La Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria ed il Comune di Bova Marina inaugurano l'Antiquarium ricadente nell'area del Parco archeologico dedicato al patrimonio rinvenuto nel territorio fin dall'avvio delle indagini archeologiche negli anni '80 che hanno messo in luce significative testimonianze della presenza di una comunità ebraica tra il IV ed il VI secolo d.C.
Risale alla fine del 2006 l'inaugurazione del Parco archeologico, ed ora finalmente si compie questo nuovo passo, che spero possa essere il primo per la riscoperta del patrimonio ebraico in Calabria.
Altro evento in cui si potrebbe toccare l'argomento ebraico, vista anche la presenza di Cuteri, studioso, tra l'altro, della materia, è Catanzaro, una città medievale del Mediterraneo nella Chiesa di S. Omobono, il 17 aprile alle 17,30.
Le origini, le trasformazioni urbanistiche, le attività economiche e commerciali della città di Catanzaro. L'evento è promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Catanzaro, con la collaborazione del professor Francesco Cuteri.
Riporto qui l'articolo del Quotidiano della Calabria in cui si parlava di questo evento.
Bova Marina. Progetto per un parco archeologico
Zavettieri ha illustrato l'iniziativa che interesserà il territorio
Tra le opere previste anche un centro della cultura ebraica e contadina
Una giornata di incontri per la presentazione del progetto del Parco Archeologico di San Pasquale è stata organizzata dal sindaco del comune di Bova Marina, Domenico Zavettieri, presso la Sala Giuditta Levato di Palazzo Campanella a Reggio Calabria, con la partecipazione degli enti e dei progettisti coinvolti nella progettazione.
«Difatti nella zona di San Pasquale, - ha spiegato il Sindaco di Bova Marina - e più precisamente nella zona denominata Delia, sono state ritrovate le più importanti tracce dell'antico insediamento quali i mosaici della più antica sinagoga individuata in Italia dopo quella di Ostia Antica. Grazie ad un finanziamento regionale di 550 mila euro verrà restaurata la Villa Nesci che sarà destinata ad Antiquarium gestita dalla Sovrintendenza ai Beni culturali e, con un finanziamento di 4 milioni di euro, si prevede da parte del Comune la ristrutturazione ed il recupero di un ex frantoio da destinare al centro culturale dell'ebraismo e della civiltà contadina oltre ad attività culturali e stage universitari. Il progetto - ha continuato il Sindaco - prevede anche un punto per il ristoro e l'allargamento del campo degli scavi. I lavori, iniziati da due mesi dalla ditta esecutrice Ati, di Vincenzo e Sebastiano Sgrò, saranno consegnati entro dicembre 2007 e rappresentano un punto di riferimento importante per il territorio, alquanto degradato economicamente, ma ricco di cultura e di storia: basti pensare al ritrovamento del tesoro di Teodosio o ai castelli medievali con i borghi, la chiesa Basiliana del XI sec. ed altre ricchezze che fanno della zona grecanica reggina un sito di interesse archeologico internazionale».
Progettista di tale parco l'architetto Luigi Zumbo che ha sottolineato l'importanza di questa iniziativa: "L'acquisto dell'antico frantoio da parte del Comune - ha detto l'architetto - ha una valenza culturale perché questa struttura rurale sarà trasformata in un Museo che testimonierà la presenza ebraica in Calabria".
Progettista dell'area esterna l'architetto Luigi Scaramuzzino che ha realizzato il progetto per il recupero della casa rurale e la sistemazione esterna. «Il progetto - ha detto Scaramuzzino - prevede cinque punti di intervento fondamentali: la ristrutturazione del casale come punto di ristoro; la recinzione esterna; un percorso interno al parco in pietra; la realizzazione di un ulteriore scavo archeologico e i servizi annessi quali rete fognaria, idrica, elettrica e sistema anti-intrusione. Il consulente dell'azienda Marco Goso fornirà un piano economo per lo sviluppo dell'area e l'utilizzazione del parco ai fini economici e turistici per una corretta integrazione col territorio". Il progetto si è avvalso della collaborazione dell'Università Mediterranea che ha visto nell'allora Rettore Bianchi e nella docente di storia dell'architettura, Marisa Cagliostro, validi sostenitori. «Il progetto - ha detto Cagliostro - finanziato col Por 2000/20006 riguarda il parco archeologico scoperto 20 anni fa e si rende fattibile grazie alla sensibilità dell'amministrazione comunale di Bova Marina: un mosaico con il candelabro ebraico non dà adito a nessun dubbio che si tratti di una sinagoga ebraica, oltre al ritrovamento della necropoli le cui tombe guardano Gerusalemme. Quindi un sito che merita di essere recuperato e valorizzato in un contesto dove si affiancano mostre all'aperto, itinerari naturalistici e servizi miranti alla crescita e allo sviluppo dell'area grecanica».
«Il nostro obiettivo - ha aggiunto la sovrintendente ai beni architettonici della Calabria, Emilia Andronico, - è quello di aprire un Antiquarium creando un'area archeologica di alto valore a livello europeo. Il sito è stato scoperto durante i lavori di ristrutturazione della superstrada Jonica 106: sono venuti alla luce i resti di un villaggio risalente all'età tarda antica tra il 4° e il 6° secolo. La lentezza dei lavori è stata dovuta alla difformità statica durante l'esecuzione che ha comportato una variante complessa e strutturale».
I lavori del convegno sono proseguiti nel pomeriggio a Bova Marina presso Irsec con un tavola rotonda sul progetto del Parco Archeologico di San Pasquale cui è seguito un dibattito.
Zavettieri ha illustrato l'iniziativa che interesserà il territorio
Tra le opere previste anche un centro della cultura ebraica e contadina
Una giornata di incontri per la presentazione del progetto del Parco Archeologico di San Pasquale è stata organizzata dal sindaco del comune di Bova Marina, Domenico Zavettieri, presso la Sala Giuditta Levato di Palazzo Campanella a Reggio Calabria, con la partecipazione degli enti e dei progettisti coinvolti nella progettazione.
«Difatti nella zona di San Pasquale, - ha spiegato il Sindaco di Bova Marina - e più precisamente nella zona denominata Delia, sono state ritrovate le più importanti tracce dell'antico insediamento quali i mosaici della più antica sinagoga individuata in Italia dopo quella di Ostia Antica. Grazie ad un finanziamento regionale di 550 mila euro verrà restaurata la Villa Nesci che sarà destinata ad Antiquarium gestita dalla Sovrintendenza ai Beni culturali e, con un finanziamento di 4 milioni di euro, si prevede da parte del Comune la ristrutturazione ed il recupero di un ex frantoio da destinare al centro culturale dell'ebraismo e della civiltà contadina oltre ad attività culturali e stage universitari. Il progetto - ha continuato il Sindaco - prevede anche un punto per il ristoro e l'allargamento del campo degli scavi. I lavori, iniziati da due mesi dalla ditta esecutrice Ati, di Vincenzo e Sebastiano Sgrò, saranno consegnati entro dicembre 2007 e rappresentano un punto di riferimento importante per il territorio, alquanto degradato economicamente, ma ricco di cultura e di storia: basti pensare al ritrovamento del tesoro di Teodosio o ai castelli medievali con i borghi, la chiesa Basiliana del XI sec. ed altre ricchezze che fanno della zona grecanica reggina un sito di interesse archeologico internazionale».
Progettista di tale parco l'architetto Luigi Zumbo che ha sottolineato l'importanza di questa iniziativa: "L'acquisto dell'antico frantoio da parte del Comune - ha detto l'architetto - ha una valenza culturale perché questa struttura rurale sarà trasformata in un Museo che testimonierà la presenza ebraica in Calabria".
Progettista dell'area esterna l'architetto Luigi Scaramuzzino che ha realizzato il progetto per il recupero della casa rurale e la sistemazione esterna. «Il progetto - ha detto Scaramuzzino - prevede cinque punti di intervento fondamentali: la ristrutturazione del casale come punto di ristoro; la recinzione esterna; un percorso interno al parco in pietra; la realizzazione di un ulteriore scavo archeologico e i servizi annessi quali rete fognaria, idrica, elettrica e sistema anti-intrusione. Il consulente dell'azienda Marco Goso fornirà un piano economo per lo sviluppo dell'area e l'utilizzazione del parco ai fini economici e turistici per una corretta integrazione col territorio". Il progetto si è avvalso della collaborazione dell'Università Mediterranea che ha visto nell'allora Rettore Bianchi e nella docente di storia dell'architettura, Marisa Cagliostro, validi sostenitori. «Il progetto - ha detto Cagliostro - finanziato col Por 2000/20006 riguarda il parco archeologico scoperto 20 anni fa e si rende fattibile grazie alla sensibilità dell'amministrazione comunale di Bova Marina: un mosaico con il candelabro ebraico non dà adito a nessun dubbio che si tratti di una sinagoga ebraica, oltre al ritrovamento della necropoli le cui tombe guardano Gerusalemme. Quindi un sito che merita di essere recuperato e valorizzato in un contesto dove si affiancano mostre all'aperto, itinerari naturalistici e servizi miranti alla crescita e allo sviluppo dell'area grecanica».
«Il nostro obiettivo - ha aggiunto la sovrintendente ai beni architettonici della Calabria, Emilia Andronico, - è quello di aprire un Antiquarium creando un'area archeologica di alto valore a livello europeo. Il sito è stato scoperto durante i lavori di ristrutturazione della superstrada Jonica 106: sono venuti alla luce i resti di un villaggio risalente all'età tarda antica tra il 4° e il 6° secolo. La lentezza dei lavori è stata dovuta alla difformità statica durante l'esecuzione che ha comportato una variante complessa e strutturale».
I lavori del convegno sono proseguiti nel pomeriggio a Bova Marina presso Irsec con un tavola rotonda sul progetto del Parco Archeologico di San Pasquale cui è seguito un dibattito.
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