Un
posto particolare tra le mie recenti scoperte occupa quella di una possibile
area sepolcrale nei dintorni di Girifalco,
in provincia e nei pressi di Catanzaro.
Si
tratta di un paese posto poco all’interno della costa jonica, non lontana da
località in cui la presenza ebraica è accertata: Roccelletta del Vescovo di Squillace, in comune di Borgia,
di cui ho già parlato, in quanto vi sono state rinvenute due anforette con il
simbolo della menorah, destinate a contenere il vino kasher, risalenti al
periodo tra tardo impero e alto Medioevo; Squillace,
dove è presente una Judeca, testimonianza di una sicura presenza ebraica alla
fine del Medioevo, presumibilmente fino alla cacciata del 1511, testimoniata da
documentazione certa.
Inoltre,
molto vicino a Girifalco si trova Cortale,
in cui sembra trovarsi un’altra Judeca, citata brevemente - “Il centro storico è suddiviso in rioni
(fatevi indicare l’antico e minuscolo
quartiere ebraico”) - nel blog Racconti raminghi e altre storie,
ma di cui al momento non esistono prove documentali.
Le
ricerche nell’area di Girifalco sono state effettuate in una breve campagna di
scavi a fine estate del 2014 dal benemerito locale Club archeologico, fondato e attualmente presieduto dall’archeologa dottoressa Ines Caliò, che è stata estremamente
gentile e molto generosa di informazioni, e insieme alla quale stiamo cercando
di indagare e approfondire la materia.
Direttore
degli scavi fu il dottor Alfredo Ruga, responsabile dell’area per la Soprintendenza
per i beni archeologici della Calabria.
Immagine tratta da un fotogramma
di un servizio del TGR della Calabria
di un servizio del TGR della Calabria
Purtroppo,
per i ben noti e annosi problemi economici, dovuti a quella che definirei
benevolmente ignoranza (chi non lo ricorda? “con la cultura non si mangia”,
detto proprio da un Ministro dei beni culturali!) gli scavi non sono più
ripresi, e il materiale e l’area giacciono invisibili, salvati per fortuna dal
proprietario del fondo, che generosamente ha donato il terreno al Comune.
Di
questo rinvenimento l’archeologa dottoressa Raimondo, della citata Soprintendenza,
che ha visitato lo scavo insieme alla Soprintendente dell’epoca, dottoressa
Simonetta Bonomi, ha affermato senza dubbio trattarsi di sepolture ebraiche, e
che nelle vicinanze deve esserci anche un insediamento abitato da ebrei; il
carattere ebraico delle sepolture rinvenute (ma si suppone ce ne siano anche
altre) sembra essere confermato dall’orientamento che tutte presentano in
direzione est-ovest, quindi in direzione di Gerusalemme.
Immagine tratta dallo stesso servizio del TGR Calabria.
Si vede una tomba priva di resti umani
Si vede una tomba priva di resti umani
Quest’area
offre svariati motivi di interesse, e motivi di approfondimento.
Innanzitutto
abbiamo questa menorah pentalichne (a cinque bracci), invece della classica ed
usuale menorah a sette bracci, che non è assente nella produzione artigianale ebraica dell'epoca, ma neanche comunissima; si tratterebbe inoltre del primo
insediamento ebraico dell’epoca posto abbastanza all’interno rispetto alla
costa, a differenza degli altri, come quello di Bova Marina tra tutti; la
presenza, tra le altre, di una tomba che sembra avere carattere monumentale; e ancora
altre problematiche e prospettive che sarebbe troppo lungo e noioso elencare.
Che
altro dire? Per il momento de hoc satis,
lavori in corso, vorremmo fare uno studio approfondito per quanto sarà
possibile.
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