Calabria judaica - Sud ebraico

Calabria judaica ~ Sud ebraico
Storia, cultura e attualità ebraiche in Calabria
con uno sguardo al futuro e a tutto il Meridione

Secondo una leggenda, che attesta l'antica frequentazione orientale della nostra regione, Reggio fu fondata da Aschenez, pronipote di Noé.
La sinagoga del IV secolo, ricca di mosaici, di Bova Marina, è la più antica in Occidente dopo quella di Ostia Antica; a Reggio fu stampata la prima opera in ebraico con indicazione di data, il commento di Rashì alla Torah; Chayim Vital haQalavrezì, il calabrese, fu grande studioso di kabbalah, noto anche con l'acronimo Rachu.
Nel Medioevo moltissimi furono gli ebrei che si stabilirono in Calabria, aumentando fino alla cacciata all'inizio del XVI secolo; tornarono per pochi anni, richiamati dagli abitanti oppressi dai banchieri cristiani, ma furono definitivamente cacciati nel 1541, evento che non fu estraneo alla decadenza economica della Calabria, in particolare nel settore legato alla lavorazione della seta.
Dopo l’espulsione definitiva, gli ebrei (ufficialmente) sparirono, e tornarono temporaneamente nella triste circostanza dell’internamento a Ferramonti; oggi non vi sono che isolate presenze, ma d'estate la Riviera dei Cedri si riempie di rabbini che vengono a raccogliere i frutti per la celebrazione di Sukkot (la festa delle Capanne).
Questo blog è dedito in primo luogo allo studio della storia e della cultura ebraica in Calabria; a
ttraverso questo studio vuole concorrere, nei suoi limiti, alla rinascita dell'ebraismo calabrese; solidale con l'unica democrazia del Medio Oriente si propone come ponte di conoscenza e amicizia tra la nostra terra e Israele.

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27 gennaio 2019: Giorno della memoria

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martedì 30 ottobre 2012

Nava Semel all'Università della Calabria


 
Dal blog di Paolo Coen




Fotografie scattate durante il Corso da Cesira Bellucci




Corso sulla Shoah con Nava Semel

 

La nota scrittrice ospite d'onore all'Università della Calabria
grazie all'Ambasciata di Israele


Nava Semel con il professor Paolo Coen




"Stregata e affascinata: un'esperienza che mi obbliga a scavare nel mio passato, qualcosa di essenziale per un'artista legata alla Shoah", così Nava Semel, figlia di sopravvissuti e tra le più note scrittrici israeliane, al termine della sua lezione all'Unical. Giunta ad Arcavacata grazie all'Ambasciata d'Israele in Italia, la Semel è stata ospite d'onore del Corso di storia e didattica della Shoah che si è tenuto il 19 e il 20 ottobre.
Il Corso, uno dei cinque organizzati dalla Rete Universitaria per il Giorno della Memoria con il patrocinio del MIUR in altrettanti atenei del Paese (Trieste, Bologna-Forlì, Teramo, Bari e appunto  Calabria), era stato presentato qualche giorno prima alla Camera dei Deputati, fra gli altri dall'ambasciatore d'Israele Naor Gilon e, per le istituzioni italiane, da Gianfranco Fini, Luciano Violante, Marco Rossi Doria, David Meghnagi e Paolo Coen.

Un altro momento del corso

All'Unical i lavori sono stati aperti da Paolo Coen, curatore insieme a Viviana Burza dell’iniziativa.  La stessa Burza ha svolto una lezione centrata sull'insegnamento della Shoah nella scuola. Dinanzi a lei un uditorio di 265 tra studenti universitari e insegnanti, alcuni giunti da Reggio Calabria, Siracusa, Roma e addirittura da Avellino. Fra i relatori si è poi segnalato Giuseppe Spadafora, il quale ha rafforzato il taglio pedagogico con una relazione dal titolo "Educazione alla memoria della Shoah come educazione alla cittadinanza".
La mattina di sabato 20 il Corso si è svolto presso il Museo della Memoria Ferramonti di Tarsia, partner dell'iniziativa con l'Ufficio Scolastico Regionale della Calabria. L'ex campo è stato teatro di vari eventi, inclusa una tavola rotonda sul rapporto fra arte e Shoah, cui hanno preso parte la stessa Nava Semel, Adele Valeria Messina, Isabella Calidonna e l'architetto Giuseppe Arcidiacono. Arcidiacono, in particolare, ha illustrato nei suoi interventi  una mostra che, aperta sempre nel Museo e dedicata al Memoriale degli Italiani ad Auschwitz, resterà visibile su prenotazione fino al 7 novembre. Un motivo in più per tornare a Ferramonti, mentre già si guarda alla prossima edizione del Corso.



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