Sette le località coinvolte nelle
manifestazioni per la XVIII Giornata Europea di Cultura Ebraica in Calabria:
quest’anno il comune di San Giorgio Morgeto si è aggiunto a Santa Maria del
Cedro, Zambrone, Reggio Calabria, Bova Marina, Cosenza e Crotone.
Le manifestazioni sono state
organizzate dal responsabile per la Calabria della Comunità Ebraica di Napoli e
Consigliere, Roque Pugliese, il quale ha portato i saluti del Presidente
dell’UCEI Noemi Di Segni, del Presidente della Comunità di Napoli, Ljdia Schapirer
e della responsabile del progetto per la Giornata Europea, Sira Fatucci.
Il tema della Diaspora tra
identità e Dialogo è stato dibattuto in lungo ed in largo dai relatori
coinvolti nelle diverse manifestazioni ed ha suscitato nei presenti un grande
fermento ed un grande desiderio di saperne di più.
Si è potuto leggere nelle diverse
diaspore sofferte , non la dispersione di un popolo, ma la diffusione della sua
presenza in molte parti del globo, come fosse stato uno spargimento di semi,
semi che si sono moltiplicati ed hanno portato frutto. Tema questo riportato
dal manifesto ufficiale della giornata.
Il suono dello shofar a Cosenza (autore del video: Pietro Calabrese)
Il suono dello shofar a Cosenza (autore del video: Pietro Calabrese)
Santa Maria del Cedro
L’inaugurazione è avvenuta a Santa
Maria del Cedro, dove sempre più rabbini, provenienti da diverse parti del
mondo, vengono a rifornirsi del prezioso frutto che, unitamente ai rami di
salice, di palma e di mirto formano il lulav per la festa di Sukkot.
Come viene descritto dalla
giornalista F. Rennis a iniziare le giornate è stata la parola Shalom del Dott.
Roque Pugliese .
“Shalom, una parola antica con la
forza dirompente di aprirsi all’interlocutore, agli altri, al mondo. In
Calabria abbiamo un termine corrispondente che non è semplicemente “Pace” e che
ha a che fare con l’ospitalità alla mensa. “Favorite”. C’è una sacralità legata
alla tradizione calabrese che avvicina i due termini, interseca l’umanità di
tradizioni e civiltà diverse, e che ci meraviglia perché sgorga dalla
testimonianza del rabbino Moshe Lazar della Scuola ebraica “Merkos” di Milano.
A Santa Maria del Cedro per la XII Giornata europea della cultura ebraica
"Arte ed ebraismo" (2010), promossa e organizzata dall'Ucei con
l’Accademia internazionale del cedro, il rabbino ha raccontato l’incontro di
alcuni anni fa con famiglie del luogo durante i giorni in cui si dedicava alla
raccolta del cedro per la tradizionale festa delle Capanne o del Sukkot che
quest’anno sarà celebrata il 13 e 14 ottobre. Lo invitavano ad entrare e
pranzare con loro.... I valori della cultura contadina avvicinano le persone,
creano ascolto e dialogo. A tavola ci si guarda negli occhi e si scambiano
idee. Le due sponde del Mediterraneo trovano un loro congiungimento ideale.
L’accoglienza è nella pace ma il
“favorite” invita a far propria la gratuità di un dono che esula da un
qualsiasi sistema statale perché l’estraneo diventa il centro di un’attenzione
particolare, fuori dalla norma. Davanti ad una tavola imbandita s’incrociano le
differenze...Una responsabilità verso la natura umana fondata sul rispetto e
sul progresso che accomuna entrambe le religioni ebraica e cristiana per le
quali la linearità del tempo si traduce in speranza perché ogni momento è
diverso anche qualitativamente da quello precedente e si abbandona così ogni
ebbrezza dionisiaca di un tempo concepito circolarmente. E nella sua lectio
magistralis il rabino ha sottolineato i caratteri culturali
dell’ebraismo....la cultura ebraica che si fonda sulla Torah e si esprime in
quel saluto che invita all’apertura al prossimo e rifiuta qualsiasi forma di
chiusura e di ripiegamento su sé stessi.
Foto: Angelo Adduci, rav Lazar,
Viviana Andreotti
Il cedro è simbolo di questo
atteggiamento di apertura e ogni anno durante la festa del Sukkot l’ebreo
guarda la perfezione di questo frutto ricordandosi di diventare migliore.... Il
cedro, come albero della conoscenza, rimanda all’eternità; il suo sapore
ricorda che l’uomo è ciò di cui si nutre; il suo profumo è il dono di se stesso
al prossimo. Ecco perché simbolo di perfezione al quale fare riferimento nella
propria vita.
Franco Galiano ha riassunto le
reciproche contaminazioni e le radici comuni alle due culture monoteiste.
Franco Galiano e Angelo Adduci si occupano da anni della valorizzazione
dell’agrume con l’Accademia internazionale del cedro e il Consorzio del Cedro..
Shalom e cedro, un connubio che
ben si presta a riflettere..
Zambrone
Foto: Rav U. Piperno Vescovo F.
Renzo , Sindaco Zambrone
Per il secondo anno consecutivo
il Comune di Zambrone ha ospitato l’evento promosso dall’Ucei. Ottima la
presenza del pubblico, visibilmente incuriosito e attento al tema trattato:
“Diaspora, identità e dialogo”. Presenza massiccia anche delle Forze
dell’ordine (Polizia, Digos, Carabinieri). Dopo l'introduzione dei lavori sulla
tematica a seguire vi sono stati gli interventi del sindaco, Corrado L’Andolina
che si è capillarmente soffermato sui tre temi trattati, considerandoli
strettamente interconnessi fra loro.
Foto: presidente Marina Grillo,
Dirig. Licia Bevilacqua
Poi è stata la volta di Marina
Grillo, presidente del consiglio comunale, la quale ha ricostruito, in modo
puntuale, le vicende storiche connesse alla diaspora. A seguire, Licia
Bevilacqua, dirigente scolastica presso l’Istituto omnicomprensivo di Soriano
che ha indagato il tema della discussione prendendo le mosse da un’accurata
indagine semantica.
Il Rav. Umberto Piperno ha
espresso il suo pensiero con riferimenti biblici costanti e rigorosi; un
intervento di elevata caratura culturale veicolato con efficacia. Le conclusioni,
affidate al vescovo di Mileto, sua eccellenza monsignor Luigi Renzo che
ha incentrato la parte conclusiva proprio sulla vis del pensiero dialogico
insito nell’identità ebraica.
L’attenzione dei presenti è stata sempre
alta e stimolata dalla capacità di sintesi dei relatori.
La manifestazione svoltasi a
Zambrone ha avuto grande risonanza con gli interventi di indiscusso spessore .
Gli interventi sono stati intervallati
da pezzi musicali suonati dal Gruppo Bandistico Città di Zambrone e dalle
musiche eseguite dai maestri Francesco De Stefano e Franco Pugliese, facenti parte
del Gruppo Peri Adar, costituitosi per l’occasione di questa XVIII Giornata
Europea.
L'atmosfera dei ritmi del
marranesimo e la musica classica della diaspora hanno perfuso di calda atmosfera la
giornata.
Reggio Calabria
L’incontro tenutosi nel Salone
dei Lampadari presso il comune di Reggio Calabria, alla presenza di Filippo
Quartuccio, delegato alla Cultura per la Città Metropolitana dal sindaco Falcomatà,
è stato condotto con grande maestria dal dott. Tonino Nucera, giornalista
esperto di cultura ebraica.
La relazione presentata
dall’avvocato Giuseppe Mazzetti è stata esplicativa ed accessibile alla
comprensione anche di quanti avevano poche conoscenze di ebrei e di cultura
ebraica.
L’avvocato ha fatto un excursus
storico spiegando il ruolo che il popolo ebraico ha avuto nei territori in cui
si “stanziava” o era costretto a stanziarsi ed ha affermato: - “gli ebrei
conquistavano territori grazie alla cultura ed alla fede nell’unico D.o della
Torah e venivano costretti a lasciare i luoghi in modo violento per motivi
economici, senza colpa”.
Foto: avv. Mazzetti, dott.
Nocera, delegato alla Cultura Quartuccio
Diverse sono state le proposte di
prosieguo di rapporti venuti fuori dall’incontro sia da parte del delegato alla
Cultura della Città Metropolitana sia da parte dell’avvocato Mazzetti che
saranno oggetto di futura valutazione.
Foto: Artista G. Liconti in una
sua opera
Il Rabbino Umberto Piperno ha
parlato del significato ebraico di diaspora e di esilio, auspicando che i fili
spezzati tra Calabria ed Ebraismo possano essere riannodati.
Il suono dello Shofar ha toccato
il cuore di tutti i presenti chiudendo la serata.
Bova Marina
Nel parco archeologico “Archeoderi”
di Bova Marina, dove,grazie agli scavi effettuati per la costruzione di
un’arteria di collegamento tra Bova e Palizzi, sono stati scoperti i resti
della più antica Sinagoga del III/ IV secolo d.C., la seconda dopo quella di
Ostia Antica, la dottoressa Rossella Agostino, responsabile per il Museo ed il
Parco, ha affermato che l’ebraismo rappresenta quel filo a tre capi che unisce
la realtà locale: - serve lavorare per rinsaldare questo legame, serve
riprendere quel cammino interrotto con un confronto e conoscenza reciproca, non
solo per vedere i resti della sinagoga, luogo sacro, ma anche per gli abitanti.
Noi ci impegniamo ad accogliere con amore quanti verranno”.
La dirigente ha ricordato il
lavoro da lei fatto anni prima per organizzare un itinerario turistico che
riunisce dieci comuni, ricchi di vestigia di vita ebraica.
Foto: rav U. Piperno, commissario
Comunale F. Crea e la direttrice del Parco archeologico
La dottoressa Francesca Crea, coordinatrice
dei Commissari del Comune di Bova Marina, ha ribadito il grande impegno e la
disponibilità del suo Ufficio per portare alla fruibilità dei visitatori i
reperti storci ed ha sottolineato la necessità di mantenere rapporti stabili e
duraturi con il popolo ebraico.
L’intervento del Rav Piperno, con
la sua lectio magistralis, ha posto l’accento sul grande valore della Menorah che
serve ad illuminare di luce divina il popolo che cerca D.o , il popolo che sta
alla sua presenza.
Prendendo spunto dai mosaici
rinvenuti nel sito, dalla rappresentazione del piccolo corno e del grande
corno, il Rav Piperno ha voluto, dopo averne spiegato il significato e le
aspettative messianiche, che in quel luogo il dottor Pugliese facesse risuonare
la voce dello Shofar , con l’augurio che la Calabria possa essere quel ponte
tra Roma e Gerusalemme.
Il suono del corno ha prodotto
negli astanti un grande senso di commozione anche nei dirigenti scolastici
invitati per l’occasione dal professore Giovanni Iiriti, grande conoscitore dei
luoghi.
Dai dirigenti scolastici e dagli
insegnanti presenti è arrivata la richiesta di creare percorsi didattici esplicativi
per la giovane popolazione scolastica che poco conosce di tanta storia, spesso
sottratta anche ai libri di testo.
Cosenza
La manifestazione svoltasi a
Cosenza ha visto come moderatrice l’artista Pina Brenner, figlia di un ebreo ,
Gustav Brenner, viennese “ospite” nel campo di concentramento di Tarsia, dove furono
deportati molti ebrei provenienti da diverse parti d’Europa i quali riuscirono
a salvarsi grazie ad uno stratagemma adottato dai conduttori del campo: fu
fatta sventolare una bandiera gialla, per indicare che i residenti erano
affetti da colera e così fu impedito il loro trasferimento verso i campi di
sterminio
La presenza a Cosenza del sindaco
di Tarsia, Roberto Amoruso è servita a ricordare ai convenuti che il campo di
Concentramento di Ferramonti di Tarsia è oggetto delle dovute attenzioni da
parte della Regione Calabria e di altri Organismi Internazionali.
Grazie alla lungimiranza del
sindaco Mario Occhiuto e dei suoi predecessori la città è recettiva ed aperta
dal punto di vista culturale e del dialogo.
Una strada di Cosenza verrà
intitolata a Gustav Brenner !
Presenti anche componenti della
Comunità Islamica di Cosenza per l'impegno per il dialogo.
Ha testimoniato di questa
apertura anche la presenza del rappresentante delle comunità evangelica
Valdese, Armando Casarella, intervenuto in veste di amico del popolo ebraico,
ed il vescovo Nolè della diocesi Cosenza-Bisignano.
Quest’ultimo, nel suo corposo
intervento, ha voluto ricordare: “siamo figli di Abramo, fratelli di una
famiglia e, per quanto riguarda l’identità, bisogna giocare al rialzo, se sono
ebreo non mi debbo vergognare di essere ebreo, se sono cristiano non mi
debbo vergognare di essere cristiano. L’albero non nasce con i rami, dimenticare
le radici significa non essere se stessi. Serve creare una cultura di rispetto
e bisogna mettere a disposizione dell’altro le proprie risorse, il dialogo si
fa nella verità conoscendo la cultura degli altri, perché oggi conosciamo poco
della cultura degli altri”.
Un grande contributo è stato dato
dall’intervento del dott. Alfredo Apolito, vice presidente dei Lions Club, con
la sua relazione “Exodus” a testimonianza del sofferto itinerario percorso dal
popolo di Israele per avere il riconoscimento della propria terra come Stato.
Foto : il sindaco di Cosenza ,
Occhiuto
L’intervento delle professoressa
Viviana Andreotti ha voluto attestare che la diaspora è anche una condizione interiore
ed ha asserito che pure nella musica la diaspora è un dolore profondo:
“esiste un tutto all’interno di un unicum che è il creato, l’uguaglianza va
molto al di là della tolleranza”.
Crotone
A Crotone la giornata della
cultura si è aperta presso la sala consiliare del Comune presenti il vice
sindaco ed il Vicario del l’arcivescovo Domenico Graziani della città di Crotone
ed il Prefetto della Citta di Crotone.
Il giornalista Rolando Belvedere
ha moderato l'incontro ed ha aperto i saluti con l'intervento del Prefetto.
Autorità civili, militari e religiose hanno voluto testimoniare il grande senso
di vicinanza al popolo ebraico, il grande desiderio di conoscenza e la grande
disponibilità a costruire un dialogo duraturo nel rispetto delle varie
identità.
L'evento che torna a ripetersi e denota sensibilità nei confronti della
comunità ebraica che si vive nella città capoluogo e nel resto della provincia.
Ne hanno preso parte il vicesindaco Antonella Cosentino, il prefetto di Crotone
Cosima Di Stani, il rabbino Umberto Piperno, il vicario del vescovo di Crotone,
don Serafino Parisi.
È forte la voglia di conoscenza e di approfondimento sull’ebraismo. Per
questo da diciotto anni l’Unione delle comunità ebraiche italiane promuove
questa giornata.
Al centro del dibattito a Crotone anche il dialogo e la costruzione di percorsi
comuni con le altre comunità e le altri fedi.
Su questo argomento si sono concentrati don Serafino Parisi e il Rav
Piperno.
“Si deve avere un rapporto materno con il proprio passato, con la propria
terra, ma nello stesso momento si deve guardare verso altro” ha detto il
rabbino capo della comunità di Napoli.
L’iniziativa si è conclusa con un momento musicale sul sud e la diaspora,
durante il quale il gruppo “Peri Hadar” hanno suonato strumenti musicali
ebraici che hanno accompagnato canti in dialetto calabrese sulla diaspora e
terminato col la musica ebraica classica del maestro F. DeStefano
San Giorgio Morgeto,
La città di San Giorgio Morgeto,
grazie alla disponibilità ed alla sensibilità del sindaco Giuseppe Valerioti,
con la grande collaborazione del professore Michele Fazari, ha voluto
riscoprire in questa occasione la sua via Giudecca, a testimonianza di un
passato con una fiorente presenza di vita ebraica.
La partecipazione del vice sindaco
di Cittanova, dottore Anselmo La Delfa, affettuosamente vicino alla popolazione
ebraica, testimonia di una realtà che nel 2008, ha visto l’istituzione, nella Villa
Comunale, considerata Bene Nazionale, del Giardino dei Giusti secondo il
modello del Giardino dei Giusti della Shoah, impiantato a Gerusalemme presso il
Mausoleo di Yad Vashem da Moshe Bejski.
La relazione sviluppata dagli
studi dell’archeologo Daniele Alessi ha dato contezza di quanti siti ebraici,
oltre alla Sinagoga di Bova Marina, esistono sul territorio calabrese.
Sicuramente con altri studi fatti
con competenza e conoscenza molto altro potrà venire alla luce.
In questi giorni grazie alle
manifestazioni organizzate per la ricorrenza della Giornata Europea di Cultura
Ebraica sono state messe in evidenza testimonianze di vita ebraica di
antichissima memoria, ma soprattutto, è venuta fuori la consapevolezza che il
popolo ebraico rappresenti le radici materiali e spirituali del popolo
calabrese e non solo.
Come ha spiegato il Rav Piperno:
“nella notte bisogna stendere in preghiera le palme delle mani al Signore, ma
quale richiesta verrà accettata? Ci sarà un aggiustamento della realtà che
passa attraverso la preghiera, la preghiera di Rachele, la nostra piccola
sorella, la preghiera nel nome dei bambini che non hanno peccato farà muovere
il braccio di D.o”.
Ed a quanti si ritengono “Popolo
del Libro” servirà ricordare quel passo della scrittura che recita: “Ma voi
siate forti e non lasciate che le vostre mani si indeboliscano perché il vostro
lavoro sarà ricompensato”.
Domenica Sorrenti
..................
DIASPORA, IDENTITA’ E DIALOGO – GIORNATA EUROPEA DELLA
CULTURA EBRAICA ZAMBRONE
Anche quest’anno il piccolo centro turistico di Zambrone
ha celebrato la Giornata europea della cultura ebraica. Ad introdurre i lavori,
portando i saluti del’Ucei e del mondo ebraico e presentando il significato del
tema della giornata, è stato il dott. Roque Pugliese consigliere della comunità
ebraica di Napoli e rappresentante per la Calabria.
Ha fatto seguito il saluto del Sindaco di Zambrone,
avv. Corrado L’Andolina, presentando diaspora, identità e dialogo come
direttrici strettamente interconnesse fra loro. La diaspora, per molti versi,
rappresenta la più stabile realtà umana nella storia della comunità ebraica.
L’identità è il tema sul quale il popolo ebraico s’interroga da oltre tremila
anni; fato di per sé peculiare. Il pensiero dialogico, elemento identitario e
nella realtà umana della diaspora, un possibile paradigma della
contemporaneità. La ricchezza della coscienza ebraica, in sintesi, consiste
proprio nel recepire l’Alterità senza però mai retrocedere né sul piano dei
valori né su quello identitario e, quindi, senza mai rinunciare a se stessa.
All’excursus storico sulle
diaspore ebraiche presentato dal Presidente del Consiglio Comunale, Marina
Grillo ha fatto seguito l’intervento della Dirigente Scolastica Licia
Bevilacqua che ha sviluppato l’apparente contraddizione e inconciliabilità
contenute nel tema (diaspora, identità e dialogo) dal punto di vista
linguistico e antropologico. Partendo infatti dall’analisi della radice della
parola ebreo nella Bibbia, che contiene in sé la condizione di erranza e
mobilità, ha considerato quali fondamentisolidi e indissolubili della identità
ebraica i princìpi fondamentali dell’ebraismo e la lingua, prima solo sacra
oggi ebraico moderno, lingua di denuncia del conflitto fra l’identità
minacciata dal divenire della storia ma strenuamente difesa e il dialogo scelto
come procedura operativa ed esistenziale nella trama sociale del quotidiano con
popoli, culture e nazioni diversi oggi anche in conflitto nella geopolitica
mondiale.
Ospiti illustri nel parterre il
Rabbino Umberto Piperno della scuola rabbinica romana e il Vescovo della
Diocesi Mileto-Nicotera-Tropea Luigi Renzo rappresentanti delle due grandi
religioni monotesiste. I due aspetti del tema – diaspora e identità – sono
stati presentati dal rabbino con due elementi caratterizzanti l’identità
ebraica che vengono dalla tradizione della Torah e coinvolgono proprio la
nostra Calabria: la menorah e il cedro. La stessa menorah, il candelabro a
sette braccia simbolo dell’ebraismo, che tra storia e leggenda dalla
distruzione del tempio di Gerusalemme arriva a Roma e forse a Cosenza con Alarico
e il cedro che richiama nell’alto tirreno cosentino rabbini di tutto il mondo
per riportare a Gerusalemme i frutti perfetti e sani, simbolo di quella antica tradizione
che si traduce in gioia, festa e dialogo durante la festa delle capanne
addobbate con illulav ramo di palme, mirto e salice con il cedro profumato,metafora
degli uomini che aiutano il prossimo sia con il cuore che con le buone azioni.
Le conclusioni sono state
affidate al Vescovo Renzo che,richiamando i rapporti di collaborazione fra il
monaco San Nilo di Rossano e il medico ebreo Donnolo già nel X secolo ad
esempio di non conflittualità fra i due mondi, ha evidenziato i rapporti sempre
più significativi fra le due religioni dal Concilio Vaticano II con il documento
Nostra aetate fino al recente incontro fra il Papa e il Gran Rabbinato
di Israele con il documento Fra Gerusalemme e Roma. Una diaspora del
popolo ebraico non considerata come punto di rottura con Gerusalemme anche nel
Nuovo Testamento ma una stretta continuità fra le due religioni le cui
differenze teologiche non devono costituire conflitto perché fondate su valori
comuni quali la pace, la famiglia e la lotta alle guerre.
Tutti gli interventi sono stati
preceduti da intermezzi musicali con brani della tradizione ebraica suonati dal
pianista Francesco De Stefano e dalla banda di fiati di Zambrone accompagnati
dalla vocalist Mariachiara Carrozzo.
Licia Bevilacqua
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