Meridione e Comunità ebraiche un cantiere aperto di iniziative
Da Moked 14 aprile 2016)
Progetto Meridione è il nome con cui,
nell’ambito dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, si fa comunemente
riferimento alle moltissime attività volte a sostenere e valorizzare la
rinascita delle Comunità ebraiche del Sud Italia.
E di questo si è parlato nella riunione
tenutasi a Roma, che ha portato al Centro Bibliografico i rappresentanti di
Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e della comunità di San Nicandro per una
intensa giornata di lavoro insieme a rav Roberto Della Rocca e Gadi Piperno -
coordinatore del progetto - e rav Pierpaolo Pinhas Punturello per Shavei
Italia, e con il direttore dell’area Comunicazione e della redazione
giornalistica dell’Unione Guido Vitale.
L’ebraismo nel Meridione, è una realtà
viva e molto vivace, che raccoglie singoli e gruppi dalle caratteristiche anche
molto differenti tra loro, unite però dall’obiettivo condiviso di crescita e
dalla fatica quotidiana dovuta all’esiguità numerica e alla distanza geografica
fra i vari nuclei, che rende complessa, oltre che dispendiosa, l’organizzazione
di attività comuni.
Dopo gli interventi dei singoli delegati
delle diverse realtà, che hanno aggiornato i presenti sugli sviluppi seguiti
alla riunione del gruppo di lavoro tenutasi lo scorso anno, nel pomeriggio si è
parlato di tre punti che necessitano una strategia comune e concordata con
l’Unione, ossia i servizi religiosi e cultuali, la partecipazione agli eventi
nazionali assieme all’organizzazione dei futuri appuntamenti del Progetto
Meridione e le relazioni istituzionali e comunicazione.
Su quest’ultimo punto, in particolare, in
seguito alla relazione di Vitale, che in mattinata aveva indicato come
prioritarie la presa di coscienza della rilevanza delle comunità ebraiche del
Sud per la società tutta, sono stati dibattuti i punti proposti per lo sviluppo
del nuovo progetto per le pubbliche relazioni e informazione rivolto
specificamente all’area.
Dal rivendicare con forza la titolarità
della rappresentanza di un ebraismo che vanta tradizioni millenarie al
riconoscimento del sempre più evidente interesse della società nei confronti di
comunità che sono state ignorate per troppo tempo all’importanza anche
strategica di una crescita che è riconquista di qualcosa che è parte di diritto
della minoranza ebraica italiana, tutto porta alla necessità di sostenere e
valorizzare una ricchezza sproporzionata rispetto all’esiguità delle sue
dimensioni.
Farsi forza dei propri valori, della
cultura e delle tradizioni che mai si sono perse, affrontare anche grazie agli
strumenti tecnologici messi a disposizione dall’UCEI le difficoltà legate
all’essere fisicamente presenti ai corsi e alle lezioni, trovare soluzione alla
difficoltà di approvvigionamento di cibo casher, tutti argomenti che sono stati
affrontati in una discussione comune, vivace, che ha mostrato con grande
evidenza la volontà forte e condivisa di procedere uniti.
E lo dimostrano i tanti progetti in
cantiere: l’organizzazione di uno shabbat speciale a breve e di altri in tempi
più lunghi, attività con le Università, incontri che portino in Meridione anche
chi vive all’estremo opposto d’Italia, per arrivare fino a una replica
autunnale del Moked, con una iniziativa nazionale capace di dare ulteriore
impulso a una realtà che, davvero, non è solo più un sogno.
a.t.
twitter @atrevesmoked
Il Sud e il laboratorio ebraico, al lavoro per i nuovi progetti
Da Moked 13 aprile 2016
È un confronto vibrante e appassionato, quello che da
questa mattina al Centro Bibliografico dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane riunisce i rappresentanti di quell’ebraismo che nel Meridione d’Italia
sta avendo negli ultimi anni una rinascita sempre più forte.
Dopo il saluto del presidente UCEI Renzo Gattegna,
sono stati il rav Roberto Della Rocca e Gadi Piperno, Coordinatore del progetto
Meridione, a fare il punto della situazione per poi aggiornare i presenti sulle
diverse novità che andranno ad aggiungersi alle tante attività che da anni
vanno moltiplicandosi sul territorio.
È la comunità ebraica di Napoli, rappresentata da
Lidia Shapirer, attuale presidente e dal suo predecessore Pier Luigi
Campagnano, ad avere l’onore e l’onere di rappresentare le molteplici istanze
dei diversi gruppi ebraici presenti su un territorio che si configura come il
più vasto d’Italia afferente a una singola comunità.
Un contesto variegato e non sempre semplice, portatore
di una enorme ricchezza che ha bisogno di riappropriarsi della propria storia,
come ha ricordato nella sua relazione sul nuovo progetto per l’informazione
destinato al Meridione Guido Vitale, direttore dell’area Comunicazione e della
redazione giornalistica dell’Unione.
Complessità che possono e devono diventare punti di
forza in un contesto in cui è fortissimo l’interesse nei confronti della
presenza ebraica e sempre più forte è la richiesta di creare occasioni di
conoscenza, incontro e anche di formazione.
È stato poi rav Pierpaolo Pinhas Punturello,
rappresentante di Shavei Israel, a rileggere in chiave moderna il viaggio fatto
in Sud Italia (e non solo) da Benjamin de Tudela nel XII secolo, riuscendo così
a dare a tutti i presenti - responsabili dei tanti aspetti del progetto
meridione - il senso chiaro e vivido della situazione attuale, con le sue
diversità e con la sua grande ricchezza.
A seguire, prima della discussione sulle tre macroaree
su cui ci concentrerà il lavoro del pomeriggio - ossia i servizi religiosi e
cultuali, la partecipazione agli eventi nazionali e del Progetto Meridione UCEI
e le relazioni istituzionali e comunicazione - protagonisti sono stati i
delegati di San Nicandro, Grazia Gualano, Calabria, Roque Pugliese, Mimmo
Pagliara per la Puglia e Luciana Pepi per la Sicilia.
Posizioni differenti e uno scambio a volte vivace ma
sempre improntato alla volontà lavorare insieme per raccogliere e far crescere
al meglio una minoranza piccolissima nei numeri ma grande e forte per cultura,
storia e tradizioni millenarie.
a.t.
twitter @atrevesmoked