Chaim Vital (di cui ho fatto qualche cenno in un
precedente post) fu un grande e celebre kabbalista di origine calabrese: dalla
nostra regione venivano i suoi genitori, cacciati dai Cattolicissimi Sovrani
spagnoli.
Nato a Damasco, visse gran parte della sua vita a
Safed, dove studiò con il più grande kabbalista, Rabbi Yitzchak Luria (detto
Ari o Arizal).
Riporto qui alcuni suoi brevi testi su Tu biShvat
(il 15 del mese di Shevat), che comincia stasera, quando si terrà un Seder, una
pasto rituale, sul modello del Seder di Pesach.
Le parti scritte in corsivo sono mie, quelle
tonde, sia in chiaro che in neretto, sono invece prese da vari siti, che
vengono indicati.
La festa di Tu biShvat è caratterizzata dal Seder, il pasto serale della sera della vigilia (quest'anno oggi, 30 gennaio) in cui si bevono quattro bicchieri di vino, in diverse proporzioni bianco e rosso, e si gustano vari tipi di frutta. Da Torahmusings.com vediamo quanti e quali frutti e quando si mangiano a Tu biShvat
Nel nome
di Rav Chaim Vital si dice che ci si dovrebbe sforzare di mangiare trenta diversi
tipi di frutta a Tu biShvat: dieci frutti che sono mangiati nella loro
interezza, dieci frutti di cui si mangia solo l'interno del frutto e dieci
frutti in cui viene mangiato solo l'esterno[8]. Altri kabbalisti insegnano che
sono necessari solo quindici diversi frutti. Poiché Tu biShvat è specificamente
il nuovo anno per gli alberi, non ha un particolare significato mangiare frutta
che cresce dal terreno [9]. Alcune fonti indicano che l'uso di mangiare frutta a
Tu biShvat si applica specificamente la sera di Tu biShvat, anche se molti
altri insistono sul fatto che l'intero periodo di ventiquattro ore è ugualmente
adatto per mangiare frutta[10].
Vediamo un legame con la Calabria di questa
festa, ricordando che la nostra è anche la terra dei cedri.
È
appropriato mangiare un etrog [cedro] a Tu biShvat, specialmente l'etrog che si
è usato a Sukkot, se possibile. Infatti, si dovrebbe usare il giorno per
pregare che si venga ottenga un bellissimo etrog per Sukkot seguente[11].
Infatti, anche negli anni in cui Tu biShvat cade di Shabbat, è permesso pregare
per un bellissimo etrog per Sukkot, anche se le suppliche personali sono
generalmente proibite durante lo Shabbat[12].
[8] Luach Davar B’ito, 15 Shevat 5769; Minhag Yisrael
Torah, OC 131:5
[9] Zechor L’avraham, Leket Hilchot Uminhagei Tu biShvat
by Rav Avraham Yosef Schwartz.
[10] Zechor L’avraham, Leket Hilchot Uminhagei Tu biShvat
by Rav Avraham Yosef Schwartz.
[11] Bnei Yissachar, Shevat 2:2.
[12] Halichot Shlomo 1:17 note 14.
Da Aish.com vediamo il perché si mangia la frutta in questa festa.
Rabbi Chaim Vital scrisse:
"Il mio maestro [il santo Arizal] diceva che mangiando i frutti [al Seder di
Tu B'Shvat] bisogna avere l’intenzione di riparare il peccato di Adamo che ha errato
mangiando il frutto dall'albero".
Nell’ebraismo, ogni atto, anche “profano”, come il mangiare, è
visto come ordinato ad un senso superiore, e per ciò stesso non è più profano,
ma diventa atto di culto.
Partecipare in modo inappropriato
al mondo fisico, per interesse ad esso, ci abbassa spiritualmente e diminuisce
il nostro godimento. La soluzione è impegnarsi nel mondo fisico come mezzo per
un fine degno, apprezzando la grandezza di Dio che ha creato tutto.
Da Chabad.org e Ascent to Safed (da cui sono prese le parti in grassetto)
vediamo alcune spiegazioni particolari sui trenta frutti che si dovrebbero
gustare.
Rabbi Chaim Vital (il
principale discepolo dell’Ari [Rabbi Yitzchak
Luria]) spiegò che ci sono 30 frutti che sono paralleli alle dieci sefirot ("Attributi Divini") come si
manifestano in ciascuno dei tre inferiori [dei quattro mondi spirituali]:
Beriah, Yetzirah e Asiyah. Atzilut, il
mondo dell'emanazione, è troppo puramente divino per avere una rappresentazione
fisica. Beriah, il mondo della
creazione, è molto lontano dal regno dell'impurità ed è rappresentato da
quei frutti che sono completamente commestibili - i frutti con nucleo tenero
(come mele e pere) o con bucce cucinabili (come limoni e arance) - sono
considerati totalmente commestibili, anche se quelli parti sono indesiderabili.
Yetzirah, il mondo della formazione, ha
un livello minore di purezza, ed è rappresentato da quei frutti di cui si
mangia tutto tranne una parte al loro interno. Asiyah, il mondo dell'azione, può essere descritto come il regno che
sperimentiamo, in cui il male esercita una potente attrazione, ed è
rappresentato da quei frutti che sono racchiusi in un guscio protettivo
totalmente immangiabile.
Da Breslev.co un’ulteriore spiegazione del perché dei 30 frutti.
Rabbi Chayyim Vital, discepolo del
santo Arizal, afferma che ci sono dieci specie di ogni varietà generale di
frutta; quindi trenta specie primarie, ed ognuna è indigena in Israele.
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