conserveranno, additandolo anche come uno dei più insigni studiosi della Calabria.
È, infatti, appena uscito per i tipi della prestigiosa editrice Brill di Leida il volume The Jews in Calabria, nel quale egli traccia un documentato profilo delle comunità ebraiche in Calabria a partire dalla fine del IV secolo, epoca a cui risale la prima prova archeologica della loro presenza, sino al 1540 quando fu decretata da Carlo V la loro espulsione. Analizzando le fonti documentarie che risalgono al XI secolo con la conquista normanna del Mezzogiorno d’Italia, per proseguire in età sveva e angioina, il Colafemmina sottolinea come con l’avvento nel 1438 degli Aragonesi le comunità ebraiche crebbero e fiorìrono, rinforzate dai continui e notevoli rapporti con la penisola iberica e la Sicilia. Fu allora che la popolazione ebraica della Calabria raggiunse la sua massima espansione nella maggior parte delle città e dei villaggi.
I documenti raccolti in questo volume descrivono gli aspetti politici, economici, e sociali della vita ebraica in Calabria in primo luogo tra il 1438 e il 1540 e sono corredati da puntali note e riferimenti, che forniscono indubbiamente un utile strumento per ulteriori ricerche, alle quali Cesare Colafemmina aveva stimolato sempre i suoi allievi di Lingua e letteratura ebraica nell’Università della Calabria.
Nato a Teglio Veneto nel 1933, ha trascorso gran parte della sua vita in Puglia. Dopo aver studiato presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, dove conseguì la licenza in scienze bibliche e si laureò in Filosofia presso l'Università degli studi “Aldo Moro”di Bari. Qui dal 1975 al 2003 fu ricercatore presso l'Istituto di Studi Classici e Cristiani .
Nel 1985 fondò la rivista Sefer Yuhasin e diresse la collana Judaica della Messaggi edizioni. Tra le sue numerose pubblicazioni la traduzione e l'edizione critica della cronaca ebraica di Ahimaaz ben Paltiel . Agli inizi di quest’anno ha ricevuto il premio "Arca di Noè" per cultura e sapere inscindibilmente uniti all'amore per la verità e per l'uomo, ambiti ai quali ha dedicato tutta la vita.
Un ricordo sublime che quanti hanno avuto modo di conoscere conserveranno, additandolo anche come uno dei più insigni studiosi della Calabria.
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