Calabria judaica - Sud ebraico

Calabria judaica ~ Sud ebraico
Storia, cultura e attualità ebraiche in Calabria
con uno sguardo al futuro e a tutto il Meridione

Secondo una leggenda, che attesta l'antica frequentazione orientale della nostra regione, Reggio fu fondata da Aschenez, pronipote di Noé.
La sinagoga del IV secolo, ricca di mosaici, di Bova Marina, è la più antica in Occidente dopo quella di Ostia Antica; a Reggio fu stampata la prima opera in ebraico con indicazione di data, il commento di Rashì alla Torah; Chayim Vital haQalavrezì, il calabrese, fu grande studioso di kabbalah, noto anche con l'acronimo Rachu.
Nel Medioevo moltissimi furono gli ebrei che si stabilirono in Calabria, aumentando fino alla cacciata all'inizio del XVI secolo; tornarono per pochi anni, richiamati dagli abitanti oppressi dai banchieri cristiani, ma furono definitivamente cacciati nel 1541, evento che non fu estraneo alla decadenza economica della Calabria, in particolare nel settore legato alla lavorazione della seta.
Dopo l’espulsione definitiva, gli ebrei (ufficialmente) sparirono, e tornarono temporaneamente nella triste circostanza dell’internamento a Ferramonti; oggi non vi sono che isolate presenze, ma d'estate la Riviera dei Cedri si riempie di rabbini che vengono a raccogliere i frutti per la celebrazione di Sukkot (la festa delle Capanne).
Questo blog è dedito in primo luogo allo studio della storia e della cultura ebraica in Calabria; a
ttraverso questo studio vuole concorrere, nei suoi limiti, alla rinascita dell'ebraismo calabrese; solidale con l'unica democrazia del Medio Oriente si propone come ponte di conoscenza e amicizia tra la nostra terra e Israele.

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lunedì 21 gennaio 2019

Tzigari, una storia rom

Come sappiamo, la Shoah, la cui unicità consistette (tra l’altro) nel pianificato tentativo di annientamento degli ebrei, vide anche la persecuzione e l’internamento, fino all’uccisione, di diverse realtà, come oppositori politici, disabili, omosessuali e altri ancora; ma di un solo popolo, oltre che di quello ebraico, si tentò lo sterminio, ed è il popolo dei Rom e Sinti.
In ricordo di questo sterminio (Porrajmos, devastazione, o Samudaripen, Tutti morti) mi piace condividere un bel docufilm (l’unico, forse, o comunque uno dei pochissimi, specie in italiano) che narra la vicenda di un Rom, e della sua famiglia, dagli anni del primo dopoguerra alla fine della seconda guerra mondiale.

“Tzigari, una storia rom” di Paolo Santoni
Tzigari” racconta l’incredibile storia di un rom italiano a cavallo delle due guerre mondiali, svelando pagine inedite della persecuzione razziale fascista e della partecipazione dei Rom alla guerra di resistenza.



Nella cultura rom e sinti non esiste una memoria scritta. Poco si sa dei circa 500.000 “zingari” che furono uccisi in Europa tra il 1940 e il 1945 e delle migliaia di Rom e Sinti italiani che furono internati negli 80 campi di concentramento istituiti dal regime fascista.
La testimonianza di “Tzigari” è una voce autentica che giunge diretta dall’interno del popolo rom. Costruito intorno alla sua storia, il documentario offre una prospettiva inedita ed esclusiva della Seconda Guerra Mondiale, gettando una luce nuova su alcune pagine oscure e rimosse della nostra Storia.

Per saperne di più…

Potete trovare in rete (e scaricare liberamente) un libro molto interessante:

Luca Bravi, Matteo Bassoli
Il Porrajmos in Italia.
La persecuzione di rom e sinti durante il fascismo
Ed. I libri di Emil, 2013

Potete scaricarlo presso il sito dell'editore:

Libri di Emil

(a pagina 93 il capitolo sui partigiani rom e sinti)

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