Avverto però il bisogno di esprimere la mia indignazione contro la "marchiatura" che l'Unione europea impone ai prodotti israeliani provenienti da Giudea e Samaria (la cosiddetta West Bank o Cisgiordania).
Anche ammesso che si tratti di territori occupati e non contesi, quali realmente sono; anche trascurando il fatto che a pagarne le maggiori conseguenze saranno i dipendenti palestinesi delle aziende boicottate; anche considerando che il danno economico per Israele sarà minimo, in quanto le esportazioni provenienti da queste aree sono solo l'1% dell'export israeliano, resta la vergogna di una Unione europea che applica questa misura solo ad Israele.
Sono 200 le aree disputate, e ancora di più i territori occupati: perché non "marchiare" anche i prodotti del Sahara ex spagnolo occupato dal Marocco? o di Cipro Nord, occupato dalla Turchia? del Tibet sotto occupazione cinese? per non parlare dei paesi in cui i diritti civili sono negati a donne, omosessuali, stranieri, minoranze religiose o etniche (Arabia Saudita, Iran, ecc. ecc.)? O Libano, Kuwait e altri paesi "fratelli" che negano i diritti dei palestinesi e praticano nei loro confronti una vera apartheid?


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