Calabria judaica - Sud ebraico

Calabria judaica ~ Sud ebraico
Storia, cultura e attualità ebraiche in Calabria
con uno sguardo al futuro e a tutto il Meridione

Secondo una leggenda, che attesta l'antica frequentazione orientale della nostra regione, Reggio fu fondata da Aschenez, pronipote di Noé.
La sinagoga del IV secolo, ricca di mosaici, di Bova Marina, è la più antica in Occidente dopo quella di Ostia Antica; a Reggio fu stampata la prima opera in ebraico con indicazione di data, il commento di Rashì alla Torah; Chayim Vital haQalavrezì, il calabrese, fu grande studioso di kabbalah, noto anche con l'acronimo Rachu.
Nel Medioevo moltissimi furono gli ebrei che si stabilirono in Calabria, aumentando fino alla cacciata all'inizio del XVI secolo; tornarono per pochi anni, richiamati dagli abitanti oppressi dai banchieri cristiani, ma furono definitivamente cacciati nel 1541, evento che non fu estraneo alla decadenza economica della Calabria, in particolare nel settore legato alla lavorazione della seta.
Dopo l’espulsione definitiva, gli ebrei (ufficialmente) sparirono, e tornarono temporaneamente nella triste circostanza dell’internamento a Ferramonti; oggi non vi sono che isolate presenze, ma d'estate la Riviera dei Cedri si riempie di rabbini che vengono a raccogliere i frutti per la celebrazione di Sukkot (la festa delle Capanne).
Questo blog è dedito in primo luogo allo studio della storia e della cultura ebraica in Calabria; a
ttraverso questo studio vuole concorrere, nei suoi limiti, alla rinascita dell'ebraismo calabrese; solidale con l'unica democrazia del Medio Oriente si propone come ponte di conoscenza e amicizia tra la nostra terra e Israele.

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lunedì 21 settembre 2015

Ebrei a Oppido

Colgo ancora l'occasione di un convegno che si è tenuto a Oppido Mamertina il 30 novembre 2014, organizzato, insieme all’Associazione culturale Mesogaia, dall'Associazione culturale Ars musica per qualche cenno sulla storia ebraica di questa cittadina, riproponendo un video registrato nell’occasione.


Preliminarmente vorrei sgomberare il campo da un equivoco che è durato per molto tempo e che tuttora viene saltuariamente messo in campo, riguardo all’inconsueta vicenda e alla sorprendente figura (a cui spero presto di dedicare un post) di Ovadiyah da Oppido, il cristiano normanno che, in pieno Medioevo, si converti all’ebraismo:rbbene, egli non fu cittadino della nostra Oppido, ma di Oppido Lucano, in provincia di Potenza.

Convegno dal titolo "Sincretismi culturali in Calabria" realizzato dall'Associazione Mesogaia e Ars Musica di Oppido Mamertina (RC).
Nel presente convegno tra i vari temi è stato trattato della presenza della Sinagoga ebraica a Oppido Mamertina.


Dal sito Italia Judaica 
Oppido Mamertina, in provincia di Reggio Calabria, fu distrutta dal terremoto del 1783, (rimangono i resti di Oppido Vecchia, circa 2 km ad ovest del nuovo abitato) era in luogo eminente, a cavaliere dei fiumi Tricuccio e Cumi. I superstiti del terremoto la riedificarono su un ampio pianoro non molto distante. Fu un feudo dei Santangelo, degli Ascaris, dei Caracciolo e città vescovile[1]. Nel 1443 era tassata per 405 fuochi e nel 1532 per 470.
Un frammento epigrafico in lingua ebraica, rinvenuto nel 1948 tra le pietre di un muro a secco della vecchia O., attesta la costruzione, o il restauro, di una sinagoga. Il frammento è datato 5156 (= 1395-96 ), un periodo in cui le comunità ebraiche erano in Calabria in ripresa dopo la crisi provocata dagli Angioini alla fine del secolo precedente[2].
La presenza ebraica continuò in età aragonese. Nel 1453 un Leone di Oppido ottenne la licenza di praticare la medicina in tutto il Regno[3] e alla fine del XV secolo la comunità constava di dodici nuclei familiari. Le guerre che funestarono l’area in quel torno di tempo ebbero effetti negativi anche su di essi, al punto che l’esattore non poté esigere nel 1503 i residui fiscali degli anni 1501-1502 e nel 1503 riscosse una tassa di 4 ducati equivalente a tre fuochi, annotando che li restanti dicono essere asentati et morti. Nel 1508 i nuclei ebraici erano ancora tre e pagarono i propri contributi il 14 aprile per mano di Baptista de Leone e il 26 luglio per mano di Mordoc Bono[4]. Dalla risposta della Camera della Sommaria ad un ricorso presentato dalla giudecca di O. conosciamo i nomi dei nove nuclei ebraici che erano emigrati e il luogo del loro nuovo domicilio: Davit Davicolo, Nisi Listar in Tropea, Mastro Manoele in Melito, Salamo Tingituri in Calimera, Rabi Mosè Cassan, la herede di mastro Iosep in Terranova, Aroni de Mineo se fe’ christiano in Secilia, Mosè Rexit, Gavio Miseria è morto et la herede è in Regio[5].

Bibliografia
AA.VV ( a cura di), Fonti Aragonesi, Napoli 1957-1990.
Colafemmina, C., Gli ebrei nella Calabria meridionale, in Calabria cristiana. Società, religione, cultura nel territorio della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, a cura di Leanza, S., Soveria Mannelli 1999.
Colafemmina, C., Per la storia degli Ebrei in Calabria. Saggi e documenti, Soveria Mannelli 1996.
Liberti, R., Momenti e figure nella storia della vecchia e nuova Oppido, Oppido Mamertina 1981.
Pellicano Castagna, M., Storia dei feudi e dei titoli nobiliari della Calabria, Catanzaro Lido 1999.


Note
 [1] Cfr. Liberti, R., Momenti e figure nella storia della vecchia e nuova Oppido, Oppido Mamertina 1981; Pellicano Castagna, M., Storia dei feudi e dei titoli nobiliari della Calabria, III, pp. 327-337.
[2] Cfr. Colafemmina, C., Gli ebrei nella Calabria meridionale, pp. 170-172.
[3] Fonti Aragonesi, III, a cura di Mazzoleni, B., Napoli 1963, p. 39, n. 410.
[4]Colafemmina, C., Per la storia degli Ebrei in Calabria. Saggi e documenti, pp. 87-88, 92; ASNa, Sommaria, Tesorieri e percettori 4064.
[5] ASNa, Sommaria, Partium 32 II, Busta 4 (1507-1508), f. 211v (18 gennaio 1508).

Dal sito ViaggiCalabria
Cesare Colafemmina (presentazione di Shlomo Simonsohn)
The Jews in Calabria, Leiden - Boston, Brill, 2012
A pagina 147-148 troviamo il testo di una lastra di marmo che attesta la costruzione di una nuova sinagoga nell’anno 1395-1396.
Il frammento (11x13 cm) è stato trovato nel 1948 tra le pietre di un muro a secco nella città di Oppido Vecchia. La data è indicata dalla prima parola del Salmo 32,15a: “Dal luogo [della Sua dimora]”.



[...........]
[...ובפחד...]
[…בניח זאת...]
[...]ונשלמה מלאכ
בתו ש] ממכון

[...........]
[…and in fear...]
[...this building ...]
And the work was completed ...
(in the year) “From the place (= 1395-96 C.E.) of His ha[bitation]”

A p. 61 un insolito episodio ci dà idea della relativa importanza che aveva assunto la comunità ebraica di Oppido, in quanto un ignoto melammed (insegnante) che sembra provenire da Bisanzio e vissuto a Tropea, alla fine del XV secolo, espresse in una lettera il suo desiderio di stabilire un bet midrash (una scuola talmudica) a Tropea o ad Oppido.
I potenziali studenti dovevano dimostrare una conoscenza di base del Talmud o di Alfasi, nonché del Mishneh Torah di Maimonide.
"Ho intenzione di ampliare le loro conoscenze," scrive, "perché posso vedere, con mio rammarico, che lo studio della Torah è in diminuzione nella nostra città, a causa dei nostri peccati".

Abraham David, “Jewish Intellectual Life at the Turn-of-the-Sixteenth-Century Kingdom of Naples According to Hebrew Sources”
Alle pagine 145-146 leggiamo:
… Bozza di una lettera inviata da un anonimo melammed (insegnante) da Tropea in Calabria(25).
La sua origine è da Bisanzio, probabilmente da Creta (Candia). Lo scrittore della lettera pone un problema halakhico riguardo la kasherut del vino [ … ] Di seguito, l’autore della lettera discute l’ampliamento della base per gli studi della Torah nella sua città o nei dintorn,i fondando una casa di studio o una sinagoga. Si chiede se crearla a Tropea o ad Oppido [ … ]. Cito: “Vorrei fondare un bet midrash o una sinagoga qui a Tropea, o forse a Oppido, se gli alunni non vengono da altrove, per istruire mio fratello e mio cognato, che Dio li conservi, con altri giovani compagni(26)“. Continua sottolineando che chiunque voglia studiare con lui deve dimostrare la conoscenza di base del Talmud o di Alfasi (un compendio dell'XI secolo del materiale halakhico dal Talmud relativo alla "leggi che si applicano in questo momento" di Isaac ben Jacob Alfasi) così come al Mishneh Torah di Maimonide (una compilazione sistematica, organizzata in 14 volumi in ebraico dell'intero corpus della legge ebraica: “Deve avere la preparazione per studiare il Talmud, o almeno Alfasi... se ha la capacità a leggere l'ebraico per conto suo, con questo intendo la lingua di Maimonide, venga volentieri... Ho intenzione di ampliare le loro conoscenze, perché vedo, con mio rammarico, che lo studio della Torah è in diminuzione nella nostra città, a causa dei nostra peccati(27). Queste osservazioni danno voce agli sforzi dell’ignoto melammed di Tropea di rafforzare lo studio di Talmud e halakhah, nella sua città o in un'altra città del circondario. Essi riflettono anche il livello del programma base di studio.

Note
(25) Questa lettera si trova presso la Biblioteca Vaticana, ebr. 567 (presso l'Istituto di manoscritti ebraici microfilmati, presso la Biblioteca national e universitaria ebraica, n. 567, c. 136 bis-b).
Questo documento è stato pubblicato più di venti anni fa da R. Bonfil, in Sefer Zikkaron la-Rav Isaac Nissim (Eb.), vol. 4, Jerusalem 1985, pp. 185-204 (Il testo è alle pp. 187-192)
(26) Cfr Bonfil, ibid., p. 192
(27) Ibid.

Riporto di seguito due notizie che, pur non avendo a che fare con la storia dell'antica comunità ebraica oppidana, segnano però elementi di vicinanza di questa cittadina con le vicende e la storia degli ebrei.

Giornata della Memoria, Oppido (Rc): il Sindaco Giannetta invita a leggere Anna Frank
28 gennaio 2015
È davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano assurdi e impossibili da realizzare. Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore. Semplicemente non posso fondare le mie speranze sulla confusione, sulla miseria e sulla morte. Vedo il mondo che si trasforma gradualmente in una terra inospitale; sento avvicinarsi il tuono che distruggerà anche noi; posso percepire le sofferenze di milioni di persone; ma, se guardo il cielo lassù, penso che tutto tornerà al suo posto, che anche questa crudeltà avrà fine e che ritorneranno la pace e la tranquillità”.
In occasione della ricorrenza della Giornata della Memoria, volendo mantenere sempre vivo e trasmettere alle giovani generazioni il valore del ricordo di una delle pagine più tristi della storia dell’Umanità, il Sindaco di Oppido Mamertina Domenico Giannetta ha chiesto che, nel giorno in cui si ricordano le vittime dell’Olocausto, le insegnanti di tutti gli istituti scolastici della cittadina preaspromontana leggessero questo breve pensiero tratto dal Diario di Anna Frank, appositamente scelto tra tutti in quanto in esso traspare, nonostante gli orrori della follia nazista, un senso di speranza nel futuro da parte della giovane autrice. Inoltre il primo cittadino oppidese ha chiesto che, sempre martedì 27 gennaio, in tutte le scuole venisse osservato un minuto di silenzio per commemorare tutte le vittime della Shoa.
Tutti i dirigenti scolastici hanno aderito all’iniziativa proposta dal Sindaco Giannetta, e molti di essi hanno dato vita ad ulteriori progetti con lo scopo di non far venire mai meno il ricordo e di diffondere, soprattutto tra i giovani, la consapevolezza di quali siano le conseguenze determinate dall’odio razziale.
Presso l’Auditorium della scuola elementare del centro preaspromontano, I bambini delle quinte classi si sono ritrovati per effettuare un momento di riflessione sul significato e l’importanza della Giornata della Memoria.
Negli scorsi anni questa giornata è sempre stata ricordata nelle scuole oppidesi con la visione di un film sulla Shoah oppure attraverso la realizzazione di cartelloni commemorativi e riflessioni da parte degli studenti riuniti in assemblea d’istituto indetta ad hoc. Quest’anno, invece, gli studenti del Liceo Scientifico hanno deciso di celebrare questa ricorrenza indossando per l’intera giornata una ‘Stella di David’ sul petto, iniziativa volta a sensibilizzare sul tema delle discriminazioni razziali dal momento che gli ebrei erano costretti a portare questo “marchio” proprio per essere identificati e per poi essere ‘ghettizzati’.
L’iniziativa dell’Istituto di Istruzione Superiore mamertino non vuole essere soltanto una mera, e fine a sè stessa, celebrazione rituale del Giorno della Memoria, e dunque si è deciso di assegnare ad ogni classe un personaggio ebreo che si è particolarmente distinto durante il periodo nazista e che accompagnerà il processo di crescita educativa degli studenti per tutta la durata dell’anno scolastico. Questi personaggi saranno ricordati anche tramite la realizzazione di un cartellone illustrativo nel quale ne sarà raccontata la vita e i motivi del suo eroismo. Lo scopo è quello di dare importanza e rilevanza al valore della memoria e dell’impegno di coloro che si opposero, anche a costo della propria vita, alla violazione della dignità umana, e creare negli studenti una profonda riflessione sull’importanza dei diritti fondamentali dell’uomo.



Dopo l’8 settembre 1943 e il conseguente armistizio con gli Alleati e il passaggio alla lotta contro i tedeschi, pur senza direttive precise, abbandonati dal Re e dai vertici militari, quasi tutti i soldati italiani tennero fede al loro giuramento di fedeltà allo Stato.
Il 98‰ dei militari catturati dall’ex alleato germanico non volle saperne di collaborare, e molti di loro furono trasferiti in campi di sterminio, che, per le loro condizioni di vita, molto spesso erano dei veri e propri campi di sterminio. Uno di questi campi si chiamava Fullen, e qui trovò la morte un calabrese di Oppido Mamertina di grande fede e di grande umanità, il sottotenente medico Francesco Mittica.
Metto il link ad una pagina piuttosto lunga dove potete leggere la sua vicenda.


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