Dopo il furto del nome del blog, ecco
che scopro l’ennesima scopiazzatura del mio blog.
Forse avrei dovuto cominciare a
segnalarle prima, ma mi faceva piacere che si parlasse il più possibile della
Calabria ebraica, quindi ben venissero le scopiazzature, anche se mi aspettavo
la citazione, se non il link al blog, non avendo mai preteso che venisse fatto
il mio nome, ma che si conoscesse il blog.
E poi, per dirla tutta, interpretavo questi
furti come inconsapevoli apprezzamenti del mio lavoro. Ammetto di aver peccato
di orgoglio.
Oggi è
stato pubblicato su CalabriaNews un bell’articolo di Claudio Cavaliere dedicato
ad Andrea Camilleri: Addio ad un grande della letteratura e quel piccolo omaggio alla Calabria in un suo romanzo,
che vi invito a leggere.
In
particolare è per noi interessante quanto riferisce riguardo al romanzo Sette
lunedì, in cui si incontra la figura di Chaim Vital Calabrese.
Un ottimo
articolo, però…
Vi invito a
confrontare quanto l’articolo dice di Yosef Vital (padre del celebre cabbalista),
con il mio post Vital, unafamiglia di sapienti,
mettendo a confronto i rispettivi brani
Il blog:
Noto
soprattutto come sofer (scrittore)
di pergamene di tefillin (filatteri),
nato in Calabria, fiorì nei secc. XV-VI. A causa della precisione nel suo
lavoro, fu molto apprezzato, e i suoi manufatti erano conosciuti in tutto il
mondo come “tefillin del Rav calabrese”. Fu anche autore di responsa sull'arte della
scrittura dei tefillin, che sono spesso menzionati nei responsa di Menahem Azariah da
Fano.
L’articolo:
nato in
Calabria e noto come sofer (copista amanuense della torah) di pergamene
di tefillin (filatteri), che per la qualità del suo lavoro erano
conosciuti in tutto il mondo ebraico come “tefillin del Rav calabrese”. Fu
anche autore di responsa sull’arte della scrittura dei tefillin, che sono
spesso menzionati nei responsa di Menahem Azariah da Fano.
Il blog
Il
nipote Samuel, figlio di Chaim, invece ne scrive [ ... ] anche mio nonno Rabbi Yosef fu un
grande scriba, con conoscenza e talento. Il grande Rabbi Arizal (Isaac Luria) disse a mio padre,
il mio Maestro, che metà del mondo si sosteneva per i meriti di mio nonno,
attraverso i Tefillin Kosher (filatteri
puri) che egli faceva".
L’articolo
Il nipote
Samuel, figlio di Hayyim ne scrive “ … anche mio nonno Rabbi Yosef fu un grande
scriba, con conoscenza e talento. Il grande Rabbi Arizal (Isaac Luria)
disse a mio padre, il mio Maestro, che metà del mondo si sosteneva per i meriti
di mio nonno, attraverso i Tefillin Kosher (filatteri puri) che egli
faceva”.
Tanto per completezza,
aggiungo il brano sulla sepoltura di rav Chaim Vital, confrontandolo con un
altro mio post, Chaim Vital Calabrese: prima presentazione.
Il blog:
la sua
tomba fu portata a Kiriat Malachi, in Israele, dove si trova tuttora ed è
venerata e meta di pellegrinaggi.
L’articolo:
La tomba di
Hayyim Vital si trova a Kiriat Malachi, in Israele, dove è venerata e meta di
pellegrinaggi.
Confesso
che anche io ho fatto un plagio, ho rubato quasi tutte le informazioni, ma ho
avuto cura di dirlo nella presentazione del primo articolo citato, con tanto di
link:
i dati sono presi
essenzialmente dalla Encyclopaedia Judaica
nella versione inglese
Un termine
omesso, uno aggiunto, una parola posposta o anteposta, una frase formulata diversasmente, ed ecco che non ci sono
neanche gli elementi per il plagio (non pretendo che l’autore abbia copiato me,
magari ha copiato l’Encyclopaedia Judaica, traducendo in modo quasi identico al
mio, ma sarebbe stato corretto citare la fonte, quale che fosse). Capisco che un
articolo giornalistico si tende a sintetizzare, ma dalla professionalità dell’autore
dell’articolo mi sarei aspettato qualcosa di diverso: un “Come dice l’Encyclopaedia
Judaica…” o un asterisco che rimandi ad una nota alla fine dell’articolo.
Devo
inoltre rilevare due errori secondari, scusabili in chi non è addentro ai temi
ebraici.
1) Otz
Chiim o ‘L’Albero della Vita’ in realtà è Etz
Chaim; difficile che ci siano due refusi in due parole attaccate,
probabilmente la mala consigliera fu la fretta.
2)
sofer (copista amanuense della torah) di pergamene di tefillin in
realtà dovrebbe essere sofer (scrittore)
di pergamene di tefillin; una differenza sottile, anche questa dovuta
probabilmente alla fretta: non si può essere “copista di torah [maiuscolo!
Torah] di pergamene di tefillin”, ma “scrittore di pergamene di tefillin”.
Probabilmente nella ricerca del significato di “sofer” si è trovato il senso
specifico di “copista della Torah”, invece che quello generico, con cui va
inteso qui, di “scrittore”, nel nostro caso di tefillin.
Mi
dispiace, ma così non va, non va proprio.
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