Sempre in provincia di Cosenza, Colafemmina attesta la presenza di “novelli cristiani” a Mottafollone (dove Dito indica un’antica presenza di ebrei) e a Tarsia, di cui è frazione Ferramonti, che negli anni della guerra sarà sede del campo di concentramento dove verranno rinchiusi centinaia di ebrei stranieri; un’altra presenza di convertiti la indica a Briatico, dove peraltro esiste la contrada Judeu.
Un’ultima presenza “particolare” è a Serrastretta, in provincia di Catanzaro, dove esiste la sinagoga riformata (non riconosciuta dall’Unione delle Comunità ebraiche) della rabbina Barbara Ajello, attorno alla quale si raccoglie un gruppo di “marrani” e di convertiti, questa volta all’ebraismo.
Veniamo ora a località in cui la presenza ebraica non è documentata da fonti scritte o reperti archeologici, è attestata solo dalla toponomastica, la cui validità è quindi da verificare.
In provincia di Reggio abbiamo Ferruzzano, con le località chiamate Portella del Giudeo, Vallone del Giudeo, e la contrada Judarìu, dove sono state trovate reperti di ceramica che secondo alcuni potrebbero essere di fattura ebraica, e che apparteneva anticamente a Bruzzano, dove la presenza ebraica è accertata; a Cittanova esiste
In provincia di Cosenza, Judeche sono citate da Colafemmina a Scala Coeli e Terravecchi, mentre Oreste Dito ne cita svariate: Paterno, Celico, Maglie (frazione di Trenta), casali di Cosenza, dove molto probabile è la loro presenza, e più a nord a Morano, al confine con
In provincia di Catanzaro, cita Taverna, a cui accenna anche Giovanni Fiore, un Passo del Giudeo in località Serralta di San Vito dello Jonio, e Martirano, mentre nella zona delle Serre di Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, si trova una contrada Testa del Giudeo.
Ancora Dito parla di una Judeca ad Arena, in provincia di Vibo.
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